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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 APRILE 2020 in meno nel giro dell'ultima settimana) e Lazio e Marche a quota 4mila. Nicoletta ci racconta una Firenze deserta: "Mi sono trovata catapultata in u n a s i t u a z i o n e s u r r e a l e : salvo i supermercati, tutte le a t t i v i t à , n e g o z i , s c u o l e hanno serrato i battenti fino a d a t a d a d e s t i n a r s i . E anch'io ho dovuto adattarmi ad una realtà sconosciuta e cambiare radicalmente le m i e a b i t u d i n i . L a m i a Firenze, ormai da anni sotto assedio di turisti trafelati, si è trasformata in una città triste e desolata. Il silenzio regna sovrano ad ogni ora del giorno e della notte. Di tanto in tanto qualche sirena di ambulanza. Il perché ben lo sappiamo dai giornali e dai bollettini medici: molte persone sono ricoverate e molte non sopravvivono a questo terribile virus. Per questo dobbiamo rispettare le regole, anche se ci costano sacrificio. A pensarci bene, non è tutto negativo: final- mente possiamo sentire i gorgheggi degli uccellini, l'a- ria è più pulita e abbiamo più tempo per riflettere. Non più aperitivi con gli amici, ma un buon libro o un vec- chio film nelle serate casa- l i n g h e . N o n p i ù v i s i t e a mostre o musei, se non vir- t u a l i , m a p i ù t e m p o p e r dedicarsi alle passioni. Io ho riscoperto una vena poetica che credevo esaurita. Ed ho composto alcune poesie". IL SUD – Campania e Puglia si aggirano attorno ai 3-4mila contagiati cia- s c u n a , m i l l e i n m e n o i n Sicilia. Numeri assoluta- mente esigui in Basilicata e Molise. Teresa stenta a rico- noscere la sua "Palermo, c i t t à r u m o r o s a , a s s o l a t a , lenta e frenetica ma libera. U n g i o r n o è a r r i v a t a , improvvisamente, una cata- s t r o f e i l c u i n o m e , Coronavirus, sembra avere un aspetto di nobiltà. Invece è un assassino che può ucci- dere se ci coglie di sorpresa, se non lo teniamo lontano, barricati nelle case, difesi dalle mura familiari. Allora c i r e n d i a m o c o n t o c h e l a nostra libertà continua se rimaniamo chiusi in casa: sì, chiusi in casa che è l'opposto d i l i b e r t à . C h i l ' a v r e b b e detto che per sentirmi libera dovevo essere prigioniera? In casa mia, poi! P e r ò m i d o m a n d o s e è veramente triste stare a casa senza uscire. In fondo, non aspettavamo da sempre il giorno in cui avremmo potu- t o o c c u p a r c i d i p i ù d e l l a casa? Leggere qualche libro accatastato sul comodino? Non desideravamo occupar- ci delle nostre piantine? Non sone che cantavano, decla- mavano versi, chiacchiera- v a n o d a u n m a r c i a p i e d e all'altro, sentivamo l'Inno di Mameli, le canzoni di Totò C u t u g n o , V a ' p e n s i e r o d i Giuseppe Verdi, si vedevano bandiere tricolori e arcoba- leni sventolare. A d e s s o , c h e s i a m o p i ù c o s c i e n t i d e l l a t r a g e d i a immane che ci ha colpiti, non troviamo parole o sorri- si o canzoni o poesie per rac- contarci la tragedia. La tv ripete la cronaca dei morti, d e i s o p r a v v i s s u t i , d e l l e carenze di mascherine e dei nuovi poveri. Si tirano le somme del disastro umano m a a n c h e e c o n o m i c o c h e questo Covid-19 ha portato a ciascuno di noi. Di una cosa sono certa: la solidarietà, dimostrataci da tanti paesi vicini e lontani alla mia bella Italia, non la dimenticherò. Spero sia il bagaglio che ci porteremo dietro insieme alle immagini di Papa Francesco che prega per tutti in una piazza San P i e t r o d e s e r t a c o m e n o n l ' a b b i a m o m a i v i s t a m a piena di voci lontane, di per- s o n e , d i a n i m e c h e s o n o state incollate davanti ad un televisore e si sono commos- se ad ogni sua preghiera, ad ogni sua parola, ad ogni suo g e s t o . I n q u e s t o s i l e n z i o a s s o r d a n t e , s t u p i t i d i u n t a c e r e i r r e a l e e s u r r e a l e , abbiamo tutti voglia che il chiasso sia di nuovo sovra- no, che la vita torni nelle strade di Palermo, che sem- bra abitata da fantasmi che o g g i h a n n o p a u r a d i mostrarsi". d e s i d e r a v a m o s e n t i r e i l silenzio e il lieve cinguettio degli uccelli che non poteva- mo più ascoltare per via del chiasso cittadino? I primi giorni prevalevano stanchezza e insofferenza, i balconi si riempivano di per- Un villaggio pittoresco del Varesotto (Photo: Dreamstime) Continua da pagina 9 Architettura di Varese, capoluogo dell'omonima provincia in Lombardia (Photo: Dreamstime)