L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-3-2020

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GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2020 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | I l messaggio che l'Italia manda al mondo del cinema è forte e chia- ro: si riparte. Bari e Venezia, con i loro due f e s t i v a l i n t e r n a z i o n a l i a distanza di appena 3 giorni, dicono che si può ricomincia- re in sicurezza dopo mesi di sale chiuse, set interrotti e p r o g r a m m a z i o n i s a l t a t e . Qualche rinuncia, spirito di adattamento e creatività che certo non mancano a chi si dedica alla settima arte, sono la chiave per riaprire le porte del cinema mondiale. Per questo a Venezia, che m e t t e i n s c e n a l a s u a 7 7 . Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica distanzian- do il pubblico in sala e alzan- do una barriera protettiva sul red carpet, otto direttori arti- stici dei principali festival c i n e m a t o g r a f i c i e u r o p e i (Venezia, Berlino, Cannes, Locarno, Rotterdam, Karlovy V a r y , S a n S e b a s t i a n e Londra) hanno tagliato insie- m e i l n a s t r o d e l l a s e r a t a i n a u g u r a l e . L e g g e n d o u n m a n i f e s t o d ' a m o r e p e r i l grande schermo e di solida- rietà per l'industria mondiale duramente colpita dalla pan- demia. I festival – hanno detto – non si limitano a essere vetrine promozionali per mostrare il meglio della creatività di autori e cineasti, ma sono sempre più centri di cultura, luoghi di formazione al servizio dei giovani registi, occasioni di formazione cul- turale per il pubblico e di educazione dei giovani alla bellezza e alla ricchezza del- l'esperienza cinematografica. Un luogo di ricerca e di con- fronto dove la creatività e la libertà di espressione artisti- ca si concretizzano in un dia- logo fecondo e necessario con il pubblico e la società. Dal canto suo, il direttore Roberto Barbera ha spiegato la decisione di realizzare, nonostante tutto, la 77° edi- zione della Mostra veneziana tra imponenti misure di sicu- rezza, alcune rinunce e qual- c h e s t r e a m i n g , " c o m e u n segnale di fiducia e di concre- to sostegno del mondo del cinema e dell'industria audio- visiva duramente colpiti dalla diffusione del virus e dalle sue drammatiche conseguen- z e . L e l a v o r a z i o n i s u i s e t interrotte, l'uscita dei film rimandata a data da destinar- si, le sale cinematografiche chiuse e poi parzialmente ria- perte con limitazioni pesan- tissime, imposte da ragioni di sicurezza. Migliaia di posti di lavoro a rischio, un numero impressionante di famiglie sospese nell'incertezza della ripresa, in un settore non certo secondario per la cultu- ra e l'economia mondiale. Sino a poco tempo fa, anche la certezza di poter tener fede a l l ' a p p u n t a m e n t o d i f i n e estate con la Mostra venezia- na era tutt'altro che scontata. Nel frattempo, tuttavia, molti cineasti si erano rimessi al lavoro per completare i film incompiuti, mentre la mac- china organizzativa del festi- val si rimetteva in moto per essere pronta all'appunta- mento. È dunque con grande s e n s o d i r e s p o n s a b i l i t à e impegno – ha detto - che abbiamo affrontato una situa- zione ignota e senza prece- denti, nella quale le regole del gioco cambiavano in conti- nuazione, costringendoci a grande flessibilità e continue correzioni di rotta". Alla fine però, le luci in sala si sono riaccese. Venezia non ha rinunciato al suo gla- mour tra passerelle, ospiti internazionali e party, que- st'anno ancora più riservati, né alla sua tradizionale cor- posità: 62 lungometraggi, 17 corti, 13 film restaurati, 44 opere Virtual Reality e una serie tv selezionati fra 2.709 titoli di cui 1.370 lungome- traggi (205 italiani) e 1.339 cortometraggi. "I film invitati sono un numero consistente e solo di poco inferiore alle tradizionali proposte venezia- ne. Segno che il cinema – ha detto Barbera - non è stato travolto dallo tsunami della pandemia, ma conserva una vitalità invidiabile". In realtà, già l'11° edizione del Bari International Film Festival, spostata da marzo all'ultima settimana di ago- sto, quasi a far da prologo a Venezia 77, aveva dimostrato che la volontà di fare cultura può superare gli ostacoli del Covid-19. Sono ovviamente mancate le 76mila presenze pugliesi dell'anno scorso ma non 80 eventi in 9 giornate con 61 proiezioni e 150 ospiti tra cui Marco D'Amore, il Ciro di Gomorra, e Francesco Frigeri scenografo di The Passion. "C'è un verdetto straordi- nariamente positivo: ci consi- derano un modello di manife- stazione per le norme di sicu- r e z z a " . A d i r l o F e l i c e Laudadio, direttore del Bif&st riferendo l'esito dei sopral- luoghi del Ministero dei Beni culturali che verificheranno anche a Venezia l'attuazione delle misure precauzionali. Devo ringraziare il pubblico che ha rispettato in maniera straordinariamente attenta le misure necessarie". Segno NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua a pagina 7 Francesco Frigeri durante un'intervista al Bif&st, il Bari International Film Festival (Photo: Daniele Notaristefano) Il cinema mondiale torna sul red carpet in Italia

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