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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 18 APRILE 2013 PAGINA 11 Chi sale e chi scende dopo la Obiettivo salvezza alla portata della reggina, 32/ma giornata di campionato targata Di Michele DAVIDE PITEO La Roma ha forse trovato il suo prossimo campione CHI SALE: Erik Lamela (attaccante Roma): Per fisico e corsa ha sempre richiamato Cristiano Ronaldo. Ora anche nei colpi. Udinese: Rivince una partita di campionato senza il suo bomber e giocatore simbolo Di Natale. Non succedeva dall'aprile 2011. Milan: Non riesce ad accorciare dal Napoli in quella che doveva essere la partita dell'aggancio ma resta l'unica imbattuta in A nel 2013. Marek Hamsik (centrocampista Napoli): 14 gli assist in stagione, nessuno meglio di lui nei 5 maggiori tornei europei. Fabrizio Miccoli (attaccante Palermo): Il Palermo continua a fare punti e suoi sono quattro degli ultimi sei assist del Palermo. David Pizzarro (centrocampista Fiorentina): 43 i passaggi nel primo tempo con l'Atalanta, il 91% completato con successo. Siena: Imbatutto nelle ultime 3 trasferte, vincendone 2. La salvezzamiracolo è a questo punto possibile. CHI SCENDE: Nicolas Burdisso (difensore Roma): Stagione da dimenticare per l'ex sicurezza della difesa della Roma. Ancora una partita negativa per lui. Mathieu Flamini (centrocampista Milan): Per la prima volta in 92 gare in A il francese segna 2 volte di fila. Poi rovina tutto e si fa espellere. Gianpaolo Pazzini (attaccante Milan): Ha fatto un solo gol in 10 gare contro il Napoli in A. Domenica è stato ancora una volta impalpabile. Inter: C'è chi dice, forse a ragione, che questa sia la peggior Inter del millennio. Per ora i numeri dicono che l'Inter ha perso 4 delle ultime 5 partite di campionato, subendo 9 gol. Genoa e Sampdoria: Un derby è un derby, ma a Genova si va un po' oltre. I loro ultimi 9 derby di campionato hanno visto 9 espulsioni. Fino ad oggi sono 41 i punti conquistati dalla Reggina nell'attuale stagione in Serie B. Al momento non sembrano sufficienti per l'aritmetica salvezza: in quest'ultimo segmento di stagione, ci sarà da lottare e sudare per raggiungere il minimo obiettivo stagionale. Ma in casa del team calabro non è stato sempre così. Ad oggi la formazione amaranto vanta un discreto curriculum con ben 9 stagioni di militanza in Serie A (di cui 7 consecutive), dove raggiunse il miglior piazzamento al termine del campionato 2004-05, in cui conquistò il decimo posto. A tali successi vanno ad aggiungersi le tre vittorie ottenute nei campionati di Lega Pro. La prima risale alla lontana stagione 1964-65, quando la Reggina vinse il campionato di serie C. La seconda giunse al termine del campionato 1983-84, in cui il team amaranto vinse il campionato di Serie C2. La terza ed ultima giunse alla fine della regular season del 1994-95, quando conquistò la vittoria del campionato di Serie C1 e la promozione in Serie B. Dopo i tre successi ottenuti nei campionati di Lega Pro, è arrivato quello conquistato dalla formazione giovanile degli Allievi nazionali che seppero imporsi nel torneo internazionale conosciuto come Carlin's Boys o Torneo internazionale di Sanremo. Come tutti i club, anche la Reggina ha il suo giocatore simbolo, colui che grazie alle sue attualmente della Reggina, dove aveva già militato dal 2002 al 2004. Con il team amaranto fino ad oggi ha giocato 76 partite realizzando 21 reti. A tale score va doti e qualità ha contribuito ad importanti successi. In casa amaranto risponde al nome di David Di Michele. L'attaccante nativo di Guidonia, dopo esser cresciuto nel vivaio della Lodigiani, esplose nel Foggia, dove militò per ben due stagioni. Dopo aver vestito la maglia rossonera, per Di Michele è stato un crescendo. In Italia ha vestito le maglie della Lodigiana, del Foggia, del Torino, della Salernitana, dell'Udinese, del Palermo, del Lecce, del Chievo Verona ed aggiunto che al momento, Di Michele (dopo Del Piero) ha realizzato 24 reti in Coppa Italia ed è il secondo miglior marcatore in attività. A tale curriculum va aggiunta l'esperienza in Inghilterra, alla corte del West Ham, con cui Di Michele ha giocato 30 gare realizzando 4 reti. F1: Alonso re della Cina, precede Raikkonen. Lo spagnolo: 'Una gara fantastica, fin dall'inizio' Fernando Alonso La Ferrari di Fernando Alonso ha vinto il Gran Premio di Cina precedendo la Lotus di Kimi Raikkonen e la Mercedes di Lewis Hamilton. Quarta la Red Bull di Sebastian Vettel. Quinta piazza per la McLaren di Jenson Button davanti alla Ferrari di Felipe Massa. Settima la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che ha preceduto la Force India di Paul Di Resta e la Lotus di Romain Grosjean. Chiude in zona punti la Sauber di Nico Hulkenberg. Undicesima l'altra MacLaren di Sergio Perez. La bella e convincente vittoria di Shanghai può rappresentare una svolta nella stagione del pilota spagnolo, ma soprattutto per la Ferrari. Un successo arrivato dopo il botto di Sepang e in grado di cancellare i tanti dubbi delle ultime settimane. Il Cavallino può veramente lottare per il titolo iridato, non solo attraverso la classe di Alonso ma soprattutto grazie a una vettura competitiva. "È bello correre qui, è stata una gara fantastica sin dall'inizio". Festeggia sul podio e sprizza gioia da tutti i pori Fernando Alonso dopo aver conquistato con la sua Ferrari il Gran Premio di Cina. "Il degrado delle gomme - dice ai microfoni di Sky - è andato meglio delle attese, decisamente l'inizio di questa stagione è andato bene". "Speriamo di ripeterci anche in Bahrain - aggiunge lo spagnolo della Ferrari - le feste non saranno nulla di speciale perché abbiamo già un volo per il Bahrain". Il semaforo verde premia l'ardore di Hamilton che non fatica a mantenere la testa della corsa nonostante l'arrembante attacco delle due Ferrari sin dai primi giri. Alonso e Massa, infatti, scalzano agevolmente un Raikkonen che fa pattinare troppo la sua Lotus al via e perde ben due posizioni. Le due monoposto di Maranello tallonano la Mercedes del pilota anglo-caraibico che al quinto giro s'inchina, venendo infilato in un solo colpo dai due alfieri del Cavallino. Alonso al comando, Massa subito dietro. Due Ferrari al comando, ma è solo una breve parentesi. Da lì a poco, infatti, la classifica cambia ad ogni giro a causa delle differenti strategie delle scuderie. Alonso non si scompone e mantiene un passo indiavolato che lo riporta in testa alla classifica dopo 30 giri, scalzando il campione del mondo della Red Bull, Vettel, che in quel momento non aveva ancora cambiato gomme. Massa, invece, fatica dopo il primo pit-stop, ma chi maledice veramente il weekend cinese è Mark Webber. Dopo essere partito in ultima posizione dai box per aver partecipato alle qualifiche con poca benzina l'australiano prima viene tamponato da Vergne e poi, tornato ai box per riparare il danno, perde una gomma proprio mentre passavano ALonso e Vettel ed è costretto al ritiro. Ma Webber non è l'unica vittima illustre: Rosberg, infatti, è costretto al ritiro nonostante una Mercedes competitiva come conferma l'ottima gara di Hamilton. Il finale infiamma i cuori di tutti gli appassionati. Alonso in testa si ferma a 15 giri dalla fine per l'ultimo pit-stop per montare l'ultimo treno di medie, mentre Vettel si riporta in testa ma con ancora una sosta in programma. Il tedesco però fatica terribilmente e pochi giri dopo subisce l'ennesimo sorpasso da parte di un Alonso scatenato. Letteralmente imprendibile lo spagnolo. Proprio per quell'ultima sosta il tedesco viene scavalcato da Raikkonen e Hamilton, e nonostante un finale da brividi con una disperata rimonta non c'è nulla da fare per il podio.