L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-6-2020

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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2020 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA U n a v o l t a , q u a n d o e r o u n a g i o v a n e a d o l e s c e n t e con pochissi- me esperienze di viaggio, ero al tempo stesso affasci- nata e disgustata dai raccon- ti di terre straniere, esotiche (Gran Bretagna e Germania, diceva la leggenda), dove la pasta - sì, la pasta! - veniva c o n s u m a t a c o n l a m a r - m e l l a t a a l p o s t o d e l sugo. Gli amici che aveva- no trascorso le estati a Lon- dra per imparare il sacro idioma degli inglesi tornava- no a casa con racconti spa- ventosi di pasta troppo cotta servita con una salsa zuc- cherina all'arancia che non faceva altro che cementare quel mito nella testa della mia generazione e in quella di molti altri giovani italia- ni. A n n i d o p o , q u a n d o m i sono trasferita nelle isole britanniche per l'università, ho capito che i miei compa- gni avevano in realtà assag- g i a t o l ' i c o n i c o H e i n z Spaghettis, non la pasta con la marmellata, e che, anche se certamente era un sapore a c q u i s i t o , n o n e r a c o s ì i m m a n g i a b i l e c o m e s i potrebbe credere (capisco tuttavia, che la mia sia un'o- pinione molto controversa). M i c i s a r e b b e r o p e r ò voluti altri 20 anni per sco- prire che, in realtà, l'idea di fare la pasta con un condi- mento zuccherino non è poi così strana. Gli storici del cibo hanno scoperto che, ai suoi albori, gli spaghetti v e n i v a n o s e r v i t i c o n m i e l e e s p e z i e , u n p o ' come facciamo ancora oggi quando facciamo il rice pud- ding o anche il porridge. In e f f e t t i , m i e l e e c a n n e l l a , condimento comune per il s e c o n d o , e r a n o l ' a b b i n a - mento più apprezzato. Ma a Napoli la storia del nostro piatto preferito, e più versatile, è cambiata per sempre. L a p a s t a d i v e n n e u n popolare street food nella città di Partenope nel XVI secolo, ma i napoletani, abi- tuati al gusto e alla consi- stenza golosa e appetitosa delle loro pastiere e dei loro panini cremosi, non voleva- no spaghetti zuccherati da mangiare per strada, aveva- n o b i s o g n o d i u n c i b o sostanzioso, per riempire la pancia, qualcosa da mangia- re con le mani, magari con un po' di formaggio sopra. Il salto dal dolce al primo p i a t t o e r a f a t t o , m a e h i ! , c'era ancora molta strada da fare prima che maccheroni e pomodoro si abbracciassero, creando il duo culinario del millennio. Un sugo leggero a base di pomodoro, basilico e s a l e a p p a r v e s o l o nell'Ottocento e la prima v e r a r i c e t t a d i p a s t a a l sugo arrivò solo nel 1839, nel volume Cucina Teorico P r a t i c a d i I p p o l i t o Cavalcanti. Qui il leggen- dario chef e scrittore mise su carta ricette che sarebbe- ro diventate il simbolo stes- so della cucina napoletana - e italiana - tra cui i vermi- celli al pomodoro e i ver- micelli alle vongole. Ecco la sua ricetta per la pasta al pomodoro, come s c r i t t a d a l l o s t e s s o Cavalcanti, nel suo italiano piacevolmente antiquato e napoletano: "Piglia rotoli 4 (700 gr ca.) de pommodoro, li tagli in croce, li levi la semenza e quella acquiccia, li fai bolli- re, e quando si sono squa- gliati li passi al setaccio, e quel sugo lo fai restringere sopra al fuoco, mettendoci u n t e r z o d i s u g n a , o s s i a strutto di maiale. Quando quella salsa si è s t r e t t a g i u s t a b o l l i r a i 2 rotoli (350 gr ca.) di vermi- c e l l i v e r d i v e r d i ( c o t t i a l dente) e scolati bene, li met- terai in quella salsa, col sale e il pepe, tenendoli al calore del fuoco, così s'asciuttano u n p o c o . O g n i t a n t o g l i darai rivoltata, e quando son ben conditi li servirai." M a s c h e r i - na signi- f i c a maschera p e r i l v i s o . N e l B e l P a e s e , l e mascherine sono onnipre- senti e la gente si è abituata a i n d o s s a r l e . D i c o l o r e azzurro chirurgico o in coto- ne fantasia, le vedi per stra- d a , p r o t e g g o n o l a n o s t r a salute e danno letteralmente alle parole "sorridi con gli o c c h i " u n s i g n i f i c a t o d e l tutto nuovo. La parola mascherina è il d i m i n u t i v o d i m a s c h e r a , q u i n d i s i g n i f i c a p i c c o l a maschera. Certo che è picco- la, serve solo a coprire una parte del viso! L'etimologia di maschera è piuttosto dibattuta, anche perché l'oggetto stesso, la maschera, è antica quanto l'umanità: non c'è civiltà che non abbia, a un certo punto d e l l a s u a s t o r i a , u s a t o l e maschere per qualche moti- vo: per giocare, per masche- r a r s i , p e r p r o t e g g e r s i . Sembra, però, che la parola m a s c h e r a - i n s i e m e a l l a francese masque e, appunto, alla mask inglese - abbia ini- z i a t o a d e s s e r e u s a t a n e l X I I I s e c o l o e d e r i v i d a m a s c a , t e r m i n e l a t i n o m e d i e v a l e r i m a s t o a b b a - stanza comune nelle regioni del Piemonte e della Liguria, ma anche nelle lingue occi- tane e nell'antico provenza- le. Che cos'era una masca, ci si può chiedere: una strega. Da qui l'idea che la masche- r a f o s s e q u a l c o s a c h e s i u s a v a p e r m a s c h e r a r e e coprire, come per la strega. N o n f a t e v i i n g a n n a r e . Mentre la mascherina è il d i m i n u t i v o d i m a s c h e r a , quasi sempre definisce una m a s c h e r i n a " m e d i c a " , e raramente viene usata per indicare una maschera "pic- cola", a meno che non sia chiaro dal contesto che stia- mo parlando di qualcosa di questo tipo. La mascherina è obbliga- toria in tutti i luoghi chiusi. Face masks are compul- sory in all closed spaces. H o i m p a r a t o a f a r e l e mascherine di cotone! I l e a r n e d h o w t o m a k e cotton face masks! Porto sempre un paio di mascherine con me. I always carry a couple of face masks with me. C ' è u n a p a r o l a p i ù f a m o s a d i mascherina di questi tempi? Gli strani tempi in cui la pasta era un dolce

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