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31 GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S e b b e n e C o c o Chanel, gigante d e l l ' i n d u s t r i a della moda e pre- sunta spia nazi- sta, abbia liquidato la sua rivale Elsa Schiaparelli come "quell'italiana che fa vestiti", gli stilisti successivi l'hanno riconosciuta come una delle stiliste più influenti del XX secolo. Schiaparelli - nota anche come "Schiap" - incrociò stili e movimenti artistici e il risultato fu notevole ben al di là della moda. Era un'anti- conformista del suo tempo, l'espressione di una forte p e r s o n a l i t à c h e g u i d a v a un'artista e una femminista umana e indipendente. Nacque 130 anni fa, il 10 settembre 1890, nell'elegante P a l a z z o C o r s i n i d i T r a s t e v e r e , a R o m a , d a un'importante famiglia di intellettuali piemontesi. Il padre Celestino era pro- fessore di lingua e letteratura araba all'Università di Roma e r e s p o n s a b i l e d e l l a B i b l i o t e c a d e l l ' Accademia dei Lincei. La m a d r e d i E l s a , G i u s e p p a M a r i a d e D o m i n i c i s , e r a un'aristocratica napoletana che discendeva dalla casata dei Medici. Lo zio di Elsa, Giovanni S c h i a p a r e l l i , d i r e t t o r e dell'Osservatorio di Brera a Milano, fu il primo astrono- mo ad osservare una rete di "canali" e "mari" sulla super- ficie di Marte. Nel 1877 ini- ziò a mappare le caratteristi- che marziane con i nomi che usiamo oggi. Gli altri suoi interessi per i fenomeni psi- c h i c i i n f l u e n z a r o n o s u a nipote. Inoltre, il cugino di Elsa, Ernesto, era un loda- to egittologo e fondatore del Museo Egizio di Torino. Elsa è stata pioniera della moda d'avanguardia, dalla maglieria al prêt-à-porter all'alta moda. I suoi modelli erano stravaganti, innovativi e onirici. Da bambina, la madre la r i m p r o v e r a v a d i e s s e r e diversa e dall'aspetto casa- lingo, ma l'adolescente ribel- le aveva il sogno di diventare un'attrice. Non era realistico, perché la posizione sociale della famiglia non poteva permetterle di fare carriera sul palcoscenico, così studiò f i l o s o f i a p e r v o l e r e d e l l a famiglia, e tenne segrete le sue poesie scritte fino al 1911, quando fece pubblicare un libro di poesia sensuale. Il libro, intitolato Arethusa, attirò l'ira della famiglia. "Per la famiglia, il libro esplose come una bomba", h a s c r i t t o n e l s u o l i b r o " A l b u m p r i v a t o d i E l s a Schiaparelli" la nipote di S c h i a p a r e l l i , M a r i s a Berenson, l'attrice america- na ed ex top model. "I gior- nali si diedero molto da fare. Gli estratti delle poesie furo- no riprodotti in tutta Italia, anche all'estero. Ogni critico n e s c e l s e u n o d i v e r s o . I l padre di Schiaparelli consi- derava il tutto una terribile vergogna e non volle leggere il libro". Come punizione, la giova- ne Elsa fu mandata in un convento della Svizzera tede- sca dove iniziò uno sciopero della fame che convinse i genitori a revocare la decisio- ne originaria. Voleva essere se stessa. Per sbocciare doveva lasciar- s i i l p a s s a t o a l l e s p a l l e . Trasferirsi a Londra e lavora- re come tata? Così fece. Una sera partecipò a una confe- renza sulla teosofia al Club dell'occulto di Piccadilly. L ' o r a t o r e e r a W i l l i a m d e Wendt de Kerlor, un truffato- re che si spacciava per un conte e un esperto di para- normale. Elsa ne fu subito affascinata e il giorno dopo si fidanzarono. Si sposarono nell'estate del 1914, una setti- mana prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Se la coppia viveva della sua dote di matrimonio e benefi- c i a v a d i u n f o n d o d e g l i Schiaparelli, l'enigmatico de Kerlor cercò di guadagnarsi da vivere come sensitivo, ma un anno dopo fu deportato dall'Inghilterra per aver pra- ticato la divinazione. La cop- p i a s i r i t i r ò n e l s u d d e l l a Francia, pronta ad emigrare negli Stati Uniti nel 1916. New York City galvanizzò E l s a . A t t r a v e r s o G a b y Picabia, l'ex moglie del pitto- re dadaista francese Francis Picabia, si mise in contatto con gli artisti dadaisti. Elsa si unì ai circoli artistici del Greenwich Village, dove incontrò gli artisti visionari Marcel Duchamp, Man Ray e Alfred Stieglitz, che in segui- to avranno un impatto creati- vo significativo sul suo lavo- ro. Nel frattempo, il matrimo- nio di Elsa si rivelò un disa- stro e De Kerlor se ne andò poco dopo la nascita della l o r o f i g l i a n e l 1 9 2 0 . E l s a dovette fronteggiare tempi difficili perché alla piccola Maria Luisa, soprannomina- ta "Gogo", fu diagnosticata la poliomielite. Un ricco amico americano l a c o n v i n s e a d a n d a r e a Parigi a cercare cure adatte e le fornì un domicilio gratuito. Era il 1922. Gaby Picabia, tornata a sua volta a Parigi, p r e s e n t ò E l s a a g l i a r t i s t i dadaisti che frequentano Le Boeuf Sur le Toit, un cabaret di Montmartre. Gli Années Folles ("anni folli" in france- se) - i ruggenti anni Venti - erano appena iniziati. Elsa sostenne l'artista visivo ame- ricano Man Ray con la sua r i v i s t a D a d a S o c i é t é Anonyme. Sentiva affinità con quell'arte provocatoria. Il surrealismo stava gradual- mente emergendo. Per un certo periodo i due movi- menti artistici coesistettero in un continuum di energia c o n d i v i s a . I l p r i m o Manifesto surrealista di André Breton apparve nel 1924. Influenzati dagli studi psicoanalitici di Sigmund Freud, gli artisti surrealisti cercarono di espandere il potenziale della mente conci- liando gli stati contraddittori del sogno e della realtà. Elsa era in sintonia con quelle dottrine. Ma aveva problemi più contingenti da risolvere. "La v i t a p e r m e e r a p i u t t o s t o noiosa, con molta solitudi- ne", scrisse nella sua auto- biografia Shocking Life pub- blicata nel 1954. Nei suoi SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Continua a pagina 33 Una installation di Michel Frank per la collezione Schiaparelli del 1937 (Photo courtesy of Maison Schiaparelli) Buon compleanno, Schiap! La moda vigorosa di Elsa Schiaparelli