L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-6-2020

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GIOVEDÌ 6 AGOSTO 2020 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | B ellezza e inge- gnosità. L'Italia è a m a t a e ammirata per l ' a b b o n d a n z a di opere e monumenti che fanno la differenza con il resto del mondo. Artisti e artigiani hanno fatto la sto- ria, posto le basi dell'estetica e d e l l a t e c n i c a . D i p i n t i e sculture hanno segnato il canone, la strada da percor- rere, il modello da seguire. P a e s a g g i i n c a n t e v o l i c h e sembrano dipinti da Madre Natura e monumenti mirabi- li si sono incastonati nella Penisola come stelle a illumi- nare un cielo splendente. Ma l ' I t a l i a h a c o n t i n u a t o a lasciare segni tangibili di un brillante sviluppo creativo. Non si volga solo lo sguardo al passato, non si ammirino solo le antichità maestose di epoca romana nè il Rinasci- mento e i suoi celebrati geni. Dal Pantheon romano di età augustea che ancora vanta, a due millenni dalla costruzio- ne, la cupola più grande del mondo e l'archetipo di tutte le cupole costruite nei secoli successivi, c'è una storia lunghissima di traguardi che affondano le radici nel Bel- paese. Da Filippo Brunelle- schi che a Firenze ha lascia- t o t u t t i a d a m m i r a r e i l Duomo con il naso all'insù verso la sua cupola ottago- nale, la più grande in mura- tura mai costruita sinora, al Colonnato di piazza San Pie- tro di Gian Lorenzo Bernini alle ville di Andrea Palladio, p e r s o n a l i t à t r a l e p i ù influenti nella storia dell'ar- chitettura occidentale, il cui disegno si ritrova persino n e l l a C a s a B i a n c a d i Washington. Ma il Belpaese, che non ha mai smesso di fare passi da gigante nell'arte, nella scienza e nella tecnologia, offre opere d'ingegno che parlano la lingua dei nostri giorni e sono degne di ana- logo apprezzamento. A Genova, a due anni da una tragedia che ha tagliato in due l'antica Repubblica Marinara, è stata inaugurata u n ' o p e r a a r c h i t e t t o n i c a destinata a segnare la storia non solo dell'ingegneria civi- le. Disegnata dall'archistar Renzo Piano, un dono alla sua città ferita dal lutto di 43 persone travolte dal crollo di un ponte vecchio ma soprat- tutto abbandonato ad un'in- curia colposa, quest'opera hi-tech ricuce una ferita e incornicia una regione stret- ta e lunga che in pochi chilo- metri mescola mari e monti in scorci incantevoli. L o s k y l i n e d e l n u o v o P o n t e S a n G i o r g i o m e t t e anche un punto fermo, inco- raggiante, sulla capacità ita- liana di reagire persino alla pandemia, perché il suo can- tiere h24 si è fermato solo a Natale e i primi due giorni di emergenza rossa. Emblema d e l l a f o r z a e d e l l a v o g l i a riscatto di un intero Paese. Come ha detto Piano pochi istanti prima del taglio del nastro alla presenza di tutte l e m a s s i m e c a r i c h e d e l l o Stato, è "l'elaborazione di un lutto che diventa l'essenza stessa di quel che saremo". Cioè è un'opera che ha un'a- nima di sacrificio e passione, capace di rigenerare la soffe- renza e lo sgomento su cui è nata, di protendersi verso il futuro, con tutta l'energia delle maestranze che l'hanno realizzata con una rapidità i n s o l i t a p e r u n s i s t e m a - Paese solitamente elefantia- co e macchinoso. Ma le tele- camere che riprendevano la c e r i m o n i a s u l l e n o t e dell'Inno d'Italia, il sorvolo d e l l e F r e c c e T r i c o l o r e , i f u m o g e n i v e r d e - b i a n c o - rosso che riannodavano i due lati della Val Polcevera che aveva assistito smarrita e i m p o t e n t e a l c r o l l o d e l l e campate centrali del ponte Morandi costruito negli anni '60, i volti tesi dei genovesi sospesi tra il cordoglio e l'or- goglio, hanno anche mostra- to una spettacolare sceno- grafia, un colpo d'occhio che potrebbe presto diventare meta turistica. Il suo disegno ricorda un "grande vascello bianco", richiama le galee romane, le cocche medievali che per secoli hanno salpato dal suo porto, le caravelle che ripor- tarono Cristoforo Colombo a casa, le golette, i brigantini che hanno solcato avventu- r o s i i m a r i s a l u t a n d o l a L a n t e r n a , i l s i m b o l o d i Genova e il faro più alto del Mediterraneo, i grandi tran- satlantici che hanno portato i sogni di milioni di emigran- ti italiani nelle Americhe. Tra loro due liguri illustri come Renzo Piano, legati a u n ' a l t r a m e r a v i g l i a : i l G o l d e n G a t e B r i d g e . L o finanziò il banchiere figlio di e m i g r a t i d e l l a m i n u s c o l a Favale di Malvaro, in Val F o n t a n a b u o n a , A m a d e o Peter Giannini, e lo inaugurò il sindaco Angelo Rossi il cui padre era partito per gli Stati Uniti su una nave cargo cari- ca di marmo lasciando la Val Graveglia, vallata anch'essa della città metropolitana di Genova. Renzo Piano, che in NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua a pagina 7 L'architetto genovese Renzo Piano ha donato il progetto del nuovo Ponte San Giorgio alla sua città (Photo: RPBW/Stefano Goldberg) Bellezza e ingegnosità italiana Ingegnosità made in Italy dal Pantheon al ponte di Genova

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