L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-17-2020

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17 GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI S e s i p e n s a a l " M a d e i n Italy", vengono i n m e n t e d u e parole: qualità e tradizione. Nessun busi- n e s s s e m b r a i n c a r n a r l e meglio della liuteria al gior- no d'oggi. La costruzione di strumenti ad arco, quintes- senza dell'artigianato italia- n o , è a s s o c i a t a a l l a c i t t à lombarda di Cremona fin dal XVI secolo. Stradivari, Guarneri del Gesù e Amati produ- cevano ai loro tempi stru- menti che ancora oggi bene- dicono i nostri palcoscenici, suonati da alcuni dei più talentuosi musicisti. I loro sono i violini più famosi al mondo, tutti costruiti nella prima metà del XVIII seco- lo: il Cremonese, il Vesuvio e il Maréchat Berthier di Stradivari; il Cannone di Paganini fatto da Guarnieri, e il Collins da Amati. Le loro tecniche e il loro laborioso know-how si sono traman- dati di generazione in gene- razione e, poi, da un labora- t o r i o a l l ' a l t r o , t a n t o c h e Cremona è diventata - ed è ancora oggi - la città dei liu- t a i : è q u i c h e s i v a p e r diventarlo o per trovare il violino dei propri sogni. Con oltre 160 maestri liu- tai in giro per la città, la scelta è ampia, ma il loro mestiere non è a buon mer- cato, e giustamente: produ- cono e vendono circa 7.000 pezzi all'anno, che di solito vengono realizzati su ordi- nazione per musicisti pro- fessionisti di alto livello. Ma dietro il prezzo più alto si nascondono qualità, artigia- nalità, dedizione al dettaglio e a m o r e p e r i l m e s t i e r e . A v e r e u n o s t r u m e n t o a corda Made in Cremona è come sposare l'amore della propria vita. A un liutaio servono in media tre mesi per fare un solo violino (o violoncello, o v i o l a . . . ) e d è p e r q u e s t o motivo che questi non sono strumenti per principianti. Non c'è da stupirsi, però: se avete mai imparato a suo- nare uno strumento musi- cale, saprete che il primo che si è di solito uno stru- m e n t o e c o n o m i c o , a b b a - stanza robusto da resistere all'usura causata da mani inesperte. È q u i c h e e n t r a n o i n gioco i produttori cinesi di strumenti musicali. L a C i n a p r o d u c e u n a quantità enorme di violini: l ' a n n o s c o r s o , s e c o n d o Businessinsider, ha sforna- to 1,5 milioni dei 2 milioni di pezzi venduti nel mondo, contro i 6.727 dell'Italia. Gran parte della produzione cinese finisce nelle mani degli studenti di musica, ma questo non vuol dire, ovvia- mente, che i loro strumenti non siano buoni. Solo che non sono la stessa cosa. C o m e h a s o t t o l i n e a t o Bénédicte Friedmann, liutaio francese che lavora a Cremona, in un'intervista a Megan Teckman-Fullard e ai suoi colleghi Dylan Bart e Brittany Stephanis, i violini cinesi "sono la combinazio- n e d i p i ù m a n i , m e n t r e i violini artigianali costruiti a Cremona portano con sé la personalità del liutaio". Può sembrare semplice poesia, ma ogni musicista può dire che c'è una verità nel vec- chio detto secondo cui gli strumenti hanno un'anima: ce l'hanno, e certamente la m a n o d e l l o r o c r e a t o r e respira al loro interno. Il vero problema, però, è c h e s e C r e m o n a v a n t a , senza dubbio, un'artigiana- lità superiore, una tradizio- ne e, quindi, dei prodotti di qualità, non può competere c o n l a C i n a i n t e r m i n i d i quantità, proprio come una piccola impresa a conduzio- ne familiare che fa tutto a mano non può competere con un'impresa che produce in serie i suoi prodotti. E se la migliore qualità e lo sta- tus iconico, quasi sacro, dei violini di Cremona è ricono- sciuto in tutto il mondo, il m e r c a t o r e s t a s a t u r o d i quelli cinesi. Il Covid-19 ne ha colpito anche il commercio, forse più di altri settori, conside- rando che Cremona è stata una delle prime zone colpite dalla malattia: non solo gli ordinativi sono stati cancel- lati, ma con tutto il mondo della musica fermo a causa d e l l a p a n d e m i a , n o n n e s o n o a r r i v a t i d i n u o v i . Inoltre, la mancanza di turi- smo durante tutto l'inverno e la primavera non ha per- messo la visita dei laborato- ri. Allo stesso tempo, e in un t i p i c o s t i l e i t a l i a n o c h e dimostra resistenza, sicu- rezza di sé e un'incredibile fiducia nel futuro, i liutai cremonesi sono certi che a n c h e q u e s t o p a s s e r à . Giorgio Grisales, presi- dente del consorzio liutai di Cremona e liutaio egli stes- so da oltre 30 anni, ha con- fidato a Businessinsider che "la tradizione della costru- zione di violini sopravviverà se chi tiene le redini dell'e- conomia si renderà conto che Cremona e tutta l'Italia sono un Paese di artigiani". E forse è proprio questo il punto: siamo un Paese p i c c o l o , s e p a r a g o n a t o a g i g a n t i c o m e l a C i n a . L a produzione di massa non p u ò e n o n d e v e e s s e r e i l nostro obiettivo. L'Italia è fatta di tradizione, di quella lentezza che crea qualità, di unicità; è fatta di oggetti che durano una vita e che possono diventare cimeli, come i cappotti e le scarpe della domenica delle nostre nonne, o i pizzi fatti a mano. Si tratta anche di innovazio- ne e ricerca, di sviluppare nuovi orizzonti ma tenendo i piedi saldamente inseriti nella tradizione che ci ha fatto conoscere nel mondo. Ecco perché è importante m a n t e n e r e v i v e , s a n e e a lungo imprese come quella dei liutai cremonesi: perché da loro possiamo imparare lezioni preziose, e non solo nella costruzione di fanta- stici violini. È la precisione, la creatività, l'amore e la passione per il mestiere che ci devono stare a cuore per- ché è questo che fa la vera differenza. L'economicità non è sempre la cosa migliore: la tradizione liutaia italiana e la minaccia degli strumenti a basso costo La liuteria è tipica della città lombarda di Cremona.© Filippophotographer | Dreamstime.com

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