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17 GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | , E vero, "Le madri s a n n o tutto".Cristofo- r o n a c q u e n e l 1 4 5 1 e s u a madre, Susanna, lo chiamò Cristoforo, che significa Cri- sto, Portatore, Colomba. Cri- stoforo venne cresciuto come un cattolico devoto, osservan- d o d i g i u n i , c o n f e s s i o n i e comunioni. Imparò la lingua madre, il genovese, ma anche il latino, il castigliano e il por- toghese. Studiò la geometria, l'astronomia, la cosmografia e, naturalmente, la navigazio- ne. E conosceva Marco Polo, Aristotele, Toccatella e Tolo- meo. Cristoforo, come altre persone istruite, sapeva che la Terra era rotonda e la sua circonferenza approssimati- va. Conosceva le correnti, i venti, sapeva navigare con le stelle e che tutto quello che bisognava fare per trovare le Indie in sicurezza era naviga- re verso ovest per non essere b l o c c a t i d a l l ' I m p e r o Ottomano. Per raggiungere il suo obiettivo aveva bisogno d i n a v i , m a r i n a i , f o n d i e sponsor. Andò alla corte del Portogallo e fu respinto, suo f r a t e l l o a n d ò a l l a c o r t e d'Inghilterra e fu respinto. Infine, Cristoforo si recò alla corte di Spagna per vedere l a r e g i n a I s a b e l l a e i l r e Ferdinando. Dopo diversi rifiuti da parte dei consiglieri di Isabella, lei decise di soste- nere l'avventura di Colombo p i ù p e r p o r t a r e i l Cristianesimo in nuove aree, che per qualsiasi aspettativa di ricchezza. Durante il suo insidioso v i a g g i o n e l l ' o c e a n o , affrontò tentativi di ammuti- namento, paure di possibili mostri marini e persino di cadere dalla Terra. Tenne il diario di bordo per compiace- re l'equipaggio, in modo che p e n s a s s e r o d i n o n e s s e r e troppo lontani dalla costa. Fece ai marinai dei discorsi di incoraggiamento e organizzò attività sociali per placare le loro paure. L'approdo fu seguito da una nuova serie di circostan- ze per via degli indigeni - alcuni erano amichevoli e alcuni ostili. Le tribù erano spesso in lotta tra loro e alcu- ne erano decimate dalle loro malattie, dalle guerre e dalla fame. I problemi abbondava- no sia per il carattere che per i l c o m a n d o d i C o l o m b o . Colombo ha detto di se stes- so: "Sono arrivato a questo punto, che non ci sia uomo, così vile, che non pensi che sia un suo diritto insultarmi. V e r r à i l g i o r n o i n c u i i l mondo riconoscerà una virtù a colui che non ha dato il suo consenso agli abusi". Quel giorno non è arrivato. S i c u r a m e n t e s e m b r a v a arrivato nel 1882, quando Frances Bellamy scrisse il "Giuramento di fedeltà" in onore del 400° anniversario dello sbarco di Colombo; ci s i a m o a v v i c i n a t i a q u e l momento, nel 1934, quando il Columbus Day fu dichiara- to festa federale. La festa di Colombo era stata concepita per unificare la nostra nazio- ne sotto Dio e le libertà previ- ste dalla Costituzione e dalla Carta dei Diritti. D o p o a v e r r a g g i u n t o i l 500° anniversario, una fran- gia della nostra società ha deciso di negare a Colombo la sua importanza nella nostra storia. Sono contro Colombo a causa del razzismo, della schiavitù, del genocidio, della f e d e g i u d a i c o - c r i s t i a n a ? L'approccio legittimo a que- ste domande dovrebbe prove- nire dai diari di Colombo, dai documenti, dai diari del figlio e dagli scritti delle persone dell'epoca. Riscrivere la storia per soddisfare un desiderio personale è ciò che dovrebbe essere messo in discussione. G l i i n d i g e n i s o n o d e l l a stessa razza di Colombo. Egli c r e d e v a c h e g l i i n d i g e n i , anche nelle loro differenze r i s p e t t o a l l a c u l t u r a e a i costumi che conosceva e a cui era abituato, fossero come qualsiasi altra cultura o razza. Li trovò timidi, intelligenti, orientati alla famiglia e affet- tuosi, generosi, cooperativi e, per lui uomo del XV secolo, i n c l i n i a p r a t i c a r e i l Cristianesimo. È diventato di moda smi- nuire il carattere di Cristoforo Colombo perché ha permesso la schiavitù, cosa che ha fatto. Ma quando si discute di que- sto, non si deve perdere di vista il contesto storico e i costumi ai tempi di Colombo. Per quanto - giustamente - riprovevole e inaccettabile possa essere oggi, sappiamo tristemente che per migliaia di anni la schiavitù è stata una pratica "accettabile" tra le nazioni di tutto il mondo. Colombo fu sanzionato dalla regina Isabella per aver ridot- to in schiavitù i nemici in seguito a combattimenti vit- toriosi. Dire questo non è una giustificazione della schia- vitù, ma piuttosto un tentati- vo di contestualizzare azioni guidate da una bussola mora- le ed etica diversa da quella c h e a p p l i c h i a m o o g g i . Quando si tratta di storia, l'o- biettività è la chiave, e il rico- noscimento di queste diffe- renze è fondamentale per una p i e n a c o m p r e n s i o n e d e l nostro passato. Non possiamo cancellare e n o n a p p r e z z a r e c i ò c h e è stato necessario per far pro- sperare il nostro Paese, ed è per questo, credo, che non sarebbe giusto sostituire o cancellare il Columbus Day. Sradicare la storia attra- verso pregiudizi revisionisti con "politiche identitarie", non comprendendo il conte- sto storico in cui quegli eventi si sono svolti, deve essere messo in discussione in nome della Storia, della sua impor- tanza, della sua complessità, m a a n c h e p e r m o s t r a r e apprezzamento verso i nostri Antenati. Negare il coraggio e la capacità di navigazione di Colombo dimostra mancanza di comprensione del signifi- c a t o s t e s s o d e l c o r a g g i o . Abbattere i nostri leader, da G e o r g e W a s h i n g t o n a Jefferson e altri, applicando alle loro azioni valori contem- poranei e non comprendendo il contesto storico e culturale in cui hanno operato, signifi- ca ignorare e dimenticare la loro grandezza e tutto ciò che hanno sacrificato per diven- tare i pilastri su cui ci ponia- mo. V e r i t à n o n r a c c o n t a t a s u C r i s t o f o r o Colombo Una statua di Cristoforo Colombo (Photo: Amanda Melones/Dreamstime) LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA