L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-29-2020

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25 GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SEATTLE L a grande ondata di immigrazio- ne italiana, ini- ziata negli anni Ottanta del XIX secolo e durata fino al 1920, ha portato in America più di quattro milioni di italiani. Circa il 75 per cento di loro si s t a b i l ì i n c i t t à d e l l a E a s t Coast, tra cui Lower Manhat- tan, Boston, Philadelphia e Baltimora. Dopo essersi tra- sferiti con la famiglia o gli amici, un piccolo contingente si è fatto strada verso Ovest, tentato da immagini di terre vaste, alla ricerca di una vita migliore. Questi primi italiani arri- varono nel Nord-Ovest fisica- mente esausti e culturalmen- te sopraffatti. Molti erano poco qualificati, analfabeti o incapaci di parlare inglese. Fecero qualunque lavoro: dallo scavare fossi a versare cemento, dall'estrarre carbo- ne a posare binari ferroviari. Per facilitare l'inserimen- to, spesso si sono stabiliti in comunità con altri italiani, dove potevano parlare la lin- gua madre, trovare cibi noti, frequentare chiese che fosse- ro confortanti e familiari, e accedere a una rete di amici per trovare un alloggio o un lavoro. Nel 1910, Washington ospitava meno dell'uno per cento degli italiani che vive- v a n o i n A m e r i c a . S e a t t l e a v e v a l a p o p o l a z i o n e p i ù numerosa dello Stato: quasi 3.500 italiani vivevano al Garlic Gulch di Seattle. I quartieri Hilltop di Tacoma e Minnehahaha di Spokane ne attirarono un numero mino- r e , e a l c u n i e r a n o s p a r s i l u n g o i l P r i e s t R i v e r . C o n t i n u a t e a l e g g e r e p e r saperne di più su queste altre tre comunità delle Little Italy. Tacoma Hilltop è nata come encla- ve di tedeschi e scandinavi arrivati negli anni Ottanta del XIX secolo. La zona prese i l n o m e d a l l a p o s i z i o n e sopraelevata, su una scoglie- r a c h e d o m i n a l a B a i a d i Commencement e il Porto di Tacoma. Quando gli italiani arrivarono all'inizio del 1900, furono accolti calorosamente da questi nordeuropei. Nel 1910, circa 1.100 ita- liani, molti calabresi, viveva- no a Tacoma. Facevano lavo- ri poco remunerativi lungo le ferrovie, nelle miniere o sui moli. Chiamati lavoratori "pala e piccone", facevano tutti i lavori manuali che c'e- rano da fare alla giornata. In cima alla collina si tro- vava il solito assortimento di p i c c o l e i m p r e s e e t n i c h e : negozi di alimentari italiani, calzolai, barbieri e mercati d e l l a c a r n e . N e l 1 9 2 3 , i l quartiere accolse Sons of I t a l y L o d g e N o . 1 1 7 5 , un'organizzazione per aiuta- re gli immigrati ad adattarsi alla nuova vita in America. I m e m b r i l a v o r a v a n o p e r mantenere vivi la lingua e il patrimonio e partecipavano ad eventi celebrativi come la Festa del Narciso, iniziata negli anni '30, che permise loro di diventare parte inte- grante della comunità. Nel 1922, un gesuita di n o m e A c h i l l e B r u n o s i recò da Spokane a Tacoma per fondare una parrocchia per gli italiani. Acquistò una casa all'angolo tra South 14th e Ainsworth e iniziò a cele- brarvi le Messe domenicali. Nel 1924 la casa fu abbattuta e sostituita da una chiesa intitolata a Santa Rita di Cascia, una suora italiana nata a Spoleto nel 1386 e canonizzata nel 1900. I membri della comunità lavorarono duramente per costruire la chiesa. Quelli abili con martelli e seghe costruirono il pulpito e la ringhiera della comunione; furono creati dei piedistalli per sostenere le statue ordi- nate dall'Italia. Le messe venivano celebrate in latino, ma gli annunci settimanali erano dati in inglese e in ita- liano. Anche i pastori che hanno seguito le orme di p. Bruno erano di origine italia- n a , p o r t a n d o i n o m i d i Biagini, Baffaro e Sacco e hanno servito come parroci a S. Rita fino al 2011. Spokane I primi immigrati italiani arrivarono a Spokane tra il 1900 e il 1920 per lavorare sulle ferrovie o nelle falegna- merie. Per la maggior parte si stabilirono in uno dei due q u a r t i e r i : M i n n e h a h a o Hillyard, vicino alle linee fer- roviarie. Come a Tacoma, gli italia- ni avevano i loro negozi di alimentari, i negozi di quar- tiere e i club. Uno dei locali più conosciuti era Mauro's Grocery all'angolo tra Thor e Euclid. Mauro's era uno dei locali preferiti del quartiere, e nelle fredde mattine d'inver- no gli anziani si riunivano intorno alla stufa. I l p r o p r i e t a r i o C h a r l e s Mauro vendeva molti prodot- ti alimentari difficili da trova- re nel Nord-ovest, come l'olio d ' o l i v a e l e o l i v e n e r e . P r o c u r a v a a n c h e l ' u v a i n modo che le famiglie potesse- ro produrre il proprio vino; il negozio era famoso per le salsicce fatte in casa. Dopo 75 anni, nel 1994 la famiglia Mauro vendette il negozio, ma i nuovi proprietari, con- sapevoli del ruolo che aveva nella comunità, ne manten- nero il nome. Negli anni '30 e '40, la generazione successiva di italo-americani si era trasfe- rita nel quartiere di Spokane e il vecchio quartiere era scomparso. Nel censimento del 1990, quasi 6.000 perso- ne, pari all'1,6% della contea di Spokane, hanno rivendica- to un patrimonio italiano. Priest River A circa 50 miglia a nord di Spokane, appena oltre il con- f i n e c o n l ' I d a h o , s i t r o v a Priest River. Intorno al 1892, un gruppo di uomini, la mag- gior parte dei quali prove- n i e n t i d a l v i l l a g g i o d i Grimaldi in Calabria, arriva- r o n o p e r l a v o r a r e c o m e "gandy dancers", costruendo collegamenti ferroviari dalle abbondanti scorte di legna- m e d e l l a z o n a e p o s a n d o binari per le ferrovie. Altri sono stati attirati dai lavori nei depositi di legname e nei campi. La valle intorno al Priest River ricordava loro l'Italia. Amavano la terra aperta, perfetta per le piccole fattorie e p e r l ' a l l e v a m e n t o d e l b e s t i a m e . D o p o q u a l c h e a n n o , g l i u o m i n i s p o s a t i mandavano a prendere le mogli e i celibi a prendere le spose. Ben presto le fattorie a est di Priest River divennero n o t e c o m e " T h e I t a l i a n Settlement" (l'insediamento italiano), in seguito abbrevia- to in "The Settlement" (l'in- sediamento). Nel 1900 la comunità con- tava più di 50 famiglie che mantenevano vive le antiche t r a d i z i o n i e l a l i n g u a . L e d o n n e u s a v a n o u n f o r n o comunitario per cuocere il pane, e insieme le famiglie costruirono la chiesa della Missione di Sant'Antonio e la Scuola dell'Insediamento. Priest River era conosciuto come un distretto italiano fino agli anni '50. Ma poi, come un po' in tutte le piccole comunità rurali, l'insediamento italia- no cominciò a scomparire. L'agricoltura e l'allevamento divennero meno redditizi; i bambini crebbero e si trasfe- r i r o n o . S o l o i l C i m i t e r o Evergreen racconta la storia dei primi italiani che viveva- no a The Settlement, immi- grati che avevano rinunciato a tutto per iniziare una nuova vita nel nuovo mondo. Le comunità delle Little Italy hanno aiuta- to i primi immigrati ad adattarsi a una In occasione della Daffodil Festival Parade del 1938, i Sons of Italy sponsorizzarono un carro fatto di narcisi a forma di gondola (Washington State Historical Society)

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