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L'Italo-Americano GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2013 PAGINA 11 Chi sale e chi scende dopo la Serie A: Parte la sfida all'ultimo minuto per 34/ma giornata di campionato Champions, Europa League e salvezza CHI SALE: Giampaolo Pazzini (attaccante Milan): Nonostante i grandi nomi in attacco è lui che risolve i problemi del Milan contro il Catania. Due gol e il Milan continua la corsa per la Champions. Juventus: Per i bianconeri 7 vittorie di fila in campionato, la sua striscia più lunga in questa serie A. E il tutto arriva quando c'è da chiudere per lo scudetto. Altra prova di maturità per la compagine torinese. Lorenzo Insigne (attaccante Gianpaolo Pazzini Napoli): Cerca in tutti i modi il gol dell'ex, glielo nega un grande Pelizzoli. Il ragazzo dimostra una volta di più di avere un futuro assicurato. Francesco Guidolin (allenatore Udinese): Nonostante tutte le cesssioni eccellenti, anno dopo anno il tecnico bianconero rivoluziona squadra ed assetto e alla fine è sempre lì a lottare per l'Europa. Samir Handanovic (portiere Inter): Senza di lui l'Inter sarebbe a metà classifica. Altro che Europa. CHI SCENDE: Osvaldo (attaccante Roma): La tripletta non può far dimenticare una stagione di gol mangiati, come a Udine. Andrea Stramaccioni (allenatore Inter): L'Inter ha perso otto volte nelle ultime 11 trasferte di campionato. Milan: Bene la vittoria, ma 14 gol di testa subiti in stagione sono record negativo in A. Torino: Il suo ultimo gol contro la Juve è quello di Benoit Cauet nel 2-2 del 2001/02. Stephan El Shaarawy (attaccante Milan): Continua il trend negativo del non-gol dall'arrivo di Balotelli. Pescara: Ritorno da incubo. Non vince da 14 giornate, nelle quali ha raccolto due punti. Ciclismo: Parte il Giro d'Italia, Nibali e Scarponi i favoriti tra gli italiani Con due reti nel finale, di Vidal e Marchisio, la Juventus si aggiudica il derby di Torino. Ora alla Juventus manca solo un punto per aggiudicarsi lo scudetto, il secondo consecutivo. Il Napoli ha consolidato il secondo posto battendo il Pescara. La Fiorentina ha travolto la Samp a Genova e resta all'inseguimento del Milan per il terzo posto che vale i preliminari di Champions League. Bene l'Udinese e la Roma in chiave Europa League. Ancora una sconfitta per l'Inter che perde anche Zanetti per infortunio. Così nei prossimi 15 giorni verranno dati tutti i verdetti ancora da emettere. Quattro giornate di fuoco in cui, al di là dello scudetto e del secondo posto, si deciderà la lotta per la terza posizione in classifica (che significa preliminari di Champions), per la qualificazione all'Europa League e per la permanenza in Serie A. In tutto 10 squadre, la metà esatta della Serie A, saranno coinvolte in scontri all'ultimo minuto che trasformeranno la stagione delle 10 squadre positiva o negativa. La sfida per il terzo posto riguarda Milan e Fiorentina. Tra le due c'erano al 7 aprile, data dello scontro diretto, ben 6 punti. La partita giocata a Firenza finisce 2-2 nonostante il Milan fosse stato in vantaggio per due gol. Da lì in poi la squadra Viola ha recuperato 5 punti ed ora il Milan non può più sbagliare. Entrambe hanno pressoché lo stesso calendario, con le trasferte di Siena e Pescara e la Roma in casa. Il Milan poi ospiterà domenica il Torino, mentre la Fiorentina alla penultima se la vedrà con il Palermo: due squadre in piena lotta salvezza. Chi fa un passo falso è perduto. I viola, recuperando Giuseppe Rossi, possono avere un'arma in più. Il diretto con l'Inter. La Roma è il jolly del gruppo data la sua imprevedibilità mentre l'Inter, che ha aggiunto all'infinita lista degli infortunati anche capitan Zanetti, appare Il cileno della Juve segna quello che lui stesso definisce il suo gol più importante. Per la Juve è quasi scudetto Diavolo con Balotelli ha una garanzia (8 reti in 9 gare giocate). Quattro invece sono le squadre coinvolte nella corsa all'Europa League: le due romane, Lazio e Roma, l'Inter e l'Udinese. Il meccanismo è complesso perché c'è di mezzo anche la Coppa Italia ma in generale si può affermare che la più in forma sembra l'Udinese, che arriva da quattro vittorie consecutive, ma ha due trasferte difficili. La Lazio invece ha senza dubbio il calendario migliore, affrontando tre squadre che a questo punto hanno poco da aggiungere alla loro stagione, Bologna, Samp e Cagliari, e ha un solo scontro come la squadra più in difficoltà. Situazione ancora più complicata per la salvezza. Detto che il Pescara non ha praticamente più chance, una lotta che fino a qualche giornata fa sembrava ristretta a Genoa, Siena e Palermo, si è allargata ora a quattro, con il Torino, reduce da tre sconfitte consecutive e un solo punto conquistato nelle ultime cinque gare, come new entry. E nessuna delle squadre coinvolte, con forse l'unica eccezione nel Genoa, ha un calendario più facile delle altre. Facile prevedere che solamente all'ultima giornata potrebbero uscire i verdetti decisivi. Ferrari, guasto in Barhein primo in tre anni ROMA - C'è un'Italia che pedala verso la rinascita. Nel ciclismo, e non solo. Comincia ufficialmente il conto alla rovescia in vista della 96esima edizione della Corsa Rosa. È nel Dna del Giro percorrere in lungo e largo le sue strade all'unisono col passo del Paese. E diventare così immagine di una nazione, in questa occasione della sua voglia di rialzarsi e superare i momenti più bui. Non c'è un Bartali dei tempi moderni, ma alla partenza di sabato da Napoli potrebbe esserci Vincenzo Nibali a sanare le ferite di uno sport appesantito da tante ombre e comunque amatissimo. E a restituire senso di appartenenza alle centinaia di migliaia di persone che da Nord a Sud si affacciano sulle strade del serpentone rosa. "Questa è la speranza", dice Romano Prodi, ex primo ministro italiano e presidente della comunità europea, a proposito del pronostico sportivo. IN CINQUE PER LA VITTORIA - In cinque per una o più maglie. Cinque volti in cerca di gloria, e di consensi, sulle strade di una Penisola che è pronta come sempre in ogni dove a colorarsi di rosa: sono i big in gara al 96/o Giro ciclistico d'Italia, che scatterà con una tappa in linea e non, come da tradizione, con un cronoprologoaperitivo di una maglia rosa da assegnare. Ryder Hesjedal, Vincenzo Nibali, Samuel Sanchez, Michele Scarponi e Bradley Wiggins, in rigoroso ordine alfabetico, almeno sulla carta, sembrano destinati al gradino più alto del podio di Brescia, ma anche agli altri due. Il Giro d'Italia è... 'cosa loro', sempre che qualche escluso di lusso (Denis Menchov, Domenico Pozzovivo, Cadel Evans, Ivan Basso, ndr) non voglia rovinare una festa annunciata, ma non per questo scontata. Nomi che hanno poco da condividere con Luigi Ganna, un muratore nato in provincia di Varese, che si impose conquistando le 30mila lire messe in palio dagli organizzatori. Ma quell'anno era il 1909 e si correva il primo Giro d'Italia della storia. Il guasto che ha frustrato le speranze di successo di Fernando Alonso in Bahrein ha riguardato un componente che non aveva mai dato problemi in tre anni. È la conclusione cui è giunta l'indagine eseguita dai tecnici della Ferrari sul dispositivo DRS. L'analisi - spiega la scuderia sul proprio sito - ha permesso di accertare che il problema è stato causato dalla rottura di un componente meccanico all'interno del sistema. Il DRS (drag reduction system) è un flap che viene azionato dal pilota, il quale ne varia l'angolazione per avere più velocità in determinati settori del circuito dove né è consentito l'utilizzo. "Si tratta del primo problema riscontrato su questo dispositivo nell'arco dei tre anni in cui è stato utilizzato. Per quanto il guasto non sia di certo motivo di preoccupazione a lungo termine - ha postato la Ferrari sul proprio sito - l'attenzione sul fronte dell'affidabilità deve rimanere sempre al massimo". Sulla stessa linea il direttore della gestione sportiva della Ferrari, Stefano Domenicali, dopo lo sfortunato Gp in Bahrain: ''Dobbiamo lavorare Fernando Alonso con rinnovata attenzione sull'affidabilità, così come sullo sviluppo della vettura e sulla comprensione del comportamento degli pneumatici, mai come quest'anno decisivi''. ''Il ritardo nelle classifiche sembra ampio - aggiunge - ma ciò non deve scoraggiarci: tutt'altro, anche perché abbiamo visto tante volte come le cose possano cambiare''.