L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-29-2020

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GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, le no- stre elezioni nazionali si svolgeranno tra pochi giorni, quindi ho pensato di condi- videre con voi un po' di pet- tegolezzi politici dei giorni passati. Nel 1934 apparve sulla r i v i s t a W o r l d D i g e s t Magazine un articolo intito- l a t o R o o s e v e l t e d I o d i B e n i t o M u s s o l i n i . Originariamente scritto per Mirror du Monde di Parigi, f u t r a d o t t o i n i n g l e s e a testimonianza della "spas- sionata razionalità del lea- d e r i t a l i a n o " . N e l c o r s o degli anni, la maggior parte dei saggi con il pensiero di M u s s o l i n i s u l l a s t a m p a mondiale vennero scritti da M a r g h e r i t a S a r f a t t i , u n ' a r d e n t e f e m m i n i s t a ebrea. La voluttuosa ebrea veneziana Margherita, che ha fornito a Benito le basi intellettuali e morali del fascismo, ispirarono Phillip C a n n i s t r a r o e B r i a n S u l l i v a n n e l l o r o l i b r o L'altra donna del Duce, p u b b l i c a t o n e l 1 9 4 4 . Margherita, critica d'arte delicata ma determinata, ha plasmato le ardenti passioni rivoluzionarie che infuria- vano in Mussolini. Benito conquistò il suo cuore e il suo corpo e diede coerenza alle sue incoerenti pulsioni p a t r i o t t i c h e . S e b b e n e i l Duce fosse un incallito don- naiolo, Margherita Sarfatti è stata forse la donna che ha amato veramente. L'altra donna del Duce fornisce un ritratto corposo di Mussolini. Benito come redattore sporco d'inchio- stro di un giornale in diffi- coltà. L'opportunismo poli- tico di Benito nei suoi rap- p o r t i c o n D ' A n n u n z i o e Balbo. Le prove e le tribola- zioni di Mussolini mentre il suo credo politico si evolve dal socialismo radicale di s i n i s t r a a d u n a r d e n t e nazionalismo italiano. Il valore di Mussolini nella prima guerra mondiale, la s u a c o m p a s s i o n e v e r s o Margherita e il marito cor- nuto Cesare dopo la perdita del figlio Roberto in com- battimento. È sullo sfondo della prima guerra mondia- l e c h e i l l e g a m e t r a Mussolini e Sarfatti si fece più profondo. *** La vittoria dell'Italia in guerra per porre fine a tutte le guerre e il diffuso disin- canto seguito al tradimento di Versailles, fece sì che sia M a r g h e r i t a S a r f a t t i c h e Benito Mussolini desideras- sero una nuova Italia basata sugli ideali romani e contri- buì a creare il fascismo e il Duce. Non immaginarono mai il tumulto che avrebbe rovesciato quei sogni. *** 'Roosevelt e io' di Benito Mussolini (1934). Ciò che mi fa ammirare t a n t o i l p r e s i d e n t e Roosevelt e i suoi aiutanti è il loro coraggio. Una for- midabile tradizione di ferro ha dovuto essere spezzata in America per far posto ai passi coraggiosi del presi- dente. E questa tradizione è la teoria dei diritti fonda- mentali del capitale e del- l'industria che perseguono i loro motivi di profitto senza riferimento al benessere del popolo nel suo insieme. Il mio compito è stato p i ù f a c i l e d i q u e l l o d i Roosevelt. Se l'America è s t a t a c o s t r u i t a nell'Ottocento sul dominio della libera concorrenza e sul "laissez-faire", noi italia- ni ricordavamo ancora un p o ' i l m o t t o d e l l a R e p u b b l i c a d i V e n e z i a : "L'autorità dello Stato". Il compito di Roosevelt è stato e continua ad essere quello di sostituire i mac- chinari non umani e non viventi delle grandi unità industriali con un'economia umanizzata e pianificata a beneficio di tutti. Ho avuto lo stesso com- pito quando ho assunto il potere in Italia e ho il corag- gio di affermare che quello che Roosevelt sta facendo è la stessa cosa che sto facen- do io in Italia sotto un altro nome. Le nostre industrie sono oggi gestite da un Ministro delle Corporazioni. Nulla viene fatto o tentato senza fare riferimento al reciproco benessere sia dei lavoratori che dei dirigenti di ogni industria e al beneficio fina- le del popolo italiano nel suo complesso. Dalla nomina del nostro Ministro delle Imprese nel 1926 non abbiamo avuto scioperi. A cosa serve che le organizzazioni dei lavorato- r i s c i o p e r i n o ? P o s s o n o avere quello che vogliono semplicemente chiedendo al loro rappresentante di g a b i n e t t o , s e q u e l l o c h e vogliono è disponibile. Se non è disponibile, o se non è solo per gli interessi di altri gruppi, lo sciopero sarebbe comunque inutile. In Italia la nostra moneta non ha avuto debacle. La Lira si è stabilizzata a un livello sano e basso rispetto a l l e a l t r e m o n e t e . S e i l nostro denaro dovesse per- dere negli scambi mondiali, non perderebbe molto; una caduta dal piano terra non è c o s ì d a n n o s a c o m e u n a caduta da un grattacielo. Non abbiamo avuto vio- lente alternanze di boom e depressione in Italia; non lo permetteremmo. Il governo ha il controllo, non gli spe- culatori. Q u i n d i i l l a v o r o d i R o o s e v e l t e i l m i o s o n o molto simili, dopotutto.

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