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GIOVEDÌ 19 MARZO 2020 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT L'emergenza Coronavirus blocca il calcio: stagione, coppe e campionati a rischio in tutt'Europa S e in Italia il calcio si ferma, significa che la situazione è davvero grave. Può sembrare un adagio ironico, ma non si discosta trop- po dalla realtà, visto che, anche nei momenti più drammatici della storia del Bel Paese, il pal- lone ha quasi sempre rotolato. A maggior ragione oggi, visto che l'industria-calcio, con tutto quello che ruota attorno, genera miliardi di Euro, la scelta di uno stop totale è davvero significati- va. Anche perché, con i fittissimi calendari attuali, si generano una serie di problematiche sulla gestione della ripresa che, in pas- sato, erano certo inferiori. SERRATA TOTALE - In ogni caso - su input governativo e con la spinta della Associazione calciatori - Lega e FIGC si sono accordate per una 'serrata' totale che, a oggi, dovrà durare fino al 3 aprile. Il 23 marzo è previsto il pros- simo Consiglio di Lega e, con ogni probabilità, sarà l'occasione in cui si dovrà discutere come, alla ripresa, potranno terminare le varie competizioni interrotte. Nel frattempo, anche tra i calcia- tori, si sono avuti i primi contagi e, naturalmente, anche alcuni atleti di Serie A sono risultati positivi. Mentre scriviamo: Rugani della Juventus; Gabbiadini, Colley, Ekdal, La Gumina, Thorsby, Depaoli e Bereszynsky della Sampdoria; Vlahovic, Cutrone e Pezzella della Fiorentina. PROBLEMA SOLO ITA- LIANO? Nei primi giorni, lo stop sembrava essere 'solo' del calcio italiano, per cui l'organiz- zazione della ripresa avrebbe dovuto tenere conto di un calen- dario internazionale mai interrot- to. Per le leghe inferiori, tutto sommato, i problemi sarebbero stati abbastanza contenuti: si sarebbe dovuto giocare al caldo e con qualche contratto scaduto, ma senza l'incombenza di urgen- ze estive. Ben diverso sarebbe stato il discorso della Serie A, 'costretta' ad andare di pari passo con i calendari delle Coppe Europee e con la disputa del Campionato europeo per Nazionali. Si erano, in tutti i settori). L'ipotesi più drastica sarebbe stata la non assegnazione dello Scudetto, seguita dall'idea della 'cristalliz- zazione della classifica' (con il titolo conseguentemente asse- gnato alla Juventus, attuale capo- lista). Infine la possibilità più innovativa, che ipotizzerebbe la disputa di playoff e playout tre le prime e le ultime in classifica, per determinare il Campione d'Italia, i piazzamenti europei e le retrocessioni. Ancora da deter- minare il numero di squadre coinvolte nei due mini-tornei e gli eventuali criteri con cui 'far pesare' nel torneo la posizione ottenuta nella stagione 'regolare' di ciascuna squadra. NO, DRAMMA EURO - PEO! - Progressivamente, però, l'impatto del virus è diventato continentale. Dopo quella italia- na, numerose Federazioni euro- pee hanno imposto l'Alt ai propri Campionati e, alla fine, la stessa UEFA ha dovuto rassegnarsi all'interruzione delle Coppe europee. Nel dramma, se non altro, la condivisione del proble- ma che potrà portare a soluzioni più efficaci e coordinate, senza dannosi particolarismi o irre- sponsabili sottovalutazioni della pandemia. SITUAZIONE FLUIDA - Oggi la situazione è quanto mai incerta e fluida: tutto cambia - e cambierà - velocemente, in osse- quio all'evolversi della pandemia e delle conseguenti decisioni dei vari Governi. Anche i vertici dello sport sono in lavoro costan- te, per prepararsi ad ogni even- tualità. Quello che sembra accla- rato è che l'ipotesi di ripartire al 3 aprile, sia assolutamente irrea- listica. Mentre scriviamo, si è a poche ore dal super vertice delle Federazioni nazionali con l'UEFA: a tema sarà messo il rinvio (ipotesi 2021) del Campionato Europeo. Giocarlo in estate potrebbe essere ancora rischioso per via della pandemia, ma sarebbe cer- tamente letale per un'equa con- clusione di Campionati nazionali Coppe europee. Tutte le Federcalcio - per que- stioni economiche, ma anche sportive - hanno come priorità il completamento dei tornei nazio- nali, nelle formulazioni più 'nor- mali' possibile (playoff-playout come extrema ratio). Più mallea- bile la questione Coppe europee che, già giunte alla fase a elimi- nazione diretta, potrebbero esse- re più facilmente 'compattate' con la disputa di gare 'secche'. AGGIORNAMENTI ITA- LIANI - Sul fronte italiano, nelle scorse ore, ha parlato il presiden- te federale Gabriele Gravina, ribadendo come la situazione sia ancora in costante mutamento, escludendo quasi certamente una ripresa in aprile e aprendo a un ventaglio di possibilità, attual- mente in fase di studio. Si va dal- l'ipotesi di non assegnazione dello Scudetto a quella di un tito- lo 2019/2020 bilanciato su due stagioni diverse, con un effetto 'trascinamento' sul la classifica 2020/2021. Decisiva, comunque, pare la decisione sul Campionato Europeo: un rinvio darebbe più respiro all'organizzazione della conclusione dei tornei per club. STEFANO CARNEVALI perciò, formulate le prime ipote- si 'tutte italiane' di ripresa. C'era la possibilità - ripartendo il 3 aprile - di un calendario serratis- simo, per arrivare alla conclusio- ne del Campionato solo con due settimane di 'ritardo': ipotesi molto difficile, perché nella necessità di incastrarsi con l'e- ventuale prosieguo delle avven- ture europee delle squadre italia- ne. Sono poi state ipotizzate altre soluzioni, maggiormente estreme e, attualmente, non contemplate dai regolamenti (questa emer- genza è davvero una 'prima volta' per molti provvedimenti, peggiorate e, al 54', uno dei soli- ti inserimenti di Ramsey, con un po' di fortuna, ha consentito alla Juve di passare in vantaggio. Il gol è stato una mazzata per gli uomini di Conte, incapaci di una vera reazione e ancora più remis- sivi di prima. Il colpo del Ko lo ha calato Sarri, dalla panchina: Dybala è sceso in campo al 59' e, 8 minuti dopo, ha chiuso la partita con una strepitosa azione personale. Dopo il 2-0, per i Bianconeri, è stato tutto in disce- sa. ANALISI FINALE - Seppur in una situazione singolare - a porte chiuse, in piena emergenza Corona Virus, dopo una settima- na di stop - la partita dell'Allianz Stadium ribadisce la distanza esistente tra Juventus ed Inter. Attenzione, questa Juve non è lo schiacciasassi delle passate stagioni: le pretese tattiche di Sarri (da assimilare) e la compo- sizione della rosa (abbondante, ma con 'buchi' abbastanza evi- denti in alcuni reparti), unite alla flessione nel rendimento di alcu- ni giocatori chiave, stanno facen- do sì che i Bianconeri siano molto meno dominati rispetto al passato. Hanno perso punti più volte, non solo per distrazione contro le 'piccole' e, anche in Champions saranno chiamati a una difficile rimonta contro il Lione. Eppure hanno battuto l'Inter sia all'andata, sia al ritor- no e, ora, il distacco in classifica si è fatto importante. La squadra di Conte è forte, anzitutto dal punto di vista fisi- co. Per cui ha la capacità di indi- rizzare molte partite in virtù della propria potenza. Questo accade soprattutto contro le squadre più deboli. Manca però della personalità giusta per affrontare i rivali più importanti e, nelle ultime settimane, sta palesando anche una certa man- canza di alternative nei ruoli chiave, dove serve la qualità. I continui problemi di Sensi sono un problema spesso sottovaluta- to, mentre il calo evidente di Lautaro rischia di diventare un 'caso' (collegato alle sirene di mercato?). Dell'equivoco Eriksen si è già detto e, per completare il discorso, occorre puntare il dito sul pacchetto degli esterni: numeroso, ma di qualità non proprio altissima. Considerando che la difesa a 3 non può pre- scindere da uomini di fascia 'totali' e che questa disposizione sta snaturando alcune 'stelle' nerazzurre (Skriniar, Godin, lo stesso Eriksen), non può essere l'ora, per Conte, di varare un 'piano b', dal punto di vista tatti- co? SEGUE DALLA PAGINA ACCANTO Il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: 'Tutti vorremmo chiudere il campionato in estate ma navighiamo a vista in un clima di nebbia assoluta'