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GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L ' i s o l a m e n t o non è uguale per tutti. Nella setti- mana che ci ha portato la notizia d e l l a s u a e s t e n s i o n e f i n o all'inizio di maggio, gli italiani si sono messi a riflet- tere sul mese appena tra- scorso in quarantena, molti lavorano online, altri non lavorano affatto. A casa con le loro famiglie e a casa con i loro pensieri, senza dubbio un momento per riconsiderare le priorità e per abituarsi a un nuovo stile di vita, che, a pensarci bene, è solo più lento e più familiare, proprio come lo era quello dei nostri nonni. L'isolamento, come dice- vamo, non è stato lo stesso p e r t u t t i , p e r c h é a l c u n i hanno continuato a lavorare normalmente e non mi rife- r i s c o s o l o a g l i o p e r a t o r i sanitari e alle forze armate; mentre il 90% dei nostri set- t o r i e c o n o m i c i è f e r m o , coloro che si occupano di produzione e distribuzione di alimenti, di attrezzature m e d i c h e e f a r m a c e u t i c a sono stati più attivi che mai per aiutare il Paese a mante- nere un briciolo di norma- lità in questi tempi sfortuna- ti. I n q u e s t o c o n t e s t o , è bello vedere come uno dei nostri Gioielli della Corona, i l M a d e i n I t a l y , a b b i a r i s p o s t o c o n c o r a g g i o e cuore alle esigenze della Madrepatria, oltre che a quelle dei suoi lavorato- ri. Torniamo a tre settimane fa: stiamo combattendo il "nemico invisibile" da un mese e ci sono già migliaia di perdite alle nostre spalle, ognuna delle quali ha un nome e una famiglia con il c u o r e s p e z z a t o . I n o s t r i m e d i c i e i n f e r m i e r i , c o s ì come tutti gli altri che lavo- rano attivamente e a tutti i livelli nella sanità, affronta- n o l a t r a g i c a r e a l t à d i u n sistema che, pur rimanendo uno dei migliori e più effi- c i e n t i a l m o n d o , è s t a t o lasciato sguarnito da anni e anni di tagli governativi e da un settore secondario che non era riuscito a produrre l'essenziale, come le masche- rine e i respiratori, renden- doci completamente dipen- d e n t i d a l l e i m p o r t a z i o n i . Quando il Covid-19 ha colpi- to, i nostri ospedali non ave- v a n o a b b a s t a n z a D P I p e r proteggere i propri dipen- denti che hanno iniziato ad a m m a l a r s i : u n a t r a g e d i a dentro la tragedia, con tutte le drammatiche conseguenze che un simile scenario può avere, da una diminuzione della forza lavoro, alle infe- zioni in ospedale. Il 24 marzo è stato il capo d e l l a P r o t e z i o n e C i v i l e Angelo Borrelli a chiarire che i nostri ospedali avevano bisogno di circa 90 milioni di mascherine chirurgiche al mese e che, in un momento c o m e q u e s t o , u n P a e s e "dovrebbe essere in grado di trovarle facilmente, proprio come quando si fa la spesa al supermercato". Nella stessa intervista, Borrelli ha sotto- lineato che è fondamentale a v v i a r e " u n a p r o d u z i o n e n a z i o n a l e d i t a l i b e n i i l prima possibile. Dobbiamo cambiare traiettoria, dobbia- mo fare scorta, ricominciare a produrre sul nostro terri- torio". Fatta la domanda, il Made in Italy ha risposto. La prima azienda ad ini- z i a r e l a p r o d u z i o n e d i mascherine chirurgiche è s t a t a l a p i e m o n t e s e Miroglio, 70 anni nel setto- r e t e s s i l e e u n f a t t u r a t o annuo di 577 milioni di euro (circa 590 milioni di dollari), in gran parte realizzato con moda di alta gamma. Nelle prime due settimane è riu- scita a produrre 600.000 m a s c h e r i n e c h i r u r g i c h e , mentre oggi continua con una media di 75-100.000 maschere al giorno. Molti altri nomi famosi della moda Made in Italy hanno risposto all'appello di Borrelli: da Geox a Gucci, da Prada a V a l e n t i n o , f i n o a d Armani: tutti hanno con- vertito la loro produzione a l l a f o r n i t u r a d i D P I . L o stesso ha fatto Calzedonia, famoso produttore italiano di biancheria intima sia di alta moda che da spiaggia. Questa è, in realtà, solo la punta dell'iceberg. Un'altra questione che Borrelli ha sottolineato è stata la dolo- rosa necessità di aumentare il numero di ventilatori per i reparti di terapia inten- siva, i cui posti letto erano s t a t i a u m e n t a t i a s e g u i t o dell'epidemia, ma che a fine m a r z o a v e v a n o f a t i c a t o a tenere il passo con il numero dei contagiati. L'azienda che l i p r o d u c e n e l P a e s e , l a NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Quando il Paese chiama, il Made in Italy risponde Giovanni Rana, fondatore dell'omonimo pastificio (Photo: Dreamstime) Continua a pagina 7