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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 14 MAGGIO 2020 comprare un'insalata e due pomodori ti attendono file l u n g h e e i n t e r m i n a b i l i a i supermercati: le vedo affac- ciandomi dalla finestra. Le persone sono lì immobili e f i s s a n o i l v u o t o . P r e d i l a spesa e impari ad arrangiar- ti, ma al contempo devi svi- luppare la tua forza di adat- tamento e la cosa che stupi- sce è quante risorse vengano fuori. Scopri come sia più bello mangiare tutti in fami- glia, seduti a chiacchierare senza fretta. Sì, mi manca il caffè al bar la mattina ma il m i o m o n d o s i è f a t t o p i ù interiore perché rimanere ferma mi ha costretta a met- termi in contatto con esso. Chi ha avuto la fortuna di non essere colpito dal virus, ha potuto imparare a riscri- vere le sue giornate, perché c'è bisogno di questo ora. Il rimanere in casa apre nuovi orizzonti. Vorremmo p o t e r a b b r a c c i a r e t u t t i i nostri cari, ma se fino a ieri davo per scontati certi rap- porti, il fatto che ci fossero i miei genitori, gli amici, oggi c h e n o n p o s s o s t a r e c o n l o r o , m i r e n d o c o n t o d i q u a n t o s i a n o p r e z i o s i e n o n o s t a n t e n o n l i r i e s c a ancora a vedere, ringrazio che ci siano nella mia vita. Non so quando ma li riab- braccerò e quell'abbraccio sarà un momento unico. Nel frattempo ho scoper- to la bellezza della lentezza. Non è filosofia, credetemi. Non pensavo di poter arriva- re a tanto ma ho rivalutato molto la cosiddetta norma- lità. Cucinare con calma un piatto di pasta, giocare con mia figlia, vedere un film con mio marito, sono azioni che sembrano così normali eppure avevano perso molto del loro valore dentro il vor- tice di affannata quotidia- nità. Questo mi rende con- sapevole del fatto che dopo, quando sarà tutto passato, quando il mondo riprenderà ad essere com'era, io non sarò più uguale perché non voglio abbandonare il piace- re di queste piccole cose che h o r i s c o p e r t o . M a , f o r s e , nessuno di noi sarà come prima e vedremo il mondo da una prospettiva diversa". IL CENTRO – La situa- zione è in continuo miglio- ramento. Restano le sacche d i T o s c a n a e L a z i o c o n 4 m i l a p o s i t i v i e d e l l e M a r c h e a q u o t a 3 m i l a . L'Abruzzo in due settimane è passato da 3mila a 1600 casi. G o f f r e d o c h e a n c o r a aspetta di vedere risorgere L ' A q u i l a d o p o l e f e r i t e profonde inferte dal terre- m o t o d e l 2 0 0 9 , i n v i t a a d approfittare di questo tempo "sospeso" per cambiare, per migliorare. Per questo sce- glie di condividere con noi i p e n s i e r i d i s u o f i g l i o Federico, tratti dall'omelia p e r l a F e s t i v i t à d e l l a Madonna d'Appari, la più i m p o r t a n t e d e l l ' a n n o a Paganica, che non si è svolta a c a u s a d e l C o r o n a v i r u s . "Oggi questo vuoto è una p u g n a l a t a , m i a z z a r d o a d i r e , q u a s i p e g g i o r e d e l 2 0 0 9 , q u a n d o e r a v a m o s e n z a n i e n t e , m a a l m e n o eravamo insieme. Oggi non possiamo guardarci negli occhi, stringerci la mano, darci un abbraccio: e quanto ci sta pesando quest'assen- z a ! S o r g e u n a p r o f o n d a nostalgia, nostalgia di torna- re alla normalità, di ripren- dere a fare le cose di prima, sperando che finisca subito questa situazione. E mentre le o collettiva, a cambiare il cuore di un uomo; ce lo ha insegnato il terremoto. Non è sufficiente, se non è pre- sente anche il riconoscimen- to umile e limpido che nella nostra vita personale ci sono cose che devono cambiare. Attenti! Non sto dicendo che è i l m o n d o , l a s o c i e t à , i l sistema economico che deve cambiare: sono io, perché, come diceva qualcuno, 'se c a m b i o i o , i l m o n d o h a cominciato a cambiare'". I L S U D – I n 1 5 g i o r n i m i l l e c o n t a g i i n m e n o i n Campania e Puglia, attorno ai 2mila casi. Soglie bassissi- me nelle altre regioni meri- dionali. Bruno ci scrive dalla pro- vincia di Campobasso, in Molise, una regione rispar- miata dal virus: dall'inizio dell'epidemia meno di 400 casi. Eppure anche lì, le set- timane di isolamento hanno segnato il passo lento dell'e- p i d e m i a : " E ' q u e s t i o n e ormai certa che il Covid-19 a b b i a c a m b i a t o l a n o s t r a vita stravolgendo le nostre solide e scontate abitudini. E v i d e n t i e n e c e s s a r i e le misure restrittive tese ad evitare l'espansione incon- trollata dell'epidemia. L a q u a r a n t e n a o l t r e a l disagio, in queste settimane di isolamento sociale forza- to, ha impattato in maniera sostanziale sul nostro benes- sere psicofisico-economico- s o c i a l e . U n ' e s p e r i e n z a n u o v a e d o l o r o s a c h e h a c o m p o r t a t o l a p e r d i t a d i libertà individuale, la sepa- razione dai nostri affetti più cari e uno stato di incertezza s u l l a s a l u t e e s u l f u t u r o . Cosa fare allora? Ne uscire- mo una volta per tutte? Si è delineato tra vittime e mala- ti uno scenario spaventoso dal quale usciremo e ci rial- zeremo più forti di prima. Ma il futuro è nelle nostre c o s c i e n z e r e s p o n s a b i l i e nelle nostre mani se lavore- ranno concrete, consapevoli e corrette. Una lezione inaspettata, dura, spiazzante ed imbaraz- zante che ha investito tutti e che diventerà un'imperdibi- le occasione alla quale ognu- no potrà attingere un gior- no, quando avremo bisogno di forza nuova ed incitamen- to per continuare il nostro cammino. L'auspicio dun- q u e è c h e " n e l m e z z o d e l cammin di nostra vita", a dirla col Sommo Poeta, tutti potremo presto "riveder le stelle", consapevoli di quan- to stiamo vivendo, forse un po' più ricchi interiormente e u n p o ' c o s c i e n t i d e l l e opportunità che il nostro tempo ci sta facendo vivere". rimaniamo in questo tempo così difficile, o ci rifugiamo nel bel passato, o fuggiamo c o n l a m e n t e n e l f u t u r o , quando invece dovremmo cambiare vita. Sì, perché se questo flagello della pande- mia dovesse finire in questo preciso istante e noi fossimo r i m a s t i q u e l l i d i p r i m a , sarebbe una disgrazia forse peggiore. N o n d o b b i a m o t o r n a r e indietro, quando sarà passa- to questo momento. Come ci ha esortato il Santo Padre, non dobbiamo sciupare que- sta occasione. Non facciamo c h e t a n t o d o l o r e , t a n t i morti, tanto eroico impegno d a p a r t e d e g l i o p e r a t o r i sanitari sia stato invano. È questa la 'recessione' che d o b b i a m o t e m e r e d i p i ù : così ha esortato con forza n e l l a s u a p r e d i c a d e l V e n e r d ì S a n t o , d a v a n t i a P a p a F r a n c e s c o , p a d r e Raniero Cantalamessa. Sì, ci saranno difficoltà economi- che grandi, dure, lo sappia- mo bene, ma la principale r e c e s s i o n e d a t e m e r e è un'altra: quella di uscire da questa tragedia senza averne imparato nulla. Perché non basta una mazzata, persona- Venezia, la sua laguna e le sue gondole: senza turisti, la città è silenziosa, ma le sue acque sono ritornate limpidissime (Photo: Dreamstime) Continua da pagina 9