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GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2020 www.italoamericano.org 36 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Cherasco, terra di prelibate lumache bio, sospesa tra la storia e le nicchie gastronomiche uniche delle Langhe C 'è chi vi arriva per visitare i palazzi storici e i vicoli immersi nel fascino della storia. Chi per degustare il preli- bato bacio, dolce tipico creato dalla pasticceria Barbero nel 1881. Ma nessuno lascerà mai Cherasco senza aver fatto cono- scenza con Helix pomatia ed Helix aspersa, forse le migliori rappresentanti di una produzione che da oltre quaranta anni ha tra- sformato la città delle Langhe nella capitale italiana delle luma- che. E se il mercato dell'antiqua- riato e del collezionismo, con i suoi 500 banchi di esposizione all'aperto nelle vie e piazze della cittadina, segna un appuntamen- to fisso per chi è alla ricerca di un'oggettistica vintage, l'incon- tro internazionale di Elicicoltura, cui fanno da corollario numerose manifestazioni gastronomiche per chi vuole degustare le luma- che, rappresenta il biglietto da visita più autorevole per il borgo situato in un'area ad alta concen- trazione di nicchie alimentari. Cherasco e le lumache, da 50 anni rappresentano un binomio indissolubile, con migliaia di appassionati che arrivano in que- sto angolo del Piemonte per apprezzare la raffinatezza culina- ria riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. Agli inizi degli anni '70 si decise di regola- mentare la raccolta dei molluschi gasteropodi, cercando di coordi- nare un allevamento tradizionale nei comuni della provincia di Cuneo. L'allevamento a ciclo biologi- co completo delle lumache Helix L'Arco del Belvedere fu costruito dopo che Cherasco fu risparmiata dalla peste del 1630 (Ph. wikipedia) GENEROSO D'AGNESE piatti raffinati e gustosi come il Flan di Lumache con Fonduta di Formaggio; si consumano con la Bagna Cauda, in umido e nei Crostini alle Lumache, oltre a una serie di altre prelibatezze assolutamente da provare e da abbinare con i vini della zona come il Barbera, il Nebbiolo e il Roero. Soprattutto sono un'occa- sione per raccontare agli amici la straordinaria scoperta di una terra sospesa tra storia e nicchie di sapori dal valore unico. Cherasco è costruita alla con- fluenza dei fiumi Stura di Demonte e Tanaro, ed è facile da raggiungere per chi è alla ricerca di un'Italia autentica. Cherasco si presenta ai visita- tori con una storia affascinante che la accompagna fin dalla sua fondazione e che le vale la nomea di "Città delle Paci". Nel 1631 tra le sue mura venne firmato il trattato di pace tra i Savoia, la Francia, Mantova e la Spagna per mettere fine alla guerra di successione nel ducato di Mantova mentre nel 1796 si arrese all'assedio di Napoleone Bonaparte e l'armistizio di Cherasco fu confermato dalla Pace di Parigi. Nacque nel 1243, in piena epoca medievale, per merito di Manfredi II Lancia, vicario imperiale dello Stupor Mundi, con il beneplacito dello stesso Federico II di Svevia. Erano tempi di guerra continua tra i comuni italiani e di belligeranza tra le fazioni guelfe e ghibelline, di assedi e assalti, di fortune effi- mere e repentine disgrazie. Caratterizzata da un impianto urbanistico che richiama ancora il Castrum romano sul quale Manfredi II volle far edificare il nuovo paese, il borgo oggi si offre ai visitatori con le sue vestigia storiche come il Castello dei Visconti (XIV Secolo), l'Arco del Belvedere (1647), le chiese di Sant'Agostino (1672), San Pietro (XII secolo), San Martino (XIII secolo), il Santuario della Madonna del Popolo. Il Palazzo Salmatoris costruito nel 1620 e detto anche "palazzo della Pace", ha custodi- to nella saletta chiamata "del Silenzio" la Sacra Sindone nel 1706 e ha visto la firma dell'ar- mistizio tra Napoleone e il Regno Sabaudo nel 1796. Altri luoghi intrisi di storia sono il Cimitero ebraico e la Sinagoga, quest'ultima costruita nel XVIII secolo, all'interno dell'antico ghetto, a testimonianza della sto- rica presenza di una comunità, piccola ma fiorente, che risale al XVI secolo. si è sviluppato per la prima volta in Piemonte all'inizio degli anni '70 e dal 1971 l'Istituto Internazionale di Elicicoltura, valorizza, su basi tecniche, l'alle- vamento e la commercializzazio- ne dei molluschi. La lumaca costituisce un alimento estrema- mente ricco di proteine nobili e dal limitato contenuto lipidico, insomma, un vero e proprio "supercibo" che, per la sua tradi- zione e la sua importanza nel panorama gastronomico nostra- no, rientra a pieno diritto nella classificazione dei Prodotti Agricoli Tradizionali. Utilizzate sia fresche che con- servate, le "chiocciole" sono rigorosamente allevate a ciclo biologico completo sul libero ter- reno, all'aperto, e con alimenta- zione esclusivamente vegetale. Le lumache di Cherasco cresco- no in tempi molto più lunghi rispetto a quelli delle lumache da "allevamento intensivo" e la loro carne risulta più pregiata. Altrettanto importante l'uso cosmetico delle preziose chioc- ciole di Cherasco. La bava è ingrediente prezioso per tante creme di bellezza e la qualità viene esaltata dalla vita del tutto naturale riservata ai gasteropodi. La chiocciola si muove del tutto spontaneamente da una zona all'altra dei recinti in cui viene allevata, permettendo una migra- zione naturale che ne preserva il ciclo di vita naturale dando vita a un ciclo simbiotico che si basa sulla valorizzazione della catena alimentare. Il prodotto biologico orientato alla sostenibilità, dal 2016 è entrato nel campo di studio e ricerca dell'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (Cuneo) consolidando un percor- so che vede l'Istituto di Elicicoltura collaborare con molti progetti di ricerca italiani e internazionali. Le chiocciole di Cherasco possono essere utilizzate per