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GIOVEDÌ 25 GIUGNO 2020 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO La Coppa Italia premia, ai rigori meritocratici, un Napoli compatto e coraggioso. Juventus stanca e imbrigliata L 'Italia è ripartita e così sta facendo anche il sistema calcio, dopo le sofferenze del lockdown causato dal CoVid. E la Coppa Italia ha assegnato quindi il primo trofeo, tra quelli delle più importanti leghe del mondo, dopo lo stop per la pan- demia. SFIDA SIMBOLICA. La prima finale post-CoVid è stata una sfida altamente simbolica: si sono infatti incrociate Juventus e Napoli, le squadre che, negli ulti- mi anni, hanno occupato le vette del nostro calcio. Come dire: si riparte dal top. SITUAZIONI DIFFEREN- TI. Il percorso stagionale delle due compagini, però, non poteva essere più diverso: la Juventus si è affidata a Maurizio Sarri (pro- prio l'inventore del Napoli spet- tacolare delle ultime annate) per continuare a vincere, aggiungen- do però qualità al proprio gioco. Dopo un avvio di stagione con qualche incertezza, c'è stata una fase centrale decisamente positi- va a cui, però, ha fatto seguito una flessione evidente (soprattut- to in fase realizzativa), mitigata solo parzialmente dalla vittoria contro l'Inter nell'ultimo turno di Campionato prima della sospen- sione. Tutto diverso sul fronte Napoli: doveva essere l'anno della consacrazione della gestio- ne Ancelotti, invece - al netto di un bel percorso in Champions - nulla poteva andare peggio di così: un andamento in Campionato molto negativo, il difficile inserimento dei nuovi acquisti, le liti interne allo spo- gliatoio e gli ammutinamenti contro la società. Ancelotti ha pagato per tutti e al suo posto è arrivato Gennaro Gattuso che, dopo un inizio tutt'altro che facile, grazie alle sue armi (lavoro e serietà estre- mi), sembrava aver 'raddrizzato la barra'. Poi, però, è arrivato il CoVid. Le semifinali di ritorno, giocate la settimana prima della finale, avevano trasmesso sensa- zioni interlocutorie: la Juventus - pareggiando 0-0 contro un Milan in formazione rimaneggiata e rimasto in 10 nei primi minuti di gara - aveva confermato di non attraversare un periodo partico- tenopei, infatti, più che con l'abi- tuale 4-3-3, hanno giocato con un 4-1-4-1, in cui gli esterni - bassissimi - hanno anzitutto avuto il compito di ingolfare il motore della Juventus. E così è stato: passati gli spaventi iniziali, il Napoli ha serrato i ranghi e, giocando compattissimo, ha chiuso ogni spazio ai palleggia- tori avversari che, a onor del vero, sono sembrati ancora una volta fuori forma e poco convinti (la partita di Pjanic - sempre sotto ritmo - è stata, in questo senso indicativa). IL CORAGGIO DEGLI AZZURRI. Con il passare dei minuti, una Juve stanca e 'imbri- gliata' nella tela azzurra, ha cominciato a concedere campo all'avversario, perdendo compat- tezza e non trovando più le giu- ste distanze tra i reparti. Il secon- do tempo ha così visto il Napoli prendere sempre più coraggio, fino quasi a controllare in toto la partita. Certo, non che le occa- sioni da rete siano fioccate, ma c'è sempre stata la sensazione che gli Azzurri potessero colpire con maggiori probabilità dei Bianconeri. Gattuso ha aiutato i suoi con cambi coraggiosi (dentro Politano e Milik per Callejon e Mertens), mentre Sarri - con tanti indisponibili, ultimo della lista Khedira - ha provato a passare al 4-4-2, per poi chiudere nuova- mente col 4-3-3. GIGI INSUPERABILE. Se la situazione non si è sbloccata nei 90', molto lo si deve a Gigi Buffon, autore di più di una parata importante e addirittura miracoloso al 48' su Maksimovic (Elmas poi, da pochi passi, ha centrato il palo). RIGORI MERITOCRATI- CI. Le nuove regole non ammet- tono tempi supplementari, per cui la Coppa si è decisa dal dischetto. La lotteria dei rigori si è rivelata meritocratica, premian- do il Napoli che - ai punti - avrebbe certamente vinto. Per la Juve hanno subito sbagliato Dybala (parata di Meret) e Danilo (alto). I cecchini parteno- pei, invece, sono stati infallibili. Per il Napoli è la sesta Coppa Italia. Per Gattuso, il primo tro- feo vinto: potrebbe essere la svolta per la sua carriera. Napoli lo adora già. STEFANO CARNEVALI larmente brillante, disilludendo chi aveva pensato che la lunga sosta avesse giovato a Ronaldo & co. Anche il Napoli - qualificato dopo un brutto 1-1 interno con- tro l'Inter - sembrava aver perso alcune delle certezze ritrovate poco prima dello stop per il CoVid e, agguantata la finale grazie alle parate di Ospina, non partiva con i favori del pronosti- co. ILLUSIONE JUVENTUS. I primi minuti della finalissima parevano confermare le sensa- zioni delle semifinali: meglio la Juve, ma senza brillantezza e cattiveria. A conti fatti, anche in un primo tempo controllato, i Bianconeri si sono resi davvero pericolosi solo una volta (bravo Meret su un 'molle' Ronaldo), mentre il Napoli, giocando sulle ripartenze, ha colpito un palo con Insigne e ha sfiorato il gol prima con Demme e poi, di nuovo, col proprio capitano. LA RAGNATELA DI RIN- GHIO. Gattuso ha vinto la parti- ta dando 'cuore' alla propria squadra ma, ancor più, con un disegno tattico eccellente. I par- Grave incidente in handbike per Alex Zanardi, simbolo dello sport nazionale e campione mondiale della rinascita D opo il terribile incidente automobilistico in Champ Car del 2001 a Lausitzring, Alex Zanardi non si era dato per vinto. Malgrado avesse perso le gambe, aveva dimostrato al mondo di essere un campione nella vita prima ancora che nello sport. Con l'handbike era arrivata la prova del riscatto personale e la possibilità di por- tare a casa una lunga serie di medaglie oltre a 4 titoli olimpici. Ma è stato soprattutto con il suo esempio, fatto di tenacia e positi- vità, che per tutti, sportivi e non, è poco alla volta diventato un prestigioso simbolo di rinascita. Un esempio di lotta contro i muri e le barriere portata sempre avanti con il sorriso, il cuore, il coraggio di non arrendersi. Ma ora lotta di nuovo per la vita. L'atleta paralimpico bolo- gnese, 54 anni, è stato ricoverato in terapia intensiva nell'ospedale di Siena dopo un violentissimo scontro in discesa contro un camion durante una staffetta di beneficenza in handbike in Toscana. Di nuovo tra la vita e la morte, il guerriero dello sport nazionale, è in coma farmacolo- gico con prognosi riservata. L'atleta paralimpico Alex Zanardi con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Ph. Quirinale.it) dopo i Giochi di Rio del 2016