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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2020 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA V i siete mai chie- s t i p e r c h é , quando gli ita- liani rispondo- no al telefono, dicono sempre "Pron-to?". Prima di tutto: cosa signi- f i c a l a p a r o l a p r o n t o ? S i g n i f i c a s e m p l i c e m e n t e : "Sono pronto". E c o s a c ' e n t r a c o n i l rispondere al telefono? Le origini di questa abitudine non sono troppo chiare, ma ci sono due spiegazioni plau- sibili. La prima ci riporta ai primi anni dei telefoni quan- do, per fare una telefonata, dovevi passare attraverso un centralino e parlare con un operatore, che ti metteva in contatto con il tuo interlocu- tore. Quando la linea si ren- deva disponibile e la conver- sazione poteva iniziare, l'o- peratore diceva il collega- m e n t o è p r o n t o , c i o è " l a linea è pronta". Col tempo, l'uso della parola "pronto" si è e s t e s o a l r i s p o n d e r e a l telefono in generale. Una curiosità nella curiosità: in Italia il collegamento telefo- nico attraverso l'operatore è continuato per le chiamate interurbane fino al 1970. C'è, però, un'altra teoria e coinvolge i militari. Subito dopo la loro inven- z i o n e , i t e l e f o n i v e n n e r o usati per lo più dai membri dell'esercito, spesso per col- legare gli ufficiali e i loro subordinati. In questo con- testo, dire "Pronto!" quando si rispondeva aveva molto senso, soprattutto se si con- sidera il tono perentorio che gli italiani usano ancora oggi quando lo dicono! Un'altra c u r i o s i t à s u l l ' I t a l i a e s u i telefoni: il primo collega- mento telefonico a Milano ebbe luogo tra la caserma d e i V i g i l i d e l F u o c o e i l palazzo comunale. È c u r i o s o n o t a r e c o m e l'Italia si distingua dal resto dell'Europa - e del mondo - quando si tratta di risponde- r e a l t e l e f o n o . D a l l ' I n g h i l t e r r a a l l a Germania, fino alla Francia e alla Spagna, la gente dice il solito "hello" quando rispon- de a una chiamata, anche se o g n i p a e s e s e m b r a a v e r e delle alternative: per esem- p i o , i n G r a n B r e t a g n a e Irlanda, la gente dice anche il proprio numero di telefo- n o o i l p r o p r i o c o g n o m e ; quest'ultimo è il modo in cui anche i tedeschi rispondono a l l e c h i a m a t e . N e i P a e s i Bassi la gente dice sia il pro- prio cognome che il proprio nome, mentre i russi usano il francese "Allo", o, molto semplicemente, "Da" (sì). In Spagna, molti usano "Diga", i n s i e m e , o v v i a m e n t e , a "Hola". Fuori dall'Europa la forma "hello" è onnipresen- te: in Cina, per esempio, si d i c e " w e y " , i n G i a p p o n e "moshi moshi", che significa proprio questo, hello. Ma perché l'uso di "hello" quando si risponde al telefo- no è così comune in tutto il mondo? La risposta è sem- p l i c e : g l i U S A . Q u a n d o Alexander Graham Bell, che brevettò il telefono nel 1876, fece i suoi primi espe- rimenti, usava l'espressione "Ahoy, ahoy!" per capire se c'era qualcuno in linea e se poteva essere sentito. Ben p r e s t o , " a h o y " d i v e n n e "haloo", e poi "hello", che, t r a l ' a l t r o , v e n i v a u s a t o anche per segnalare ai pas- s e g g e r i d i s a l i r e a b o r d o della loro nave. La leggenda n a r r a c h e , n e l 1 8 7 7 , T h o m a s E d i s o n scrisse u n a l e t t e r a a l p r e s i d e n t e della Telegraph Company di Pittsburgh, affermando che l'uso di "hello" era il modo migliore per rispondere al t e l e f o n o . I l c o n s i g l i o d i Edison fu seguito e, solo una manciata di anni dopo, le donne che lavoravano come operatrici telefoniche erano c o n o s c i u t e c o m e " h e l l o girls". Tutto questo per dire c h e l a p a r o l a u s a t a n e l l a maggior parte del mondo - anche tradotta - per rispon- d e r e a l t e l e f o n o v i e n e dall'America. Gli italiani, a volte, non d i c o n o s e m p l i c e m e n t e "pronto", ma aggiungono un perentorio "chi parla" o "con chi parlo". Un tempo, quan- do tutti avevano un telefono f i s s o , a i b a m b i n i v e n i v a insegnato a chiedere sempre il nome del loro interlocuto- re quando si rispondeva al t e l e f o n o , m a o g g i q u e s t a necessità è diventata obsole- ta: la maggior parte di noi usa il cellulare, dove l'iden- tità di chi chiama è sempre nota e molti telefoni fissi moderni mostrano anche i numeri di telefono. I cellulari hanno cambiato il modo in cui gli italiani rispondono alle chiamate anche in un altro modo: gra- zie all'identificazione del chiamante, le persone ten- dono spesso a personalizzare il modo in cui rispondono, a seconda della persona all'al- t r o c a p o d e l l a l i n e a . P i ù spesso, però, usano la parola i t a l i a n a p i ù p o p o l a r e : "Ciao!". S e n o n s a i c o m e u s a r l a , n o n s a i c o m e t r a d u r l a . C'è molta verità in queste parole, s o p r a t t u t t o p e r t e r m i n i c o m e f i g u r a t i ( f e e - g o o - rah-tee), il cui significato effettivo non ha nulla a che vedere con la sua etimologia e d è u s a t o i n m i l l e m o d i diversi nel nostro discorso quotidiano. Una prima considerazio- ne da fare riguarda l'accento tonico di figurati: stiamo parlando di figùrati e non di figuràti. Quest'ultimo è il participio passato (al plura- le) del verbo figurare, che significa "apparire", "essere presente" e persino "rappre- sentare", anche se non è più comunemente usato in que- sto senso, poichè si preferi- sce solitamente raffigurare: diremo questo quadro raffi- gura Vittorio Emanuele II, piuttosto che questo quadro figura Vittorio Emanuele II. E s a t t o . F i g u r a r e è u n verbo particolare, ma figu- rati è ancora più particolare, p e r c h é i s u o i m o l t e p l i c i significati sono spesso rico- noscibili solo dall'intonazio- ne della voce - o, natural- mente, dal contesto della frase - e hanno ben poco in comune tra loro. Figurati può essere usato da solo, come esclamazione (figurati!), nel qual caso può esprimere sia sorpresa (non posso crederci!), sia incredu- lità (nel qual caso può essere t r a d o t t o c o n n o n e s s e r e sciocco!). Può essere usato anche nelle frasi: in questi casi, sorpresa e incredulità sono anche significati comu- ni (figurati che non è nem- meno venuto all'appunta- mento - figurati se sa parla- re lo Spagnolo!). Figurati è spesso usato al posto di "prego" per rispon- dere quando qualcuno ti rin- grazia per qualcosa: "Grazie p e r l ' a i u t o " . " F i g u r a t i ! ( c o m e d i r e " N o n c ' è d i che!"). Non stupitevi se sentite i v o s t r i a m i c i i t a l i a n i d i r e anche figuriamoci al posto d i f i g u r a t i : è p i u t t o s t o comune, e significa la stessa cosa! — L'ho fatto volentieri, figurati! — You're welcome, it was a pleasure — Figurati se ho tempo di andare in vacanza — Don't be silly, I have no time to take a vacation — Figurati, è stato bello aiutarti — N o t a b o t h e r , i t w a s nice to help Parola del giorno: figurati... una parola dai mille significati! Curiosità italiane: Pronto... chi parla? Pare che l'abitudine di dire "pronto" derivi dai primi anni di esistenza del telefono e del suo utilizzo in Italia (Photo: Igorr/Dreamstime)