L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-30-2020

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1242336

Contents of this Issue

Navigation

Page 30 of 39

GIOVEDÌ 30 APRILE 2020 www.italoamericano.org 31 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SEATTLE P iù di un secolo f a , O u r L a d y of Mount Vir- g i n ( N o s t r a S i g n o r a d e l Monte Vergine), situata n e l q u a r t i e r e d i M o u n t Baker a Seattle, era il cuore della comunità italiana di Seattle. Nel 1915, quando fu costruita la chiesa, circa 215 famiglie italiane considera- v a n o i l q u a r t i e r e l a l o r o casa. Quando arrivavano nuovi immigrati, Our Lady of Mount Virgin era uno dei primi posti che visitavano per avere informazioni sul lavoro e l'alloggio, per fare nuove amicizie e per occu- parsi dei loro bisogni spiri- tuali. Q u a l c h e a n n o d o p o , Seattle assistette con orrore a l l a g r a n d e p a n d e m i a influenzale del 1918 che si diffuse nel Nord-ovest del Pacifico come nel resto del mondo. Anche se resta da vedere se il coronavirus sarà altrettanto devastante, la cosiddetta "influenza spa- gnola" è stata l'epidemia più diffusa e letale della storia. Nello Stato di Washington, l'influenza ha toccato quasi tutte le comunità, ucciden- do circa 5.000 residenti. A differenza di COVID-19, più d e l l a m e t à d e l l e v i t t i m e aveva un'età compresa tra i 20 e i 50 anni. O u r L a d y o f M o u n t Virgin affonda le sue radici in una piccola chiesa tede- sca costruita nel 1890 dalla comunità cattolica tedesca di Seattle, che voleva una chiesa dove poter praticare il culto nella propria lingua. La chiesa di legno prese il n o m e d i S a n B o n i f a c i o , patrono della Germania. Ma nel 1910 il quartiere stava cambiando man mano che sempre più italiani si trasfe- rivano nella zona. Questo nuovo gruppo di immigrati v o l e v a u n a c h i e s a c h e r i s p e c c h i a s s e i l p r o p r i o patrimonio e la propria lin- gua. Edward O'Dea, vescovo di Seattle dal 1896 fino alla sua morte nel 1932, chiamò la comunità dei gesuiti per- ché servisse gli immigrati italiani, e un sacerdote chia- mato padre De Rop assun- se l'incarico. Il 10 settembre 1911, p. De Rop celebrò la prima messa in italiano a San Bonifacio. Qualche set- timana dopo, ne cambiò il n o m e i n O u r L a d y o f Mount Virgin in omaggio al famoso monastero bene- dettino di Montevergine nel sud Italia. Nel 1913, la salute di De Rop peggiorò, e intervenne p. Ludovico Caramello, un carismatico ed energico s a c e r d o t e g e s u i t a . Caramello proveniva da una f a m i g l i a b e n e s t a n t e d i Torino, in Italia, e aveva servito in una parrocchia di Montreal, trasferendosi poi a Seattle. Si stabilì nella canonica di San Bonifacio, mentre progettava di costruire una chiesa più grande e in stile fiorentino. Sul posto voleva anche una scuola. Quando il suo primo giro di elemosine raccolse solo 35 centesimi, Caramello semplicemente s o r r i s e e p r o s e g u ì i l s u o lavoro, "sorridente e pieno di speranza", secondo un articolo del Seattle Times. Grazie a questo atteggia- m e n t o d i s p e r a n z a , e a i numerosi contatti in Italia, il suo sogno si realizzò nel 1 9 1 5 q u a n d o l a n u o v a Nostra Signora del Monte Vergine aprì i battenti. La chiesa fu costruita in stile rinascimentale su una colli- na ripida, affacciata su giar- d i n i l u s s u r e g g i a n t i . A l t e vetrate ad arco lasciavano entrare la luce del giorno e un campanile adornava la facciata anteriore. La più piccola chiesa di San Bonifacio fu dismessa e servì come sala parrocchiale. Più tardi divenne una pale- stra, un asilo e un laborato- rio prima di essere demolita nel 1970. Nel 1918, aprì una scuola parrocchiale con 162 stu- denti iscritti e rimase in atti- vità per oltre 60 anni. Le s u o r e d o m e n i c a n e d i Tacoma, da tempo note per la loro dedizione all'istruzio- ne di qualità, si occuparono della gestione della scuola, g u i d a t a d a l l a r e v e r e n d a madre Thomasina. P e r g l i i t a l i a n i a p p e n a arrivati, l'istruzione era il biglietto per una vita miglio- r e . " I g e n i t o r i i m m i g r a t i e r a n o p o v e r i e d o v e v a n o accettare solo i lavori che potevano fare a causa della b a r r i e r a l i n g u i s t i c a " , h a d e t t o s o r e l l a M a n e t t e i n u n ' i n t e r v i s t a a l S e a t t l e Times nel 1970. "Vedevano l'educazione come un'oppor- tunità per i loro figli e avreb- bero sacrificato qualsiasi cosa per farli andare a scuo- la". Caramello era determina- to a preservare il legame dei bambini con il loro patrimo- nio e faceva visita alla scuola ogni settimana per dare loro insegnamenti in italiano. Padre Caramello aveva 44 a n n i q u a n d o a r r i v ò a Seattle, ed è rimasto parroco di Our Lady of Mount Virgin fino alla sua morte nel 1949, all'età di 79. Era devoto ai suoi studenti e ai suoi par- rocchiani e ha lavorato sodo per unire gli italiani, che arrivavano da diverse regio- n i d ' I t a l i a , i n u n ' u n i c a comunità. S e b b e n e l a c h i e s a d e l Monte Vergine sia cambiata poco nel corso degli anni, il quartiere ha subito una tra- sformazione significativa. N e l 1 9 4 0 p r i m a e p o i d i nuovo nel 1990, famiglie di parrocchiani furono fatte spostare per la costruzione, e più tardi per l'espansione, d e l l a g a l l e r i a d e l M o u n t Baker, l'ultima tappa della I- 90, che si trova accanto alla chiesa. La scuola parrocchiale ha chiuso nel 1978 e la chiesa è sopravvissuta ad alcuni ter- remoti nel corso degli anni. Negli anni '80 molti italoa- mericani avevano già lascia- to il vecchio quartiere e si erano trasferiti in città o in periferia. La frequentazione d e l l a C h i e s a d e l M o n t e Vergine è calata drastica- mente. Le famiglie origina- rie, che ogni settimana si recavano in chiesa per la m e s s a , h a n n o i n i z i a t o a temere che la storica parroc- chia chiudesse. Ma sono arrivati nuovi g r u p p i d i i m m i g r a t i c h e hanno portato nuova vita al quartiere. Per prima cosa, sono arrivati i profughi di L a o , H m o n g e K h m u , i n fuga dalle persecuzioni nel S u d - e s t a s i a t i c o . A q u e i g r u p p i s o n o s e g u i t i a l t r i p r o v e n i e n t i d a V i e t n a m , Hong Kong, Taiwan e Cina. A n c h e l a c o m u n i t à d e i Nativi americani di Seattle ha trovato casa lì. Oggi la maggior parte delle messe viene celebrata in più lin- gue, tra cui vietnamita, lao e cinese. Sebbene tutte le messe pubbliche siano attualmente c a n c e l l a t e a O u r L a d y o f Mount Virgin a causa dell'e- pidemia di COVID-19, i 105 anni di storia della chiesa, che ha fornito sostegno e conforto durante i periodi di crisi, continuano ad offrire a l l a c o m u n i t à u n f a r o d i speranza. Our Lady of Mount Virgin: la chiesetta con il cuore grande Durante la pandemia da Spagnola del 1918, le crocerossine di Seattle cucirono migliaia di mascherine (Photo: Red Cross NW)

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-4-30-2020