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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C osa significa oggi essere, o meglio sentirsi, sceglie- r e d i d e f i n i r s i italiani quando si vive fuori dall'Italia? Cosa vuol dire Italia per tutti colo- ro che sono nati da genitori che hanno lasciato il Belpae- se oltrepassando l'oltreocea- no o discendere da seconde- terze generazioni che sono cresciute nel racconto di un paese lontano ma non hanno altri contatti con il Belpaese? C'è qualcosa che accomuna tutti oltre a un cognome, un d o p p i o p a s s a p o r t o o u n album di vecchie fotografie? In realtà è molto difficile rispondere a queste doman- de senza pensare di definire categorie più o meno generi- che perché ognuno di noi vive definizioni e identità in m o d o m o l t o i n d i v i d u a l e . Molto più corretto sarebbe parlare di appartenenze di valore, di memoria, lingua e cultura condivisa, anche per evitare di ricadere nei soliti stereotipi legati al cosiddetto "carattere nazionale": l'attac- camento alla famiglia, l'arte di arrangiarsi, la gestualità, il buon gusto a tavola, la creatività, la passione per il calcio, il senso estetico e la moda. Caratteristiche che in r e a l t à d o v r e b b e r o e s s e r e considerate una cornice fles- sibile, nella quale ciascuno può riconoscersi o meno in base alla storia personale o familiare e a libere ed auto- nome scelte di vita. U n m i n i m o c o m u n e denominatore, almeno nel nostro caso, soprattutto in q u e s t o I t a l i a n H e r i t a g e Month, è la definizione di immigrati, di expat, di "ita- liani con il trattino": ognuno si sentirà liberamente ameri- cano al 100% o al 20 o al 50 ma una goccia di Dna italia- no scorrerà per sempre nelle vene. Anche quando si nega una relazione con l'Italia, c'è un momento in cui si fa i conti con essa: la si sceglie, valorizza e trasmette ai pro- pri discendenti, oppure no. Per comodità, assimilazione, rifiuto o necessità. C e n t o a n n i f a n a s c e v a Alberto Sordi. E non si pensi che il discorso sull'identità si sia interrotto. Al contrario. Uno dei maggiori interpreti della italianità è un ottimo punto di partenza per inter- rogarsi su cosa significhi essere italiano, che evoluzio- ne abbia subito nel tempo l'i- dea di italianità e quanto sia ancora contemporanea l'idea diffusa di "italiano medio", il prototipo nazionalpopolare che il grande attore romano ha impersonato dentro e al di là di ogni personaggio. In realtà è una domanda che dovrebbero porsi gli stes- si abitanti della penisola per- ché nella sua straordinaria galleria di interpretazioni, Sordi ha scattato sì una foto- g r a f i a a l n o s t r o m o d o d i essere ma poi ognuno ovvia- mente è libero di riconoscer- si o meno, di valutane l'at- tualità, la costante capacità di rappresentare una moda- lità nazionale o di derubri- carla percependo solo le trac- ce di un passato lontano, non più conforme alla dimensio- ne globale, virtuale, multicul- t u r a l e c h e c a r a t t e r i z z a i nostri giorni. Perché è esattamente così che succede: per una parte siamo figli del nostro Paese, ne interpretiamo lo spirito, e per una parte siamo indivi- dualità specifiche, anime uniche. Insomma una domanda aperta da lasciare a risposta libera. "E' un luogo comune dire che Sordi è stato l'incarna- zione dell'italiano medio, che la sua galleria di 'maschere e tipi' in quasi 150 film e in oltre mezzo secolo di carriera cinematografica sia un trat- t a t o d i s t o r i a i t a l i a n a s u l grande schermo. E' luogo comune perchè, in fondo, è stato lui a imporcelo e spie- garcelo". Lo storico Paolo Mieli, che ha curato la serie documentaristica 'Italiani', ci spiega che Sordi "inizia quel- la galleria di personaggi che, sempre diversi, hanno però uno scopo: ironizzare sul carattere dell'italiano, un ita- l i a n o d e i ' n o s t r i t e m p i ' , attratto dal benessere, dalla ricchezza e dall'affermazione sociale, moralista e imbro- glione, pavido con qualche eroismo. Quando compie 70 a n n i , n e l g i u g n o 1 9 9 0 , è ormai un personaggio del nostro immaginario: intervi- ste, cicli, omaggi sul Sordi 'che è stato'". La trasforma- zione è avvenuta: ormai è un condensato di significati che gli vengono attribuiti al di là del cinema, è un simbolo di italianità. Un luogo comune anche perché più che italiano nella media è stato uomo, italiano e artista ben sopra l'asticella: eclettico, variopinto, straor- d i n a r i o . N o n e r a s o l o u n a t t o r e , u n i n t e r p r e t e , u n caratterista. "Sordi era la grandezza dell'arte italiana" c o m e h a d e t t o F r a n c e s c o Rutelli, l'ex primo cittadino di Roma che nel 2000 gli volle cedere la fascia tricolo- re perché fosse sindaco per un giorno, il regalo che la sua città (a nome di tutta l'Italia) aveva deciso di fargli in occa- sione del suo ottantesimo c o m p l e a n n o . P r o p r i o i n quell'occasione, con una bat- t u t a , d o p o q u a t t r o o r e d i applausi, fotografie, cerimo- nie e sballottamenti da una s a l a a l l ' a l t r a d e l NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua a pagina 7 Essere e sentirsi Italiani oggi vuole anche dire guardarsi allo specchio e riconoscere le proprie radici (Photo: Mira Agron/Dreamstime) Cosa significa essere italiani oggi?