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GIOVEDÌ 1 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Campidoglio, tirò fuori quel riassunto unico di identità e comunità, che oggi rappre- senta perfettamente ciò che l o f a d e f i n i r e " A l b e r t o n e nazionale" da Nord a Sud: "A Rute', nun je 'a faccio più. Non vedo l'ora di levarmi 'sta f a s c i a . I o h o e r e d i t a t o a l cento per cento l'indolenza dei romani". A volerla dire tutta però, indolente non era affatto se si pensa che ha ini- ziato giovanissimo spinto dal sacro fuoco dell'arte. Attore, regista, comico, sceneggiato- re, compositore, cantante, doppiatore, musicista, gior- nalista, ha lavorato per la radio, la televisione e il tea- tro e ha finito tardissimo di c a l c a r e l a r i b a l t a c o n u n elenco di successi lunghissi- mo, pagine e pagine di filmo- grafia. "Il Centenario – Alberto Sordi 1920-2020" è un'espo- s i z i o n e s e n z a p r e c e d e n t i nella mitica villa romana che si affaccia sulle Terme di Caracalla, gioiello architetto- nico acquistato nel '54 per la prima volta aperta al pubbli- co e nel Teatro dei Dioscuri al Quirinale: spazi in cui si distende l'intero racconto che fa rivivere la lunga car- riera dell'attore e allo stesso tempo fa scoprire lo svela nel privato, attraverso oggetti, immagini, video, abiti, curio- sità, documenti inediti. Dal teatro personale alla pale- s t r a , d a l l a c u r i o s a s a l a da barberia, allo studio, alla camera da letto ai saloni con i De Chirico acquistati dal pittore, suo amico. Un rifu- gio che sembra un museo con manoscritti autografi di copioni, sceneggiature per la radio, filmati di ogni genere, il Giro d'Italia per il quale Sordi fece da cronista, sketch r a d i o f o n i c i , c o s t u m i d i s c e n a , l a m i t i c a H a r l e y Davidson di "Un americano a Roma", foto che racconta- no il benefattore, l'amante di cani e cavalli, l'intenso ma i n s t a b i l e r a p p o r t o c o n l e d o n n e d a s c a p o l o d ' o r o (fidanzato sempre, sposato mai), l'autore di reportage in giro per il mondo, il cultore che ha personalmente rac- colto oltre 20mila pezzi di storiografia cinematografica. Al Teatro dei Dioscuri, o l t r e a p o t e r t o c c a r e c o n mano il suo personale "mito americano", che è un po' l'al- tra faccia della medaglia, cioè come gli italiani vedono l ' a m e r i c a n o t i p o , c ' è u n a sezione che aiuta a riflettere su ciò di cui parliamo. In "Storia di un italiano '79 – '86", programma tv degli anni Settanta con cui è stato raccontato il paese, Sordi entra a gamba tesa nella memoria collettiva, attento all'evoluzione della società da cui traeva ispira- zione per le storie e i perso- naggi da portare sullo scher- mo, fondamentale per aver ritratto un'epoca e restituito la nostra storia dagli anni a cavallo della seconda guerra mondiale fino al boom eco- nomico e agli anni '60. Ed è qui che diventa funzionale al nostro discorso sull'identità. Perché, guidato da abili registi e sceneggiatori, ha saputo rappresentare desi- deri, speranze e amarezze dell'Italia del Novecento, dare un volto a quello che si considera l'italiano medio, a n c h e s e a l c o n t e m p o h a dimostrato unicità assoluta, una poliedricità che rifiuta etichette, la versatilità di un u o m o e d i u n a r t i s t a b e n sopra la media. Ed è questo che lo fa spiccare, lo eleva rendendolo iconico. I suoi film e i suoi personaggi "tipi- camente italiani" sono lo s p e c c h i o d e l l a s o c i e t à , autentici e ironici ritratti d'e- poca di cui sa cogliere con p r o f o n d a l e g g e r e z z a m a anche necessaria ferocia, voli e cadute, speranze e delusio- ni, altezze e miserie umane. Ha senso guardarli oggi, confrontarsi con essi per capire da dove veniamo, chi siamo stati e come abbiamo vissuto. Sono funzionali in q u e s t o I t a l i a n H e r i t a g e Month perché esemplificano l'Italia, traducono gli italiani, ci mettono a confronto con tutto quel corollario di vizi e virtù italiche di cui ci fregia- mo e vergogniamo. Nel 2020 quell'Italia sem- bra lontanissima dai nostri giorni, eppure quel racconto in bianco e nero appartiene a una manciata di decenni fa. R a c c o n t a l ' h u m u s i n c u i hanno vissuto nonni e geni- tori, la pancia del paese da cui molti italoamericani di oggi provengono, l'orizzonte sociale in cui si sono formati, la mappa mentale che dise- gna il loro modo di leggere la realtà americana, le ragioni del loro riscatto professiona- le. Ma è anche memoria: i ricordi del paese lasciato alle spalle, i resoconti dei parenti al telefono, i fugaci ritorni a casa con l'affannosa e vana ricerca delle origini in un paesaggio trasformato, diver- so da come lo si era lasciato. Serve vederli per capire cosa passa nella testa degli italoa- mericani che sono partiti d o p o e s s e r e c r e s c i u t i i n C a l a b r i a , P i e m o n t e o Abruzzo: lì hanno ancora i ricordi, le emozioni, i legami pulsanti con l'Italia. Occorre fare i conti con questo passato recente per- ché lì stanno le radici. Non perché c'è un mese ogni anno che ci ricorda l'eredità italia- n a m a p e r c h é l e g g e r e u n romanzo da metà libro in poi non fa capire tutta la storia. "Sordi è stato un grande protagonista del cinema, per- ché la sua storia si fa cultura attraverso un rincorrersi di temi e valori, di ambiguità e amoralità, di grandi finzioni e piccole pìetas" dice il critico Maurizio Porro nel catalogo alla mostra romana. Ecco il punto: confrontarsi con la c u l t u r a . E q u e s t a i c o n a popolare ci aiuta a metterci davanti allo specchio, offren- d o c i a n c h e l a n e c e s s a r i a distanza critica. "Oggi non c'è un Alberto Sordi, non potrebbe esistere, non c'è più alcun attore che si prenda il posto responsa- bile, in complicità coi registi, di rappresentare l'italiano medio - peggiorato nel frat- tempo a dismisura - nelle sue funzioni private di mari- to-scapolo-seduttore o pub- bliche di vigile-moralista- commissario-medico della mutua-tassinaro o perfino mafioso in un bellissimo e ignorato film di Lattuada". E' questo prototipo nazio- nale, la quintessenza dell'ita- lianità, il termine di parago- ne, il mezzo di contrasto, lo specchio che fa riflettere, che ci può far sentire più o meno italiani. Possiamo identifi- carci nei personaggi, riveder- ci nei sorrisi amari, umani e divertenti, riconoscere atteg- giamenti che anche noi ritro- v i a m o n e g l i i t a l i a n i c h e incontriamo nei viaggi estivi, scoprire i tratti comuni che tengono insieme milanesi, romani e siciliani. Possiamo ripercorrere attraverso i film la nostra storia dal lungo dopoguerra agli anni della miseria e della ricostruzione, dal boom e dalla dolce vita alla fatica operaia agli anni d e l l a p r o t e s t a f i n o a l l a nostalgia di un tempo che non c'è più al volgere del millennio. Oppure possiamo negare di essere stati "solo" così. In ogni caso, avremo già fatto i conti con la nostra italianità. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 Ritratto fotografico di un sorridente Sordi ( Photo courtesy of Reporters Associati & Archivi srl S.U.)