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25 GIOVEDÌ 30 APRILE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | facile diffusione può fare in u n c o n t i n e n t e . I n q u e g l i anni non c'erano cure, non c'erano vaccini, non c'erano rimedi e le conoscenze su come le malattie infettive si diffondessero erano poche, il che ha portato letteral- m e n t e a l l a d e c i m a z i o n e della popolazione europea: 25 milioni di morti in 7 anni, un terzo degli abitanti del c o n t i n e n t e . M a l a P e s t e Nera, che aveva raggiunto la Sicilia e Genova nel 1347, seguendo - ancora una volta - le rotte commerciali attra- verso il Mediterraneo, dove- va insegnare al mondo qual- c o s a d i i n c r e d i b i l m e n t e importante: l'isolamento e il contenimento potevano fer- mare efficacemente la diffu- s i o n e d e l l e i n f e z i o n i . L e regole tempestive e le restri- zioni imposte, ad esempio, dai Visconti a Milano, che limitarono enormemente la circolazione di merci e per- sone nei loro territori, salva- rono la Signoria dal conta- gio e da perdite diffuse. La peste tornò sulle coste euro- pee con una certa regolarità per secoli, tra cui l'epidemia c i t a t a d a M a n z o n i n e I Promessi Sposi, avvenuta n e l 1 6 3 0 - 3 1 , c h e c a u s ò 1 milione e mezzo di vittime solo in Italia. La prima pandemia a col- pire il mondo, e l'Italia, nel XX secolo è stata, ovviamen- te, la famigerata Influenza spagnola, madre di tutte le p a n d e m i e m o d e r n e . Considerata la più letale e s p a v e n t o s a d i t u t t e , l'Influenza spagnola si è pro- babilmente diffusa tra i sol- d a t i d u r a n t e l a P r i m a G u e r r a M o n d i a l e e l e moderne ricerche sottoli- neano la possibilità che la sua mortalità incredibilmen- te elevata - ha ucciso tra i 50 e i 100 milioni di persone in due anni in tutto il mondo, e 600.000 in Italia, su una popolazione di 36 milioni di abitanti - non sia dovuta solo alla virulenza specifica del ceppo influenzale H1N1, ma anche ad altri fattori cri- tici, in gran parte legati alle conseguenze di quattro anni di guerra, tra cui malnutri- zione e ospedali imprepara- ti. Qualunque sia il motivo della letalità dell'Influenza s p a g n o l a , l a m a l a t t i a h a ridotto l'aspettativa di vita di ben 12 anni nella popola- zione italiana e in quella mondiale. D o p o l a f i n e d e l l a S e c o n d a G u e r r a Mondiale, l'Italia è stata colpita sia da pandemie glo- bali che da epidemie localiz- zate in specifiche parti del Paese. Nel 1957 il virus A H 2 N 2 c a u s ò l ' e n n e s i m a pandemia influenzale, deno- m i n a t a I n f l u e n z a Asiatica, che si concluse solo nel 1960, dopo la sco- p e r t a d i u n v a c c i n o . I n Italia, l'Asiatica contagiò circa il 57% della popolazio- n e d e l l ' e p o c a e c a u s ò 30.000 morti. L'Influenza asiatica tornò, modificata, nel dicembre del 1969 e, pur essendo stata quasi comple- tamente sconfitta a Natale, riuscì comunque a contagia- re circa 13 milioni di italiani e a ucciderne circa 5.000. Poi, nel 1973, l'Italia fu colpita da un'improvvisa epidemia di colera, che c o i n v o l s e l e r e g i o n i C a m p a n i a , P u g l i a e Sardegna e durò dal 20 ago- sto al 12 ottobre dello stesso anno. La malattia, che pro- babilmente si è trasmessa all'uomo attraverso il consu- mo di pesce crudo infetto, ha causato 278 casi e 24 vitti- me. Paure e ansia si diffuse- ro più della malattia stessa tra la popolazione, con l'o- s p e d a l e C o t u g n o d i Napoli (ancora oggi uno dei m i g l i o r i d e l P a e s e p e r l e malattie infettive) che rico- verò quasi 1000 persone in 1 0 g i o r n i p e r e s a m i . L ' e p i d e m i a , p e r ò , è s t a t a g e s t i t a a b b a s t a n z a b e n e : poco dopo che la malattia aveva iniziato a diffondersi, oltre 1 milione di napoletani erano stati vaccinati in una settimana. Un grande sforzo del sistema sanitario locale, sostenuto dall'aiuto degli Americani in Italia: le speciali siringhe utilizzate, che hanno reso l'inoculazio- ne molto più rapida, vennero fornite dalla Sesta Flotta degli Stati Uniti che, ieri come oggi, ha sede a Napoli. La peste di Firenze nel 1348, come descritto nel Decamerone del Boccaccio. Incisione di L. Sabatelli (1772–1850) SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Continua da pagina 23