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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2020 Agretti Pasquino aspetta il sapore della primavera I l primo fine settima- na di maggio, verso la fine della serrata, la dea Flora torna a Roma. Al suo sor- riso, i platani germogliano lungo il L-ungotevere de' Cenci. I ciliegi fioriscono sulla Passeggiata del Giap- pone nel Parco Centrale del Lago dell'EUR. Sull'Aventi- no, di fronte al Circo Massi- mo, dove un tempo sorgeva il suo tempio, fioriscono le rose sui sentieri a forma di menora del Roseto Comu- nale. Con un'onda della mano di Flora, il profumo del gli- c i n e d r a p p e g g i a t o s u l l e Mura Aureliane attraversa Porta del Popolo e inonda il Centro Storico. La vite ame- r i c a n a e l e b o u g a n v i l l e scendono a cascata lungo la facciata dell'Hotel Raphael i n P i a z z a N a v o n a . Gelsomini e caprifogli si riversano dai tetti, cascano sui balconi e scendono dagli a r c h i t r a v i d i V i a i n Piscinula. Le ragazze con la coda di cavallo in bicicletta che ese- guono figure a forma di otto intorno alla statua di Bruno nel libero Campo de' Fiori, le studentesse universitarie in bikini che prendono il s o l e s u i t e t t i d i S a n L o r e n z o , l e m a t r o n e i n accappatoio Versace che leggono Elena Ferrante nei loro patii di Monteverde V e c c h i o , l e v e d o v e c h e fanno la fila per impegnare i gioielli in Piazza del Monte di Pietà ne assaporano il profumo. Ma non basta sentire l'o- d o r e d e l l a p r i m a v e r a . Devono anche assaggiarlo, così il lunedì, il primo gior- no in otto settimane in cui è s t a t o p e r m e s s o l o r o d i avventurarsi a più di 200 metri da casa, tranne che per portare a spasso i cani o fare la spesa, queste figlie di Flora affollano i parchi cit- tadini e i prati di foraggio per cercare erbe di campo. Dopo una lunga quarante- na, hanno voglia di insala- ta misticanza. B o r r a g i n e e c i c o r i a , tarassaco e indivia, acetosa e lattuga d'agnello crescono ovunque, dalle siepi tagliate di Villa Doria Pamphili ai prati incolti del Parco della Caffarella, ma l'agretto, più prezioso del tartufo, si trova solo nei fossati vicino a i c a m p i d i c a r c i o f i d i Roma. Conosciuto anche come barbe di frate, per- ché le sue fronde assomi- g l i a n o a l l a b a r b a d i u n monaco, quest'erba verde sfuggente ma succulenta è apprezzata dagli erboristi benedettini, dalle casalin- g h e r o m a n e e d a g l i c h e f Michelin. Pianta d'acqua salmastra, u n t e m p o f i o r e n t e s u l l e s p i a g g e d i O s t i a e n e l l e paludi di Anzio, l'agretto era in origine coltivato per l ' i n d u s t r i a . F i n o all'Ottocento, tonnellate di questo arbusto compatto venivano bruciate per for- mare carbonato di sodio, fondamentale nella produ- z i o n e d i s a p o n e e v e t r o . Quando furono sviluppati metodi più efficienti, l'agret- to non venne più raccolto. Per la borghesia, l'ormai inutile erbaccia non serviva p i ù , m a i l p r o l e t a r i a t o , a g g r a p p a t o a l l e u s a n z e rurali anche nei quartieri delle fabbriche, la impiega- va in cucina. Gli steli di erba cipollina, venduti per pochi spiccioli nei mercati all'a- perto, erano così versatili, sia per guarnire il pesce lesso o in salamoia, sia per condire i carciofi stufati o le patate bollite. Gli agretti possono esse- re cotti al vapore e conditi con olio d'oliva e limone, saltati in padella con pan- cetta e versati sui capellini, mescolati con uova e parmi- giano e cotti in una frittata, conditi su pizza bianca con mozzarella e pomodorini, oppure conditi con rucola, scarola e radicchio e cospar- si di vinaigrette per un'insa- lata piccante. I b u o n g u s t a i i n g l e s i e americani, che hanno tra- sformato l'erba un tempo emarginata in una preliba- tezza di tendenza, fanno fatica a descriverne il sapo- re. L'agretto crudo ha un s a p o r e u n p o ' c o m e i l samphire o il finocchio di mare, ma è più masticabile e più grasso. La sua clorofil- la esplode in bocca, lascian- do un residuo leggermente acuto, leggermente acido, che ricorda ad alcune perso- n e i c a p p e r i s o t t a c e t o . L'agretto cotto è più simile a g l i s p i n a c i , m a l a s u a mineralità è più pronuncia- ta. "Ha un sapore più viva- c e " , a f f e r m a F r a n c e s Mayes, autrice di Under the Tuscan Sun, "un pieno d i e n e r g i a p r i m a v e r i l e " . Glauco è diventato un dio del mare mangiando un'er- ba magica. Le donne roma- ne ringiovaniscono man- giando agretti. I s o c i d e l l ' U r b a n F o r a g i n g C l u b d i Trastevere si riuniscono d a v a n t i a S a n t a M a r i a dell'Orto. Nonostante le necessarie mascherine, le signore sono bellissime nei l o r o a b i t i p r i m a v e r i l i . Ognuna di loro porta un cestino di vimini con un for- chettone da scavo, forbici da cucina e un sacchetto di rete. Mentre i rondoni gri- dano e si lanciano in aria, m a r c i a n o s u v i a A n i c i a , girano a destra in via dei Genovesi, attraversano il Ponte Palatino e battono l'intero Circo Massimo alla ricerca delle gustose preli- batezze. Dopo pranzo, tornano a c a s a v i a L u n g o t e v e r e Aventino e trascorrono il tardo pomeriggio a Villa Sciarra, un tempo giardino di Giulio Cesare. Ammirano la fatiscente grandiosità del parco: la voliera abbando- nata, le statue delle muse, l'affollato laghetto delle tar- t a r u g h e . I m m a g i n a n o Furrina, la dea dell'acqua romana, sdraiata sul suo lussureggiante prato o lo stesso Cesare che se la spas- sa con Cleopatra sulle pan- chine di pietra. Se dobbiamo credere alla commedia di Shakespeare s u i s u o i u l t i m i g i o r n i , Cleopatra si pentì del suo giovane amoreggiare con Cesare. "I miei giorni del- l ' i n s a l a t a " , s o s p i r a v a , "quando ero verde in giudi- zio". Le sue parole sono un rompicapo per gli studiosi. Il suo punto di vista è che la gioventù, come l'insalata, è c r u d a , o c h e l ' i n s a l a t a è molto saporita e la gioventù ama i sapori forti, o che le erbe sono il cibo della gio- ventù così come il latte è q u e l l o d e i b a m b i n i e l a carne è quella degli uomini? Il Bardo non spiega. Ma per queste donne, che sono sopravvissute a una pandemia per stare qui al tramonto con gli appetiti i n t a t t i , i l s i g n i f i c a t o d i C l e o p a t r a è a b b a s t a n z a chiaro: tutta la carne è erba. Il segretario di Pasquino è Anthony Di Renzo, profes- sore di scrittura all'Ithaca College. Potete raggiungerlo su direnzo@ithaca.edu. LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Gli agretti a Roma non sono solo un piatto, ma anche un segno che la Primavera è arrivata (Photo: Dreamstime)