L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-9-2020

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GIOVEDÌ 9 LUGLIO 2020 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | cantiere per fine anno tra spezzoni di quotidianità e contributi di grandi nomi come Clint Eastwood, Bruce S p r i n g s t e e n e Q u e n t i n Tarantino che del maestro, capace di passare con disin- voltura dalla commedia all'i- taliana al thriller, ha detto: "Morricone è il mio composi- tore preferito e non intendo solo della musica per il cine- m a , m a d i M o z a r t , d i B e e t h o v e n , d i S c h u b e r t " . Robert De Niro, che ha reci- tato in quattro film da lui m u s i c a t i , h a d e t t o a Repubblica che "ogni sua o p e r a e r a u n a s o r p r e s a " . Roberto Benigni ne ha sotto- lineato un tratto artistico distintivo: "Ha reso squillan- te l'Italia nel mondo con la sua musica, genio e regola- tezza allo stesso tempo". Perché la sua produzione era fatta di compostezza e c r e a t i v i t à , i n n o v a z i o n e e moderazione. Ma soprattutto coerenza: "Devo cercare - ha detto nel 2016 davanti alla sua stella sulla Walk of Fame, la nr. 2574 - di realizzare una colonna sonora che piaccia sia al regista che al pubblico, ma che soprattutto deve pia- cere anche a me, perché altri- menti non sono contento. Io devo essere contento prima del regista. Non posso tradire la mia musica". Ha venduto 70 milioni di dischi. A partire dal 1946 ha composto oltre 100 brani classici e scritto le musiche di più di 500 tra film e serie tv, oltre che opere di musica contemporanea. Ha ricevuto appena due Oscar, uno alla carriera nel 2007 "per i suoi contributi magnifici all'arte della musica da film" e nel 2016 per la colonna sonora di The Hateful Eight di Quentin Tarantino. Ma molti ingiusta- mente non gli sono stati tri- butati dall'Accademy. Da Il buono, il brutto, il cattivo (1966) a C'era una volta in America (1984), da Mission ( 1 9 8 6 ) e N u o v o C i n e m a Paradiso (1988) a La leggen- da del pianista sull'oceano (1998). Non a caso, di fronte alla standing ovation per il premio alla carriera conse- g n a t o g l i d a C l i n t E a s t w o o d , i c o n a d e i f i l m w e s t e r n d i S e r g i o L e o n e , disse pure: "Il mio pensiero va anche a tutti gli artisti che hanno meritato questo pre- m i o e c h e n o n l o h a n n o avuto. Io gli auguro di averlo in un prossimo, vicino, futu- ro". Con le sue colonne sonore h a v i n t o t r e G r a m m y A w a r d s , q u a t t r o G o l d e n Globes, sei Bafta, dieci David di Donatello, undici Nastri d ' a r g e n t o , d u e E u r o p e a n F i l m A w a r d s , u n L e o n e d'Oro alla carriera e un Polar Music Prize. Cinque le nomi- n a t i o n a l l a s t a t u e t t a d i Hollywood: nel 1979 per I giorni del cielo, nel 1987 per Mission, nel 1988 per Gli i n t o c c a b i l i , n e l 1 9 9 2 p e r Bugsy, nel 2001 per Malèna. Altre cinque nomination ai Golden Globes: nel 1985 per C'era una volta in America, per Gli intoccabili, nel 1990 per Vittime di guerra, per Bugsy, per Malèna. Ma degli oltre cento rico- noscimenti che hanno segna- to la straordinaria attività m u s i c a l e d i c e v a : " S o n o inventati per fare pubblicità all'arte cinematografica, non tanto per premiare una per- sona. Prendo il premio di buona volontà, ma non credo sia questo la cosa più impor- tante". Decisamente più centrale il perfezionamento artistico, l'ambiziosa estetica personale sulla musica applicata. Diplomato e poi accademi- co al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, città natale a cui è sempre stato legatissi- mo e per cui ha rinunciato a una villa a Beverly Hills che De Laurentiis gli avrebbe r e g a l a t o , h a s c r i t t o p e r i w e s t e r n d i r e t t i d a S e r g i o L e o n e , D u c c i o T e s s a r i e Sergio Corbucci e per i capo- lavori hollywoodiani firmati B r i a n D e P a l m a , O l i v e r Stone, Quentin Tarantino, Barry Levinson. Ha collabo- rato con John Carpenter, M i k e N i c h o l s , T e r r e n c e Malick. Ha attraversato il c i n e m a i t a l i a n o c o n P i e r P a o l o P a s o l i n i , G i u l i a n o Montaldo, Lucio Fulci, Dario Argento, Elio Petri, Ettore Scola, Bernardo Bertolucci, Carlo Verdone e Giuseppe Tornatore, e decine di altri registi di fama mondiale. E' semplicemente diventa- to quello che i comuni morta- l i d e f i n i s c o n o u n m o s t r o sacro del cinema. Non solo per quella fondamentale col- l a b o r a z i o n e n e g l i a n n i Sessanta con Leone, compa- gno di classe alle elementari, e quella celeberrima Per un pugno di dollari con cui è entrato ufficialmente nella s t o r i a d e l c i n e m a e d e l l a musica mondiale. Ma perchè ha contribuito a scrivere un pezzo di Bellezza. Perché è questo che fa la musica, l'ar- te, quando sale sul gradino che la distingue da tutte le altre composizioni: costruisce il patrimonio immateriale dell'umanità. E l e s u e c o m p o s i z i o n i hanno dentro anche questo: "Non dobbiamo mai dimenti- carci di nutrire l'anima di bel- lezza, specie quella che offre la musica, l'espressione arti- stica che più aiuta l'uomo ad avvicinarsi a Dio". Lo disse in occasione del concerto per il Giubileo della Misericordia d e l 2 0 1 6 v o l u t o d a P a p a Francesco che nel 2019 gli assegnò la Medaglia d'Oro del Pontificato "per il suo straordinario impegno arti- stico, che ha avuto anche aspetti di natura religiosa". Dall'intervista ad Avvenire emergeva un colore della sua musica: la spiritualità. "Se ne era accoro Luciano Salce – si legge - per il quale feci la colonna sonora de Il federale. Terminate le riprese mi disse: 'Nella tua musica c'è qualcosa di sacrale, non può andare bene per le mie commedie'". C o m e h a s c r i t t o i l L o s Angeles Times, Morricone "non offriva una sottile guida emotiva o la soluzione ovvia che pizzicava le corde del cuore. Piuttosto, le sue parti- t u r e a g g i u n g e v a n o n u o v i strati e toni ai film. Erano una sorta di bizzarro e suppo- nente coro greco, un coro che poteva diventare oscuro e sinistro in un lampo. Il suo lavoro ha avuto un ruolo da coprotagonista". Perché in effetti, nel cinema e non solo, la sua musica sapeva raccon- tare aggiungendo: non era un sottofondo, ma il racconto che mancava alle immagini. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Ennio Morricone con l'Oscar. Il grande compositore ne ha ricevuti solo due, di cui uno alla carriera. Ne avrebbe meritati certamente di più (Photo: Dreamstime) Continua da pagina 5

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