L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-18-2013

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L'Italo-Americano PAGINA  4 GIOVEDÌ  18  APRILE  2013 A Firenze i maestri vetrai ricamano fragili trasparenze in un antico laboratorio di cristalleria artigianale NIcOLETTA cuRRADI Sorseggiare un aperitivo, circondati da calici e ampolle in un'antica dimora fiorentina, avvolti in una magica atmosfera: così si è svolto l'evento speciale a Palazzo Tornabuoni, a Firenze, inserito in "Special Night Glamorous Handycraft", ideato dall'Osservatorio dei Mestieri d'Arte dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze, istituzione di riferimento in Italia nella promozione dell'artigianato artistico. Lo scopo è coniugare artigianato e prodotti di qualità con una formula originale che prevede serate a tema rivolte a quella particolare platea di visitatori, per lo più stranieri, esigenti e curiosi, in arrivo a Firenze, desiderosi di conoscere la magia dell'oggetto fatto a mano in una cornice unica Arte antica, risultati moderni La signora Paola, erede della Moleria Locchi, con la nuora Giovanna e spettacolare quale è Palazzo Tornabuoni, storica residenza nel pieno quadrilatero della moda e dello shopping cittadino che da qualche anno ospita un club residenziale di altissima qualità. La serata, 'Un calice di Chianti', ha avuto come protagonisti calici, ampolle, coppe in cristallo e vetro forgiate dalla moleria Locchi, laboratorio di riferimento in tutto il mondo per la qualità dei restauri eseguiti con antiche mole e tecniche tradizionali. I manufatti della maison sono stati accompagnati da due eccellenze della enogastronomia del territorio toscano: i vini di Villa Cafaggio di Panzano in Chianti e i prodotti della storica Macelleria Falorni di Greve in Chianti. Partito come progetto sperimentale nell'autunno 2012, 'Special Night Glamorous Handy- craft' ha, da subito, entusiasmato i soci internazionali del club di Palazzo Tornabuoni trasformandosi in un programma concreto: 8 appuntamenti mondani e social, capaci di dare visibilità ad artigiani, prodotti ed eccellenze enogastronomiche del territorio. Ciascun appuntamento mette al centro della serata un tema e una materia interpretati da manifatture e professionisti riconosciuti. La Moleria Locchi è un laboratorio unico nel panorama artigianale fiorentino per questa attività sempre più rara. Una bottega che, grazie ad un'ampia collezione di vetri, decorazioni, incisioni, fornisce una fonte inesauribile di ispirazione sia per i restauratori che per i creatori di oggetti nuovi. Ci si può rivolgere qui per avere un restauro perfetto degli oggetti in vetro, nel caso che la nostra brocca preferita sia andata in pezzi, ma anche semplicemente per una lucidatura, ancora svolta secondo il metodo antico, con la mola di feltro e la polvere di ferro, in modo da far riacquistare al vetro e al cristallo la caratteristica brillantezza. In Diladdarno, gli abitanti si conoscono tutti e si chiamano per nome. Il fornaio, l'edicolante, la bottega del restauro, il doratore, il ciabattino che risuola le scarpe, l'ebanista: sono loro i protagonisti della vita di questa parte di Firenze. È proprio in questa parte di Firenze che opera il laboratorio Locchi nato alla fine dell'800, che restaura, mola e incide oggetti in cristallo: la bellezza del vetro, i giochi di trasparenze, la maestria dei tagli e delle incisioni si propongono agli abbina- menti e con l'armonia ai cromatismi, i giochi di luce, fatti con ramages e ricami, la luce che varia su vetri evanescenti, trasparenze, impalpabili emozioni, gioielli finissimi, un sottofondo cadenzato dal rumore delle mole, dal tintinnio del vetro, dalle ruote che girano incessantemente. La terza generazione dell'azienda tiene a precisare che il lavoro viene svolto con antiche mole, grazie a tecniche tradizionali continuamente affinate da un'attenta ricerca, nella riproduzione degli stampi per anfore di cristallo stile Impero, per oggetti dalle delicate forme rinascimentali, antiche forme del settecento, Impero, Liberty, Decò, oggetti unici che rendono unica la produzione e fanno del Laboratorio un punto di ricerca per gli antiquari di tutto il mondo. Vetro decorato della Moleria Locchi di Firenze Oreficeria a Cortona: quando l'arte odierna non prescinde dal passato longobardo LILLY MAGI Due città insieme per proporre l'arte orafa longobarda. Arezzo e Cortona, entrambe località toscane poste a sud est della regione, e più o meno a cento chilometri da Firenze. La mostra denominata "Il Tesoro dei Longobardi", è in programma fino al 30 giugno all'interno del salone mediceo di Palazzo Casali, a Cortona, e nasce dal dialogo tra la Consulta dei Produttori Orafi e Argentieri di Arezzo ed il Museo Maec di Cortona. Grazie alla collaborazione con il Museo Archeologico Na-zionale di Cividale e la Soprin-tendenza ai Beni archeologici del Friuli, la mostra ospiterà oggetti antichi di età longobarda provenienti dall'antico ducato Longobardo di Cividale. Altri preziosi oggetti proverranno dal Museo Archeologico Nazionale di Firenze, tramite la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Toscana, dall'Accademia Etrusca di Cortona e dalla Diocesi di Arezzo-Sansepolcro. Gli "Ori dei Longobardi" avrà poi una specifica sezione dedicata all'artigianato orafo contemporaneo. I maestri dell'Associazione Oreficeria Artistica di Confartigianato Imprese Arezzo proporranno creazioni contemporanee ispirate alle forme dell'arte orafa longobarda. L'ideale dialogo tra oreficeria antica e contemporanea sarà sottolineata dalla collaborazione con Arezzo Fiere e Congressi che inserirà l'esposizione di Arte Orafa nel programma degli eventi collaterali previsti per la mostra internazionale Oro-Arez zo in programma dal 13 al 16 aprile, privilegiato luogo di incontro tra la produzione "Made in Italy" e la domanda internazionale. La Consulta dei Produttori Orafi ed il Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona provvederan- Gioiello longobardo in mostra no alla realizzazione di un catalogo contenente le illustrazioni fotografiche dei gioielli antichi e contemporanei esposti nell'ambito della mostra. Il catalogo è curato da Paolo Bruschetti, Paolo Giulierini, Fabio Pagano e Paolo Frusone e sarà realizzato dalla casa editrice Thiphys. L'esposizione si divide in tre parti. La prima dà un inquadramento del popolo longobardo, rispetto agli usi e i costumi, dai tempi dell'arrivo in Italia fino alla conversione al Cristianesimo, attraverso le principali tappe del proprio percorso, con la conquista di Cividale del Friuli nel 568 d.C., il successivo arrivo in Tuscia e l'occupazione, nella loro spinta verso il meridione, di centri quali Fiesole e Chiusi. La seconda presenta oggetti provenienti da scavi ottocenteschi della necropoli di Cividale del Friuli: fibule, pendenti e puntali di guarnizioni di cinture, oltre la copia del celebre disco in oro con figura del cavaliere e una serie di oggetti provenienti dal monetiere del Museo Archeologico Nazionale di Firenze. La terza parte della mostra, infine, prevede circa 30 pezzi di altissimo artigianato, ispirato al mondo longobardo, creato dai maestri orafi aretini.

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