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31 GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Zuppa di ceci e costine: il piatto forte del nostro Giorno dei Morti mia nonna iniziava presto a preparare la zuppa di ceci, a r r i c c h i t a c o n s a l v i a e l a pièce de resistance della sua ricetta, zampetti di maiale. Servivano per dare spessore e sapore alla zuppa. Di solito li toglieva prima di servire, lasciandoli a mio padre e mio nonno, che li amavano. Fare una vera e propria zuppa di ceci per la giornata d i O g n i s s a n t i è d a v v e r o un'impresa. Prima di tutto, i nostri piccoli amici rotondi h a n n o b i s o g n o d i e s s e r e messi a bagno almeno 12 ore prima di essere cucinati - una notte intera è la cosa migliore. Poi, devono cuoce- re lentamente a fuoco lento e a lungo, in modo che tutti i sapori si mescolino, diventi- n o m o r b i d i e t e n e r i e l a zuppa acquisti spessore e cremosità. S i a t e c e r t i c h e i m i e i ricordi sono condivisi dalla s t r a g r a n d e m a g g i o r a n z a delle persone in Italia, da Nord a Sud e attraverso le generazioni, perché tutto il chetti funebri, perché crede- vano che le anime dei Morti giacessero nei loro baccelli e che le lunghe radici delle piante collegassero il mondo d e i v i v i a l l ' O l t r e t o m b a . I Cristiani fecero proprie que- ste tradizioni pagane, e nor- malmente consumavano le f a v e n e l g i o r n o d i Ognissanti, seduti accanto alle tombe dei loro cari. Col tempo, l'abitudine è passata nelle case della gente e le fave, insieme ad altri legumi tra cui i ceci, iniziarono ad essere cucinati proprio in quegli stessi giorni, a testi- monianza dell'antico legame che si pensava esistesse tra questi umili ingredienti e i Morti. I Romani e i Greci, tutta- via, non consumavano ceci e f a g i o l i s o l o a l l ' i n i z i o d i n o v e m b r e ; l ' i d e a d i u n momento durante l'anno per celebrare i Morti - insieme al legame con i fagioli e i ceci - esisteva già in epoca classi- ca, ma non era necessaria- mente associato al mese di I l fatto che sia diven- t a t o p o p o l a r e n o n s i g n i f i c a c h e H a l - loween appartenga all'Italia. I bambini lo adorano, naturalmente, perché si sono abituati a fare " d o l c e t t o o s c h e r z e t t o " molto velocemente - chi non s i a b i t u e r e b b e a l l ' i d e a d i andare in giro per la città in maschera a chiedere cara- melle? - e l'attrattiva com- merciale della festa ha certa- m e n t e r e s o f e l i c i m o l t e aziende. Ma il periodo tra la fine di ottobre e l'inizio di novem- bre per noi è sempre stato q u e l l o d e l G i o r n o d e i S a n t i e d e l G i o r n o d e i Morti. Celebrati rispettiva- mente il 1° e il 2 novembre, sono i giorni in cui ricordia- mo le persone che abbiamo perso, puliamo le loro lapidi e mettiamo su di esse fiori colorati, di solito crisantemi. In tutta Italia, Ognissanti e il Giorno dei Morti sono giorni di tradizione anche in cucina. Quando ero piccola, P a e s e a m a i c e c i p e r i l G i o r n o d e i M o r t i . L e ricette possono cambiare leggermente da regione a regione, ma la loro presenza è onnipresente. Infatti sono comuni anche altri tipi di legumi. Ma perché? Come al solito, bisogna fare un bel passo indietro n e l t e m p o p e r c a p i r l o . Sembra che l'associazione tra i ceci (e anche le fave) con il mondo dei morti fosse forte già in epoca greca e romana: gli Ionici del VII secolo a.C. pensavano che d u r a n t e l 'A n t h e s t e r i a - una delle quattro feste che Atene dedicava a Dioniso, che si svolgeva tra febbraio e marzo - i Morti potessero tornare sulla Terra. E così, i vivi avrebbero preparato per loro grandi pentole di ceci e fave, in modo che potessero mangiare prima di tornare nell'Oltretomba. I Romani, invece, aveva- no l'abitudine di consumare le fave durante i loro ban- novembre. Gli storici ci ven- gono qui in soccorso, e spie- gano come, probabilmente, i Romani abbiano ereditato dai Celti la celebrazione di S a m h a i n ( c h e è a n c h e all'origine di Halloween, tra l'altro), una festa in cui i Morti avevano accesso al mondo dei vivi e potevano comunicare con loro. Ecco, si svolgeva tra il 31 ottobre e il 1° novembre. Ma la diffusione dei ceci c o m e p a s t o s p e c i a l e p e r O g n i s s a n t i h a a n c h e u n a spiegazione piuttosto pro- saica: i ceci sono abbondanti in questo periodo dell'anno, riempiono e sono stati con- siderati una buona alternati- v a a d a l t r i c i b i t i p i c i d e l "freddo", come la polenta o le castagne, soprattutto al N o r d . T u t t a v i a , i n o s t r i nonni conoscevano il miste- rioso, quasi esoterico lega- me tra i ceci e i Morti, così caro ai nostri antenati roma- ni e greci: infatti, lasciavano LA BUONA TAVOLA RICETTE PIATTI TIPICI STORIE DI CUCINA Continua a pagina 33 I ceci vanno lasciati a bagno per almeno 12 ore prima di essere cucinati (Photo: Apostolosmastoris/Dreamstime)