L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-2-2020

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 2 APRILE 2020 L a quarta setti- mana di "lock- down" in Italia i n i z i a o g g i , 3 0 marzo. Quindici giorni fa ho pubblicato un post sulla pagina Facebook d e L ' I t a l o - A m e r i c a n o , chiedendo a tutti voi di dirci cosa amate di più dell'Italia. Un luogo, una canzone, un ricordo, non importava cosa fosse: l'idea era quella di ritrovarci tutti in un unico luogo, condividere qualcosa di significativo per dimostra- re al nostro Paese che l'amia- mo. La vostra risposta è stata travolgente. Dai ricordi d'in- fanzia ai viaggi alla scoperta di sé, dai sogni e dai desideri all'orgoglio di appartenere a u n a c o m u n i t à c h e , c o m e risulta evidente dalle vostre parole, è incredibilmente unita ed è, veramente, una e molto legata. Vedete, quello di cui spesso non ci rendiamo conto in Italia è quanto sia p r o f o n d o i l l e g a m e d e g l i italo-americani con la loro madrepatria europea; fuor- viati come siamo probabil- mente dalle rappresentazioni caricaturali di alcuni film e programmi televisivi, molti di noi non hanno mai capito quanto siamo tutti vicini nei valori, nelle abitudini, nel patrimonio. Leggere le vostre parole, leggere questi sempli- ci, onesti, toccanti commenti porta davvero tutti a casa. C'è molto amore e bellezza nei vostri messaggi e merita- no una pagina sul giornale che sostenete: possano dare f o r z a a t u t t i i n q u e s t o momento difficile, dimo- strando come, anche quando siamo lontani, possiamo dav- vero considerarci una grande famiglia. La parola a voi, cari letto- ri… Molti di voi hanno condi- viso ricordi affettuosi e toc- canti del loro patrimonio personale e delle loro famiglie, come Joe Vee che ha ricordato una piacevole e i n a s p e t t a t a s c o p e r t a : "Quando abbiamo visitato la città in cui sono cresciuti i miei nonni, a mia insaputa - e l'abbiamo capito solo dopo aver condiviso delle foto con mio cugino - io e mia moglie c i s i a m o t r o v a t i a s t a r e davanti alla casa in cui mia nonna visse più di 100 anni fa. Ogni volta che scendo dal- l ' a e r e o e m e t t o p i e d e s u l suolo italiano mi sembra di essere a casa". Alcuni ricordi sono pieni di amore e musica, come nel caso di Angela Colonna Calogero, che aveva svilup- pato un legame davvero spe- ciale con il suo nonno italia- no: "La nostra città natale d'origine è Mola di Bari, in Puglia. Il mio ricordo più caro di Mola è quello di aver trascorso lì l'estate del 1959, quando ero bambina e vivevo nella casa del mio nonno con lui e zia Nina e zio Giovanni, trascorrendo ogni giorno con i miei cugini e imparando a parlare correntemente l'ita- liano. Era la prima volta che incontravo mio nonno (pur- troppo mia nonna era già scomparsa). Ogni giorno mi chiedeva di cantargli una canzone che quell'anno era molto popolare, Ciao, Ciao, Bambina. Conoscevo tutte le parole e la cantavo con tutto il cuore per lui. Non lo vidi più, morì l'anno dopo e... quanto piansi". Josephine Bruzzese, i cui genitori sono emigrati n e g l i S t a t i U n i t i d a Mammola (in provincia di Reggio Calabria), ha scritto di essere cresciuta ascoltando "storie di famiglia, vita in Calabria e cibo". Alla fine è andata per la prima volta a Mammola nel 1972 e il viag- gio le ha lasciato un segno nel cuore: "Sento ancora la mia vecchia zia di 90 anni fer- marsi e dire a tutti chi ero". Il viaggio l'ha anche avvicinata a i s u o i g e n i t o r i : " V o l e v o vedere da dove venivano i miei genitori... sono stati quattro giorni estremamente s e n t i m e n t a l i e d e m o t i v i . Mammola è una città di colli- na, e anche solo guardare le montagne e ricordare le sto- rie di mio padre che andava dappertutto è stato incredibi- le". E poi ci sono i nonni, il dono più grande di tutti. "La cosa che amo di più dell'Italia è che mi ha dato i miei nonni. Che riposino in pace", dice Joanne Bruccoleri. Alcuni di voi hanno onorato loro e il loro patrimonio familiare facendo qualcosa di incredi- bilmente significativo e che riscalda i cuori: ecco la storia d i K r i s t i P e t r o Niedzwiecki: "L'anno scor- so io e mio marito abbiamo rinnovato i voti matrimoniali nella chiesa dove i miei nonni sono stati battezzati. Si sono sposati negli Stati Uniti. Li abbiamo onorati rinnovando il nostro matrimonio là dove tutto è iniziato, nella piccola c i t t à d i m o n t a g n a d i Sant'Eufemia a Maiella". Alcuni di voi hanno condi- viso anche i ricordi dei loro nonni negli Stati Uniti, come Lisa Luna, la cui storia è un esempio perfetto della vita italiana e italo-americana: " M i a n o n n a , J o s e p h i n e Peluso Propersi, cucinava i pasti più deliziosi nella minu- scola cucina della sua casa "nordamericana" a New York. La sua sala da pranzo era grandiosa e tutti noi ci diver- tivamo a stare seduti per ore, a mangiare, ridere, parlare un misto di inglese e italiano, a discutere e condividere le sue creazioni!". Anche Natalie Novak dice che le mancano sempre i suoi nonni - che sono venuti negli Stati Uniti da Giovinazzo nel 1921 - e che "ha avuto la fortuna di averli nella mia vita fino all'adole- scenza. Mi manca la focaccia di nonno". Semplici ricordi, ma vicini al cuore di ognuno di noi. Semplici, cari ricordi di gioia di cui tutti abbiamo una versione. E sono preziosi, davvero molto preziosi. Alcuni lettori sono "diven- tati" italo-americani per scel- ta di cuore e non per sangue, come è successo a L i n d a Vogan: "Ho avuto la fortuna di vivere in Italia per due a n n i e h o p i a n t o q u a n d o siamo partiti. Torniamo il più spesso possibile. Mi piace che i miei figli la pensino allo stesso modo e che nelle loro tesine del college abbiano scritto della loro vita in Italia, e di come essa abbia aperto i loro cuori a un Paese e a per- sone con una bella passione e t a n t a e m p a t i a . I n q u e s t i tempi difficili, chiudo gli occhi e torno al piccolo agri- turismo vicino a Valiano, seduta sulla nostra terrazza a mangiare antipasti e a degu- s t a r e v i n o l o c a l e , m e n t r e guardo i cipressi che danza- n o . I l p a r a d i s o i n t e r r a " . S i m i l e è l ' e s p e r i e n z a d i M a r r i o n F e r r a n t e Martin, che ha origini italia- n e e h a v i s s u t o a V e r o n a quando suo padre era di stan- za lì nell'esercito americano: "Ho amato i tre anni in cui abbiamo vissuto lì e qualcosa che ricorderò per sempre, oltre alla bellezza del paese, sono le Alpi innevate che potevamo vedere dal nostro portico sul retro". A l c u n e p e r s o n e h a n n o fatto del loro patrimonio un lavoro a tempo pieno, come nel caso di Eldora Perfilio, nata nel Belpaese e trasferita- si negli Stati Uniti da bambi- na: "L'amore che ho per la mia bella terra natale non ha limiti. Sono cresciuta ricor- dando sempre la mia terra natale. Così ora, da adulta, viaggio in Italia con gruppi di 30 o più persone e condivido con loro il mio amore per l'Italia. Abbiamo esplorato molte regioni nel corso degli anni e continueremo a farlo. Non vedo l'ora di condividere la mia Bella Italia con altri gruppi in futuro. Ci tornere- mo di nuovo, il prima possi- bile. Forza Italia! M o l t i s i s o n o a p e r t i a l rispetto e all'amore per gli italiani, soprattutto in questo periodo di difficoltà, come Joanne Caruso, che dice di amare soprattutto "la gioia e la passione del popolo italia- n o . L ' I t a l i a n o n è l ' I t a l i a senza la sua gente: il mio cuore e le mie preghiere sono con voi", e come Michele A La parola a voi: amore per l'Italia dai lettori de L'Italo-Americano Continua a pagina 15 I nostri lettori dimostrano amore e supporto per l'Italia (Copyright: Dreamstime) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI

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