L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-9-2013

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GIOVEDÌ  9  MAGGIO  2013 La Vignetta della Settimana ESPATRIO DI CERVELLI di Renzo Badolisani L'Italo-Americano A L'Aquila corteo degli storici dell'arte: qui è l'Italia "È il primo nostro corteo nella storia della Repubblica" Gli storici d'arte hanno sfilato in corteo per le vie del centro storico de L'Aquila a sostegno della ricostruzione. ''E' il primo nostro corteo nella storia della Repubblica italiana - ha detto l'ideatore dell'iniziativa, Tomaso Montanari che guida la manifestazione - qui è l'Italia, L'Aquila non è solo una questione dell'Abruzzo, è una questione nazionale''. A sfilare tra i 500 critici d'arte, sfidando una pioggia battente, il ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray. Tra i promotori dell'iniziativa l'associazione Italia Nostra. "Questi sono luoghi feriti in profondità. Sono colpito e turbato" ha detto il ministro. "Queste comunità sono state private della loro storia, dei loro luoghi e delle tracce della loro memoria", ha proseguito. Il ministro Bray ha voluto anche camminare da solo tra le vie del centro storico segnate da cantieri e puntellamenti. Rispondendo a una domanda sulla ricostruzione, ferma dopo quattro anni dal 6 aprile 2009, il ministro ha risposto: "troppo facile dire 'faremo di tutto'. Sto cercando di capire per farmi un'idea. Mi sembra che il ministero abbia competenze e risorse di gran- TALENTO IN FUGA Quando il portiere dell'elegante stabile in cui vive a Milano gli ha recapitato quella busta, con quel francobollo di posta aerea per via della provenienza da New Haven, Connecticut, Simone Paci ha provato il classico tuffo al cuore. Era lui, diciannovenne milanese, l'unico italiano tra le quasi duemila "matricole" prescelte dalla prestigiosa Università di Yale per il prossimo anno. Un motivo di vanto, un riconoscimento che gli è subito valsa la copertina. In città e nel resto d'Italia. Resta, ovviamente, il rammarico per un altro (potenziale) talento in fuga dal Belpaese: a Yale, dopo la laurea conseguita alla Bocconi perfezionò i suoi studi economici anche l'exPremier, Mario Monti. Quante erano le domande di ammissione pervenute al Rettore della Yale? Quasi trentamila, ovviamente da ogni zolla del mondo. Nel Connecticut Simone troverà altri tre italiani che la stessa emozione – essere ammessi e studiare a Yale – hanno provato anni addietro: uno è di Voghera, un altro di Roma, il terzo di Cagliari. Simone si è iscritto a un corso che gli americani chiamano "doppio", ovvero contraddistinto da Scienze Politiche ed Economia. Quanto costerà alla famiglia Paci la permanenza a Yale di Simone? La retta annuale ammonterebbe ad oltre sessantacinquemila dollari all'anno. Un pozzo senza fine di bonifici, se si considera che una normalissimo ateneo privato italiano richiede una retta di diecimila euro all'anno. Simone, però, non si è perso d'animo: una volta ricevuta la comunicazione che Yale l'aveva accolto tra i propri studenti – superando una selezione lunghissima e scivolosa – ha fatto richiesta di borse di studio e di altre agevolazioni. Dopo qualche settimana gli è pervenuto il computo definitivo della retta annuale da versare: poco meno di trentamila dollari, quasi ventiquattro mila euro al cambio attuale. Sempre una cifra da capogiro ma sempre meglio di quella originariamente comunicata. Chi ha studiato a Yale? La crema dell'economia e del diritto mondiale. I più prestigiosi capi di Stato, quelli che per anni hanno governato (o stanno governando) il mondo. Oltre a diversi Presidenti degli Stati Uniti: come i Bush, ad esempio. Potenziale talento in fuga, Simone, dicevamo: nonostante il Governo Letta abbia in animo di non tagliare oltremodo i fondi per la ricerca, la situazione italiana, in questo versante come in altri, rischia sempre il collasso. Simone ha però il proprio Paese nel cuore: terminati gli studi a Yale vorrebbe davvero tornare, senza sentirsi un emigrante di successo. Come si è snodata la selezione che ha vinto? Decisivo un anno di liceo vissuto a San Francisco: grazie ai bei voti conseguiti i professori lo hanno indotto a provare. Diverse prove, disseminate nell'arco di un anno: matematica, latino, fisica. Ciò che ha deciso, però, alla fine, è stato un colloquio tramite via Skype. Simone, brillante e determinato, ha convinto l'intera commissione. Un italiano a Yale: bello che la favola inizi a dipanarsi. PAGINA  3 Il Ministro dei Beni Culturali, Massimo Bray, a L'Aquila dissima qualità". In precedenza il ministro aveva fatto visita al cantiere di restauro della chiesa di San Pietro Apostolo e della casa della Cultura nella frazione aquilana di Onna. L'Aquila "rischiava ed è ancora una nuova Pompei. Bisogna evitare che diventi solo una Disneyland", ha detto lo storico d'arte Salvatore Settis partecipando al corteo. A quattro anni dalla tragica scossa del 6 aprile 2009 che ha sconvolto il capoluogo di regione e il suo circondario, la ricostruzione infrastrutturale, soprattutto dei centri storici, risulta bloccata per la mancanza di fondi. Alla ricostruzione ''tutto compreso in nove anni servono circa sette miliardi e mezzo', ha spiegato il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente. Come hanno sottolineato in numerosi, la città si è sentita abbandonata dallo Stato e dopo quattro anni c'è il rischio concreto di uno spopolamento. Dieta mediterranea come un farmaco: accende longevità La dieta mediterranea accende l'interruttore della lunga vita. Uno studio condotto su oltre 200 anziani rivela che è in grado di attivare un enzima che mantiene le cellule giovani più a lungo. Lo studio, pubblicato sulla rivista PLOS One, è stato condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Medicina Interna e Geriatria della Seconda Università di Napoli guidati da Giuseppe Paolisso, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG). I medici hanno coinvolto 217 anziani e analizzato i telomeri, la parte terminale dei cromosomi che sono una sorta di ''orologio'' cellulare. A ogni divisione della cellula si accorciano fino ad arrivare a una soglia critica, oltre la quale non possono più diminuire; è a questo punto che parte il processo di invecchiamento cellulare. I risultati hanno mostrato chiaramente che una dieta equilibrata influenza l'attività della telomerasi, l'enzima che permette di ''co- struire'' i telomeri impedendone l'accorciamento. "Tanto più i soggetti seguivano una dieta mediterranea, quanto più risultava attivo l'enzima - ha spiegato Paolisso - e avere individuato che su questo 'interruttore' cellulare agiscono i nutrienti di un'alimentazione sana e bilanciata, in cui siano abbondanti frutta, verdura, legumi, pesce fresco e cibi a basso contenuto di grassi, evidenzia il meccanismo che permette alla dieta mediterranea di favorire la longevità ed è un'ulteriore prova della spiccata capacità antiaging della dieta mediterranea, che si può ormai ritenere un vero e proprio farmaco".

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