L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-16-2020

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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI GIOVEDÌ 16 APRILE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 L a p a n d e m i a CoViD-19 al 13 April 2020:Nel m o n d o - C a s i c o n f e r m a t i : 1 . 9 0 0 . 0 0 0 + ; D e c e s s i : 115,000+. Nella nostra amata Italia - Casi Confermati: 157.000+; Decessi: 22.500+. Negli Stati Uniti - Casi confermati: Oltre 570.000+; Decessi: 16,250+. In California - Casi confer- mati: oltre 24.000; Decessi: 700+. N e l l a C o n t e a d i L o s Angeles - Casi confermati 6.500+, Decessi: 175+. Nella Sun Valley, dove si trova Villa Scalabrini, ci sono 2 2 c a s i c o n f e r m a t i ; e a Chinatown, dove si trova la nostra chiesa di San Pietro, non ha ancora casi segnalati. ( p e r l e s i n g o l e c i t t à e i quartieri all'interno di Los Angeles, consultate: publi- chealth.lacounty.gov) Gli Stati Uniti hanno rea- gito troppo tardi alla minac- cia CoViD-19! Il piano di reazione della Nuova Zelanda è stato esem- plare. L a r i s p o s t a d e l l a Norvegia è stata fantastica, ma la vicina Svezia ha fatto un pasticcio totale con la SARS-CoV2. Il Nord Italia ha agito troppo lentamente, ma il Sud Italia ha affrontato bene la situazione. Cosa significa tutto que- sto? Quali sono i criteri che determinano se un Paese sta affrontando bene, corretta- mente, in modo appropriato? Cosa intendono gli esperti quando parlano di appiatti- mento della curva? I principi fondamentali che stanno alla base di queste affermazioni sono piuttosto s e m p l i c i : v i r u s , b a t t e r i e parassiti non appaiono dal n u l l a . U n a p e r s o n a v i e n e esposta e infettata di solito da un'altra persona (o a volte da un animale - ad esempio, puntura di zanzara, pipistrel- lo). Nel caso di un virus, come l'influenza o il comune r a f f r e d d o r e , u n a p e r s o n a infetta può infettarne un'al- tra, o forse due, o forse più di d u e p e r s o n e p e r c o n t a t t o diretto (ad esempio, tosse o starnuti, o stretta di mano) o per contatto indiretto (ad esempio, si fa uno starnuto sulla mano, e poi si tocca il pomello della porta: il virus si deposita sul pomello e passa alla persona successiva che apre o chiude la porta). Se potessimo stimare il numero totale di persone che si possono infettare in ogni epidemia, e lo presentassimo su un grafico, si tratterebbe di una curva che all'inizio sale bruscamente, poi per altipia- ni, per poi diminuire man mano che la minaccia di infe- zione nella popolazione cala: sarebbe una curva a U inver- tita con un picco piuttosto brusco. Ora, se potessimo diminuire il tasso di diffusio- ne dell'infezione, manterrem- mo all'incirca lo stesso nume- ro totale di persone infettate, ma estenderemmo il periodo di infezione: in altre parole, manterremmo il modello di infezione a forma di U inver- tita, ma lo estenderemmo nel tempo, diminuendo così l'al- tezza della curva, appiatten- do il picco della curva. In breve, quando parliamo di appiattimento della curva, intendiamo dire che, sì, il numero totale di persone che si infettano rimarrà probabil- mente lo stesso, ma questo avverrà su un periodo più lungo, perché siamo riusciti - in qualche modo (vide infra) - a ridurre l'aggressività del- l'infezione. Questo è davvero molto importante quando, come nel caso della SARS- CoV2, il virus responsabile del CoViD-19, l'infezione può portare a una malattia così grave da richiedere tera- pia intensiva e respirazione assistita da ventilatori: i letti e i ventilatori per terapia intensiva sono limitati a Los Angeles, in California, negli Stati Uniti, in tutto il mondo, q u i n d i è f o n d a m e n t a l e appiattire la curva. S e n o n a p p i a t t i a m o l a curva, allora possiamo aspet- t a r c i u n ' a m p i a c o o r t e d i pazienti con CoViD-19 che richiedono tutti insieme un letto di terapia intensiva e un ventilatore - il nostro sistema sanitario sarà sovraffollato, s o p r a f f a t t o , e i p a z i e n t i d o v r a n n o a s p e t t a r e o s i vedranno negare il letto per terapia intensiva e il ventila- tore. Molti moriranno come diretta conseguenza di questa mancanza di cure essenziali; e un gran numero di infer- mieri, medici e personale ospedaliero sarà disperato per non essere stato in grado di prendersi cura adeguata- mente dei propri pazienti. Questa è la situazione a cui abbiamo assistito nel Nord Italia, a New York e in troppi luoghi del mondo. Se riusciremo ad appiatti- re la curva, allora sì, lo stesso numero di pazienti finirà in ospedale con la necessità di un letto in terapia intensiva e di un ventilatore, ma questo a v v e r r à i n u n t e m p o p i ù lungo. Il numero di pazienti critici sarà, per così dire, diluito su un periodo più lungo: appiattendo la curva, come sembra si sia riusciti a fare in California, come sem- b r a s i s i a p o t u t o f a r e i n Germania e nell'Italia meri- dionale, il sistema sanitario non viene eccessivamente s o l l e c i t a t o e i l p e r s o n a l e o s p e d a l i e r o p u ò c u r a r e i pazienti senza essere sopraf- fatto, e di conseguenza si sal- vano più pazienti e si muore meno... e si preserva la salute mentale del personale ospe- Per saperne di più su CoViD-19. Ce ne parla Francesco Chiappelli Secondo Numero, Dott. Francesco Chiappelli, Prof. Emerito UCLA Center for the Health Sciences daliero, dei pazienti e delle famiglie. Senza dubbio, appiattire l a c u r v a è u n b e n e . L a domanda rimane: come si appiattisce la curva, come si riduce l'aggressività dell'infe- zione? Anche in questo caso la risposta è molto semplice. Molti della mia generazio- ne ricordano che quando era- vamo malati di influenza o di raffreddore, nostra madre ci diceva di stare a casa: "State lontani da scuola e dai vostri amici", diceva. Il principio che funzionava era questo: stare lontani. Tieni i tuoi amici a distanza quan- do sei malato; aiutali a non ammalarsi. La distanza fisica aiuta a tenere lontana l'infe- zione e contribuisce a ridurre l'aggressività dell'infezione. I l p r o f e s s o r G e o r g e Macdonald (1903-1967), m e d i c o e d e p i d e m i o l o g o scozzese, ha formalizzato questa regola di buon senso nei suoi studi sulla malaria nel 1952. Seguendo le orme del suo ex mentore Ronald Ross, Macdonald caratterizzò il tasso di replicazione e pro- pagazione del parassita della malaria, che chiamò tasso di riproduzione del patogeno, Z 0 Today. Usiamo ancora questo parametro, ma ora lo chiamiamo R 0 , numero di riproduzione. In virologia, R 0 rappre- senta il numero di persone che un paziente può infettare in un determinato periodo. Esprimiamo R 0 semplice- mente come il numer o di contatti che producono l'infe- zione, c, moltiplicato per il tempo unitario, t (R0 = c X t). Ne consegue che possiamo abbassare R 0 - il numero di persone che un paziente può infettare in un determinato periodo di tempo - riducendo c (il numero di contatti di un paziente infetto), o dimi- nuendo t (il tempo di esposi- zione). Vale a dire: abbassia- mo il rischio di infezione r i d u c e n d o i l c o n t a t t o - distanziamento fisico, o ridu- cendo il tempo di contatto - quarantena. Naturalmente, il maggior successo nella riduzione del Continua a pagina 17

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