L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-1-2020

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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI L 'Organizzazione mondiale della Sanità ha postato sul suo profilo twitter un video di 4 minuti che omaggia l'Italia per come ha affrontato la pande- mia da nuovo coronavirus. "L'Italia è stato il primo Paese occidentale ad essere stato pesantemente colpito dal Covid- 19 - sottolinea l'Agenzia nel video pubblicato - il governo e la comunità, a tutti i livelli, hanno reagito con forza e hanno ribaltato la traiettoria dell'epide- mia con una serie di misure basa- te sulla scienza". L'esperienza italiana dei mesi scorsi è raccontata attraverso le immagini dei luoghi più colpiti dal virus, del personale sanitario al "fronte", e attraverso i testi da cui traspaiono l'impegno della comunità, con gli italiani chiusi in casa per settimane, le scelte assunte in costante coordinamen- to con un comitato tecnico scien- tifico di virologi ed epidemiologi per contrastare la diffusione del- l'epidemia e ridurre il numero dei posti letto in terapia intensiva, il contributo fondamentale della scienza accanto a quello della politica. Ma anche la speranza e le testimonianze di chi non si è mai arresto. Causa genetica nel 15% dei casi gravi di Covid: studio italiano su Science Team a guida italiana: il Covid non usa solo Ace2 P er entrare nel corpo, il Sars-CoV-2 usa come è noto il recettore ACE2 ma potrebbe esserci un'altra porta: la neuropilina-1 (NRP1), una pro- teina presente sulla superficie delle cellule di molti tessuti. A scoprire la possibile nuova via di ingresso usata dal nuovo coronavirus è stato un team di ricercatori europei che ha pro- dotto due lavori. Il primo individua la parte del virus in grado di attaccarsi a NRP1. Lo studio è pubblicato su BiorXive ed è in corso all'Università di Bristol sotto la guida di James L. Daly, Pete Cullen, Yohei Yamauchi e a cui partecipa il giovane ricercatore italiano Boris Simonetti. Il secondo studio è condotto da un gruppo di scienziati di cui fa parte il palermitano Giuseppe Balistreri, professore di virolo- gia molecolare all'università di Helsinki. Le ricerche hanno verificato che la proteina spike, presente in Sars-CoV-2 sembra essere in grado di legarsi sia al ricettore ACE2 che a NRP1: "Se i recettori sono entrambi presen- ti, come avviene in alcune cellu- le delle vie respiratorie, la poten- za infettiva del coronavirus - ha spiegato il professor Balistreri al Corriere della Sera - si esprime al massimo grado". Le ricerche sembrano aver portato anche ad un'altra impor- tante scoperta, grazie agli studi fatti per simulare l'arrivo del virus nel naso: il recettore potrebbe favorire l'accesso del virus al cervello. La scoperta potrebbe aprire la strada a una cura contro il Covid-19: tra pochi mesi partirà la sperimenta- zione di un possibile farmaco – probabilmente uno spray nasale o da somministrare via aeresol – che potrebbe bloccare il diffon- dersi del virus nell'uomo. "In laboratorio - ha detto il pro- fessore Balistreri in un'intervi- sta al Giornale di Sicilia - ci siamo già riusciti creando alcune molecole sintetiche che nelle nostre sperimentazioni in vitro bloccano l'infezione al 100 per cento. In futuro bisognerà vedere come sarà la risposta di questa nuova classe di antivirali: ancora siamo in una fase pre-clinica molto precoce ma anche molto promettente". S ono cause genetiche e immunologiche a spiegare il 15% delle forme gravi di Covid-19. Lo rivela una ricerca del Consorzio Internazionale di Genetica, Covidhge, composto da oltre 250 laboratori di tutto il mondo - tra cui i Laboratori di Genetica Medica del Bambino Gesù, dell'università di Tor Vergata e dell'Istituto San Raffaele di Milano - impegnati nello studio delle basi genetiche del Covid-19 per sviluppare sistemi di prevenzione e terapie personalizzate. La ricerca pubbli- cata su Science rivela che pazienti osservati nello studio hanno in comune un difetto nella produzione degli interferoni di tipo I (IFN), proteine che aiutano a regolare l'attività del sistema immunitario con funzioni antivi- rali. Mutazioni specifiche dimi- nuiscono la produzione di IFN di tipo I (3-4% delle forme gravi), in altri pazienti sono auto-anti- corpi (come una forma di malat- tie autoimmuni) che bloccano l'a- zione dell'IFN di tipo I (10-11% delle forme gravi). Questi risul- tati spiegherebbero il 15% delle forme gravi di Covid-19. La ricerca italiana al lavoro per sconfiggere il Covid (Ph Skica911 - Pixabay) L'Organizzazione Mondiale della Sanità omaggia l'Italia: 'Al Covid ha reagito con forza e basandosi sulla scienza' Alcuni frame del video pubblicato sul profilo Twitter della World Health Organization che plaude alle politiche anti-Covid19 dell'Italia (Ph Oms)

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