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GIOVEDÌ 23 LUGLIO 2020 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Statale e Sapienza tra i 10 Atenei del mondo per la ricerca anti-Covid Milano è al 5° posto, Roma all'8° (Ph PublicDomainPictures-Pixabay) Studio italiano valida gli effetti UV sul virus The Lancet: forte risposta immunitaria e anticorpale con il vaccino Pomezia-Oxford e pochi effetti collaterali L a luce ultravioletta a lun- ghezza d'onda corta, o radiazione UV-C, prodotta da lampade a basso costo al Mercurio (usate ad esempio negli acquari per igienizzare l'acqua) ha un'ottima efficacia nel neutra- lizzare il coronavirus. Lo confer- ma uno studio sperimentale mul- tidisciplinare effettuato da ricer- catori dell'Istituto Nazionale di Astrofisica Inaf, dell'Università Statale di Milano, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e dell'IRCCS Fondazione Don Gnocchi di Milano. "Abbiamo illuminato con luce UV soluzioni a diverse concentrazioni di virus – dice Mara Biasin, docente di Biologia applicata dell'Università Statale di Milano – e abbiamo trovato che è sufficiente una dose molto piccola - 3.7 mJ/cm2, equivalente a quella erogata per qualche secondo da una lampada UV-C posta a qualche centimetro dal bersaglio - per inattivare e inibire la riproduzione del virus di un fattore 1000, indipendente- mente dalla sua concentrazione". Andrea Bianco, tecnologo Inaf: "Con dosi così piccole è possibile attuare un'efficace stra- tegia di disinfezione contro il Coronavirus. Questo sarà utile per sviluppare protocolli di con- trasto della pandemia". Il risultato valida anche lo studio parallelo Inaf-Università degli Studi di Milano, per com- prendere come gli ultravioletti al variare delle stagioni incidono sulla pandemia, inattivando in ambienti aperti il virus presente in aerosol, contenuto nelle bolli- cine prodotte quando si parla o, peggio, con tosse e starnuti. In questo caso ad agire non sono i raggi UV-C bensì i raggi UV-B e UV-A, con lunghezza d'onda tra circa 290 e 400 nanometri. In estate bastano pochi minu- ti perché la luce ultravioletta del Sole neutralizzi il virus, come dimostrato dal Laboratorio di Biodifesa del Dipartimento di Stato Usa. Fabrizio Nicastro, Ricercatore Inaf: "Il nostro studio sembra spiegare molto bene come la pandemia si sia sviluppata con più potenza nell'emisfero nord durante i primi mesi dell'anno e ora stia spostando il picco nei Paesi dell'emisfero sud, dove sta iniziando l'inverno". S scienziati dello Jenner Institute dell'Università di Oxford e dell'Oxford Vaccine Group avrebbero fatto un altro passo verso la scoperta di un vaccino sicuro, efficace e accessibile contro il Coronavirus. I risultati dello studio di Fase I/II, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet, indicano che avrebbe pochi effet- ti collaterali e indurrebbe forti risposte immunitarie da parte del sistema immunitario. Il vaccino, a cui collaborano i laboratori Irbm di Pomezia e il gruppo farmaceutico che opera in oltre 100 Paesi AstraZeneca, risulta aver provocato una rispo- sta delle cellule T entro 14 giorni dalla vaccinazione (globuli bian- chi che possono attaccare le cel- lule infettate dal virus SARS- CoV-2), e una risposta anticorpa- le entro 28 giorni (gli anticorpi sono in grado di neutralizzare il virus in modo che non possa infettare le cellule quando viene contratto inizialmente). Sugli oltre mille pazienti coinvolti nei test si sarebbe cioè rilevato in grado di determinare "forti rispo- ste" nella produzione di anticorpi e cellule immunitarie T fino al 56° giorno della sperimentazione clinica attualmente in corso. Saranno ovviamente necessari ulteriori studi per confermare se il vaccino protegga dal Covid-19 ma mentre prosegue in tutto il mondo la corsa al vaccino contro il Coronavirus, e la pandemia ha purtroppo superato i 15 milioni e mezzo di contagi nel mondo, arrivano notizie incoraggianti dal candidato "antidoto" messo a punto dall'istituto Jenner dell'Università di Oxford in part- nership con l'azienda italiana Irbm di Pomezia. "Serve ancora tempo e pru- denza. Ma i primi riscontri scien- tifici sul vaccino dell'Università di Oxford, il cui vettore virale è fatto a Pomezia e che verrà infia- lato ad Anagni, sono incorag- gianti. L'Italia, con Germania, Francia e Olanda, è nel gruppo di testa per questa sperimentazione. Continuiamo ad investire sulla ricerca scientifica - ha commen- tato il ministro della Salute, Roberto Speranza, dopo la pub- blicazione su Lancet dei primi risultati - come chiave per scon- figgere il virus'. Las sperimentazione ha coin- volto 1.077 adulti sani, mentre sono già iniziati i test di fase tre. I risultati di questa ulteriore spe- rimentazione sono attesi per ago- sto-settembre, quando le prove avranno coinvolto circa 10 mila persone: un numero sufficiente per dare una risposta sulla sicu- rezza, oltre che sull'efficacia del vaccino. Una prima sommini- strazione del vaccino preparato a Pomezia, limitata alle categorie più a rischio, potrebbe iniziare se non ci saranno contrattempi a ottobre. Per l'inizio dell'anno prossimo si potrebbe prevedere una distribuzione più allargata. "Una singola dose ha portato al quadruplicarsi degli anticorpi contro SarsCov2 nel 95% dei partecipanti ad un mese dalla vaccinazione - ha spiegato AstraZeneca che fornirà ai Paesi europei fino a 400 milioni di dosi del vaccino della Oxford University a partire dalla fine del 2020 e che assicura la produzio- ne di 2 miliardi di dosi su scala globale - e l'attività neutralizzan- te contro SarsCov2 è stata evi- denziata nel 91% dei partecipanti alla sperimentazione ad un mese dalla vaccinazione e nel 100% dei partecipanti che hanno rice- vuto una seconda dose". L 'Università statale di Milano è tra i dieci atenei al mondo che stanno con- tribuendo di più alla ricerca sul Covid19 in base a Scopis, il database scientifico della casa editrice Elsevier. Ci sono due università italiane nella top ten guidata dall'americana Harvard e, al secondo e terzo posto, dagli atenei cinesi di Hauzhong e di Wuhan. La Statale è al quinto posto, all'ottavo c'è La Sapienza di Roma. Contro il coronavirus, osserva il rettore della Statale Elio Franzini, l'ateneo "ha messo in gioco" uno "sforzo interdiscipli- nare" tra "medici in corsìa e ricercatori nei laboratori" che "ha generato ben 233 progetti attual- mente in corso". Un "risultato prestigioso", aggiunge la proret- tore alla Ricerca Maria Pia Abbracchio, frutto delle "compe- tenze consolidate" della Statale e "dell'investimento fatto fin dal- l'inizio della pandemia nel pro- muovere ricerche spontanee attraverso un fondo di finanzia- mento interno straordinario per studi che portassero a risultati concreti in tempi brevissimi". Buoni risultati dalla sperimentazione (Ph. C.Khongchum-Pixabay)