L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-3-2020

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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2020 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI N o r a E p h r o n u n a v o l t a s c r i s s e : " I l s e g r e t o d e l l a v i t a , s p o s a r e un italiano". Si riferiva a suo marito, giornalista e sceneg- giatore Nicholas Pileggi. La signora Ephron, che a sua volta era un'autrice e regista di best-seller, ha sposato Pileggi nel 1987 ed è stata con lui fino alla sua triste scomparsa nel 2012. Nono- stante la sua profonda perdi- ta, Nicholas Pileggi continua a lavorare all'età di ottanta- sette anni e rimane uno degli scrittori più influenti del XXI secolo. M e n t r e c o n t i n u i a m o a vivere nel mezzo di una pan- demia e ad affrontare tante incognite per i prossimi mesi, mi chiedevo come passasse il tempo il leggendario scritto- re. "Scrivendo sceneggiature. Gli scrittori sono natural- mente in quarantena, fa parte della nostra vita", risponde Pileggi. Per natura gli scrit- tori tendono ad stare sotto- terra, per così dire. La mag- gior parte degli autori sono creature abitudinarie e passa- no gran parte della giornata a scrivere in solitudine. Indi- pendentemente dalla crisi, la routine di Pileggi come scrit- tore è rimasta la stessa per oltre cinquant'anni. Nicholas Pileggi, nato nel 1 9 3 3 , è c r e s c i u t o a B e n - sonhurst, Brooklyn. La zona è servita da base al suo inte- resse per la scrittura sulla c r i m i n a l i t à o r g a n i z z a t a . Notò che gli uomini del suo quartiere non lavoravano m a i e c h e e r a n o s e m p r e vestiti in modo impeccabile. Quelle osservazioni da strada si sono rivelate utili nella prima carriera di Nick come reporter di polizia. Era determinato a seguire una strada diversa da quella d i s u o p a d r e . I l p a d r e d i Nick, Nicola, era un emi- grante calabrese. Suo padre era un musicista di cinema e proprietario di un negozio di scarpe. La madre di Nick, Susan Defaslo, e il padre sot- tolineavano il valore dell'e- ducazione. Volevano che il figlio avesse infinite opportu- nità. Nick si è diplomato alla New Utrecht High School e h a f r e q u e n t a t o l a L o n g Island University di New York. All'università si è subi- to interessato al giornalismo. "Durante il mio terzo anno alla LIU, nel 1956, ho lavora- to per l'AP come fattorino notturno. Molti dei giornali- sti e dei redattori mi hanno aiutato ad imparare e sono stato assunto dopo la laurea", ha detto Pileggi. Molto prima del suo best- seller del NY Times Wiseguy (1985), che si è trasformato in uno dei classici del cinema americano di tutti i tempi G o o d f e l l a s – Q u e i b r a v i ragazzi (1990), Nick Pileggi era già un giornalista affer- m a t o . A l l ' e p o c a , c ' e r a u n gruppo di giornalisti che nel corso del tempo si era stanca- to dei vincoli editoriali degli articoli di cronaca. Molti volevano scrivere articoli più lunghi, come gli acclamati autori Tom Wolfe, Jimmy Breslin, David Halberstam e Gay Talese, che si dà il caso sia il cugino di primo grado d i N i c h o l a s P i l e g g i . " I n realtà", diceva Talese, "siamo due volte cugini di primo grado: le nostre madri erano sorelle; e i nostri padri emi- grati dalla Calabria erano p r i m i c u g i n i " . I c u g i n i s i vedevano spesso quando la famiglia Talese viaggiava da Ocean City, NJ, a Brooklyn, NY. Come Talese, Nick era un l e t t o r e v o r a c e e d è s t a t o influenzato dai grandi della letteratura. Pileggi ha com- mentato scherzosamente: "Sono stato influenzato dalla solita noiosa lista di scritto- ri". Da Melville a Fitzgerald, a TS Eliot e Salinger e via dicendo". I due cugini sono entrati nel campo del giorna- lismo più o meno nello stesso periodo, l'uno indipendente- mente dall'altro. Pileggi ha lavorato per AP e Talese, per il New York Times. Secondo Talese, che ha un anno più di s u o c u g i n o , d a g i o v a n i "hanno vissuto insieme per più di un anno fino al 1955, anno in cui sono stato arruo- lato nell'esercito". Quando ho chiesto a Gay (che è incollato al suo com- puter a scrivere molto duran- te questa pandemia globale) come spiegava che sia suo cugino sia lui avessero scelto la stessa professione, l'autore ha spiegato: "Penso che, in q u e l p e r i o d o , i f i g l i d e g l i immigrati - ebrei, italiani, irlandesi, alcuni neri - abbia- no trovato nel giornalismo un primo passo in avanti sia socialmente che professional- mente. A quei tempi, nessuno di noi aveva una laurea "d'eli- te". Siamo stati fortunati ad avere lauree di qualsiasi tipo. Con la recente scomparsa di P e t e r H a m i l l - n o n è m a i andato al college - mi è venu- to in mente che noi giornali- sti istruiti meno formalmente a v e v a m o q u a l c o s a i n p i ù rispetto a questi giornalisti d'elite che abbiamo oggi". Per Pileggi, che trovo un uomo di poche chiacchiere che va dritto al punto, i gior- nalisti ai suoi tempi "non e r a n o n e m i c i d e l p o p o l o . Hanno denunciato il nemico del popolo al popolo, come fanno ancora oggi i giornali- sti". C'è sempre stato un livel- lo di rispetto che la maggior parte dei giornalisti condivi- de uno per l'altro. Quando giovani e vecchi scrittori sentono il nome di Nick Pileggi, lo stesso livello di rispetto attraversa la loro mente. Nel 1968 è passato dall'Associated Press al New Y o r k M a g a z i n e . U n o d e i motivi principali del cambia- mento è stata la maggiore libertà di scrivere articoli più lunghi e di avere il tempo di scrivere libri. A parte il suo libro Wiseguy: La vita in una famiglia mafiosa, ha scritto Casino: Amore e onore a Las Vegas (1995). Il libro è diventato la base del successo al botteghino di Casino, dove Pileggi ha scrit- to la sceneggiatura con il r e g i s t a M a r t i n S c o r s e s e . I n s i e m e a M a r i o P u z o , i l nome di Nick Pileggi è asso- ciato ad alcuni dei più grandi film di mafia mai realizzati nel cinema americano. A mio parere, un altro fattore che contribuisce all'eredità di Nick Pileggi è il modo in cui ha cambiato il linguaggio del giornalismo nel XXI secolo. Le storie di Pileggi hanno c e r t a m e n t e i n f l u e n z a t o i r e d a t t o r i d e i t e l e g i o r n a l i quando si occupano di crimi- nalità organizzata. A New York ci sono due tabloid, il P o s t e i l N Y D a i l y N e w s . Entrambi usano l'intertestua- lità, o i cosiddetti titoli con giochi di parole, per catturare l'attenzione dei lettori. Per esempio, non è raro che que- sti periodici stampino titoli di testa con giochi di parole b a s a t i s u l t i t o l o d e l f i l m Goodfellas o sul suo libro Wiseguy. U n t i t o l o f u S o b f e l l a , quando un mafioso si lamen- tava delle condizioni di pri- gionia, come un altro pubbli- c a t o f u C r i e s g u y . S e n z a dubbio la scrittura di Pileggi ha influenzato i titoli delle notizie. Il suo uso di parole come whacked, wiseguy, e goodfella (raccontati dai suoi contatti nella mafia, ma da lui resi mainstream) appaio- no regolarmente nel nostro lessico. Ironia della sorte, Joe, lo zio di Nick (il padre di Gay Talese), gli urlava sempre contro e gli diceva: "Perché non scrivi di Michelangelo o Leonardo da Vinci invece che del crimine organizzato", la risposta di Pileggi è sempre stata coerente, "Trovami un editore che voglia saperne di più su Michelangelo o da Vinci e forse lo farò". Nick capiva la preoccupa- zione dello zio per l'immagi- ne degli italo-americani, ma aggiungeva anche: "Sto anco- ra cercando di capire come l ' e s s e r e i t a l o - a m e r i c a n o abbia influito sulla mia vita" e mi ha promesso: "Quando lo scoprirò te lo dirò". Due cose che sappiamo per certo del leggendario italo-ameri- c a n o N i c k P i l e g g i s o n o i l modo in cui Nora Ephron ha rivelato il suo segreto per un matrimonio felice in un'auto- biografia di sei parole, e il motivo per cui è molto rispet- tato nel campo del giornali- smo. Il leggendario Nicholas Pileggi Nicholas Pileggi con la moglie Nora Ephron (Photo: s_buckley/Shutterstock.com)

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