L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-5-2020

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1218210

Contents of this Issue

Navigation

Page 10 of 35

www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 5 MARZO 2020 L e l e n t i c c h i e sono le miglio- ri. Sono versati- li, a basso conte- nuto calorico, ad alto contenuto di fibre, pro- teine e vitamine. La cosa più i m p o r t a n t e è c h e q u e s t o semplice legume è delizioso, indipendentemente da come si decide di cucinarlo. La storia d'amore tra il mondo mediterraneo e le l e n t i c c h i e r i s a l e a m o l t o t e m p o f a : l e t r o v i a m o nell'Antico Testamento, quando Esaù rinunciò alla sua progenie per una ciotola di lenticchie, ma anche in molte tombe della Valle dei Re, in Egitto. In Italia, le conosciamo anche come "la carne dei poveri", perché in p a s s a t o e r a n o u n a d e l l e principali fonti di proteine per i meno abbienti. I n o s t r i a n t e n a t i i Romani le amavano molto: provenivano in grandissima quantità dal Nord Africa, s o p r a t t u t t o d a l l ' E g i t t o , e sembra che siano diventate t a l m e n t e p o p o l a r i n e l l a R o m a r e p u b b l i c a n a c h e anche Catone il Vecchio, famoso senatore e storico romano, ne fosse un estima- tore: a quanto pare, gli dob- biamo l'idea di condirle con olio e aceto. Pur essendo ampiamente considerato un alimento per le masse, tutti i Romani dell'età imperiale amavano le lens esculenta – lenticchie in latino, natural- mente - che consumavano in grande quantità insieme a farro, ceci e piselli. C'era persino una gens romana, la gens Cornelia Lentula, che ne portava il nome. Erano persone orgogliose e arro- ganti, secondo Cicerone. Il loro sapore e la loro versatilità hanno fatto delle lenticchie un vero e proprio punto fermo nella cucina degli antichi Romani, come testimoniano le ricette con- s e r v a t e n e l D e R e Coquinaria di Apicio: Apicio era uno chef famoso, oltre che farmacista e, grazie ai suoi famosi intrugli culi- nari, sappiamo cosa piaceva m a n g i a r e a i R o m a n i . Suggerì di bollire le lentic- c h i e , p o i d i c o n d i r l e c o n p e p e , c u m i n o , s e m i d i c o r i a n d o l o , m e n t a , r u t a , m e n t u c c i a , a c e t o , m i e l e , garum (il famoso sugo di pesce di Roma) e vino cotto. In alternativa, continuava, si poteva aggiungere una salsa a base di porri, semi e foglie di coriandolo, menta, ruta e semi di menta, oltre a un po' d i r a d i c e d i s i l f i o . Naturalmente, concludeva Apicio, tutto doveva essere "legato insieme con l'olio d'oliva". I Romani erano così entu- siasti delle lenticchie che le usavano anche come prodot- to di bellezza. Galeno, il medico più famoso di Roma ( a n c h e s e v e n i v a d a l l a moderna Turchia), assicura- va che una pasta a base di l e n t i c c h i e b o l l i t e e m i e l e poteva curare le ustioni della pelle, oltre a riparare la pelle danneggiata dal freddo. Le matrone le usavano come m a s c h e r a f a c c i a l e p e r u n i f o r m a r e i l t o n o d e l l a pelle, pratica descritta in dettaglio anche d a l l ' i m- mortale Ovidio, uno dei p o e t i p i ù t a l e n t u o s i d i R o m a , c h e d i c e v a c h e u n impacco di lenticchie, orzo, uova, corna di cervo macina- te (sì, lo so...), farro, miele e bulbi di giunchiglia poteva- no rendere la pelle morbida e liscia come quella di un bambino. Le lenticchie servivano anche a non far arrabbiare l ' i m p e r a t o r e : q u a n d o C a l i g o l a - i l c a t t i v o p e r eccellenza dell'età imperiale - chiese un obelisco egiziano per adornare il suo circo sul colle Vaticano, fu un carico di 175 tonnellate di lentic- chie che mantenne, a quanto pare, la gigantesca meravi- glia architettonica solida- mente legata alla nave che lo trasportava da Alessandria d ' E g i t t o a R o m a . S t i a m o parlando dell'obelisco che possiamo vedere ancora oggi in piazza San Pietro, tra l'altro. C o n l ' a v v e n t o d e l M e d i o e v o e d e l Rinascimento, le lentic- chie hanno acquisito la loro citata fama di alimento per poveri. Questo significava che non facevano parte delle ricche e famose "dissolutezze culinarie", ma rimanevano saldamente radicate nelle abitudini alimentari delle persone normali. Erano più economiche della carne, ma davano altrettanta energia, e potevano riempire lo stoma- co più di qualsiasi altra cosa, soprattutto se le si mangiava con una bella fetta di pane c a s e r e c c i o . L e l e n t i c c h i e e r a n o a n c h e c o n s i d e r a t e abbastanza leggere da essere c o n s u m a t e n e i g i o r n i d i magro, cioè in quei giorni in cui la Chiesa cattolica chie- deva il digiuno, come il mer- c o l e d ì d e l l e c e n e r i o i l venerdì di Quaresima. Negli ultimi anni le lentic- chie sono tornate di moda: con l'Italia che sta diventan- do sempre più green e con l ' a u m e n t o d e l n u m e r o d i vegetariani e vegani, rappre- sentano una fonte di protei- ne e ferro incredibilmente versatile, sana ed economica. E non dobbiamo dimenti- c a r e c h e i n I t a l i a c i s o n o anche delle varietà di lentic- chie incredibilmente delizio- se! La più popolare, almeno a livello internazionale, è la L e n t i c c h i a d i Castelluccio di Norcia, la cui fama è seconda solo a quella della bellissima terra i n c u i c r e s c e , l ' U m b r i a . Queste lenticchie sono picco- le e molto facili da digerire, per via della loro buccia sot- tile. Sono anche protette da u n a d e n o m i n a z i o n e I G P ( I n d i c a z i o n e G e o g r a f i c a Protetta). Poi abbiamo la Lenticchia di Altamura: verde e grande, questa parti- colare lenticchia è stata sal- vata dalla scomparsa grazie al Ministero delle Politiche Agricole, che l'ha recente- mente inserita nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani. Molto a p p r e z z a t e s o n o a n c h e l e L e n t i c c h i e R o s s e d e l Montelfeltro (o di San Sisto), un'antica varietà di lenticchie divenute famose grazie alla continua tendenza a l l a r i s c o p e r t a d i a n t i c h i grani e legumi. Sono legger- mente più grandi della len- ticchia media, ma sono alta- mente digeribili e non hanno bisogno di essere messe a bagno prima di essere cotte. Sono deliziose servite con i maltagliati. La più curiosa delle lenticchie italiane è la Lenticchia Policroma di Mormanno, coltivata nel Parco Nazionale del Pollino, il più grande parco nazionale i t a l i a n o , i n C a l a b r i a . Questa varietà è coltivata s u l l ' a l t o p i a n o d i M o r m a n n o d a t e m p o immemorabile e si caratte- rizza per il fatto che si pre- senta con più di un colore: è verde, è rosa ed è beige! La L e n t i c c h i a P o l i c r o m a d i Mormanno è ottima per fare il piatto simbolo del cibo di conforto: la zuppa. Basta far soffriggere dell'aglio con un mazzetto di peperoncino, ingrediente tipico della cuci- na calabrese, aggiungere le lenticchie e l'acqua fino a cottura. Servire con il pane e, naturalmente, un bel filo d'olio extravergine d'oliva e voilà! La vostra sana cena è pronta. Lenticchie, che alimento essenziale della dispensa ita- liana. Si presentano come la più umile delle leguminose, ma in realtà, quando entrano in cucina, ogni ingrediente si inchina in segno di rispetto, perché l'umile lenticchia è davvero la vera regina delle tavole italiane. L'umile lenticchia: una regina della cucina italiana SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Lenticchie in vendita al mercato (Copyright: Dreamstime)

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-3-5-2020