L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-13-2020

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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, il Giorno dei Veterani mi ricorda che l'11 novem- bre 1918 fu firmato l'ac- cordo di armistizio e i com- battimenti su tutti i campi di battaglia cessarono alle 11 del mattino, così come i cannoni della prima guerra mondiale tacquero dopo 4 lunghi anni. La "guerra per porre fine a tutte le guerre" era final- mente finita e un anno dopo, nel 1919, il presidente Woo- drow Wilson proclamò l'11 novembre il Giorno dell'Ar- mistizio per ricordare agli Americani le tragedie della guerra. *** I V e t e r a n i d e l l a S e c o n d a G u e r r a Mondiale, ricordano anco- r a c o n a f f e t t o l ' a r t i s t a / fumettista Bill Mauldin (1922-2003) che si arruolò nell'esercito, fu assegnato al 180° Fanteria come fuciliere e in seguito divenne la voce d e i f a n t i d e l l a S e c o n d a Guerra Mondiale attraverso i suoi disegni dei GI Willie and Joe, stanchi e abbattu- ti. Bill Mauldin, che prestò servizio in Italia e in altre parti d'Europa, in preda alla paura della battaglia, resti- tuì ai lettori rimasti a casa una visione dalle trincee sul fronte di guerra, dal 1940 al 1 9 4 5 , a t t r a v e r s o l e s u e vignette con i GI Willie e Joe, due soldati rassegnati tra i campo di addestramen- t o e i f r o n t i d i b a t t a g l i a europei che deridevano sar- c a s t i c a m e n t e o g n i c o s a , dagli ordini ai loro equipag- giamenti e persino ai loro alleati. Le vignette, pubblicate su "Stars and Stripes", delizia- rono i commilitoni e resero Mauldin caro agli americani in patria. N e l s u o l i b r o " U p Front", Bill Mauldin scri- veva: "Chi di noi ha trascor- so molto tempo in Sicilia e in Italia si stupisce ogni giorno di più che un Paese così malandato possa avere l'audacia di dichiarare guer- ra a tutti, anche con l'ap- poggio dei crucchi. I soldati qui hanno sentimenti piut- tosto contrastanti per quan- to riguarda l'Italia. Non si p u ò c r e a r e u n b u o n o d i o contro soldati che si arren- dono così velocemente da doverli ricevere su appunta- mento. Il soldato medio si sente terribilmente dispia- c i u t o p e r q u e s t i p o v e r i disgraziati calpestati, e si ingegna per fare qualcosa di buono per loro". *** "La maggior parte delle p e r s o n e i n I t a l i a e i n Sicilia ci ha dato un'acco- glienza entusiasmante in tutti i loro paesi e città, ma da nessuna parte c'è stato tanto entusiasmo come a Roma. Ma noi diventammo terribilmente cinici, perché l'entusiasmo sembrò fer- m a r s i , e l e l a m e n t e l e s e m b r a r o n o i n i z i a r e , g i à v e n t i q u a t t r o o r e dopo che tutti si erano scambiati baci.. "L'esercito americano ha i l m i g l i o r e q u i p a g g i a - mento. Il soldato lo capisce quando vede gli altri eserci- t i . M a n o n p e r u n a c o s a . Ogni altro esercito rice- ve una razione di liquo- r e . I l s o l d a t o b r i t a n n i c o r i c e v e r e g o l a r m e n t e d e l w h i s k y , l a c u i q u a n t i t à d i p e n d e d a l s u o g r a d o . R i c e v e a n c h e u n p o ' d i birra. E il francese riceve vino. Non è molto, ma il suo palato è addolcito da una bevanda onesta. Così si comprava roba a prezzi molto alti dai vendi- tori ambulanti di qui, roba c h e g l i a m e r i c a n i e r a n o costretti a bere perché non potevano avere nient'altro. Qualche intelligente gra- d u a t o p e r ò r i p a r ò u n a grande fabbrica di birra a Napoli e iniziò a man- d a r e b i r r a a d A n z i o , i ragazzi della testa di ponte sistemarono le distillerie con barili di vino di fortuna, lattine di benzina e tubi di rame di aerei distrutti. Il risultato fu una roba infuo- cata che gli italiani chiama- no grappa. I tedeschi andavano fuori di testa quando si trattava di sabotare le cantine. Quello che non riuscivano a man- giare, a bere o a portare via, lo mettevano sottosopra in m o d o c h e n e s s u n a l t r o potesse usarlo. *** Era sempre un po' esa- sperante per i soldati porta- re via una città ai tedeschi a forza di sforzi considerevoli, essere trattati regalmente dagli abitanti liberati da cui ricevevano la chiave d'oro della città poi, dopo essersi allontanati, tornare in quel- la città e scoprire che tutto era cambiato. Tutti i posti di prima scelta erano occupati dagli alti ufficiali e dal CIC e dall'AMG e dall'ACC. Tutti i liquori già bevuti e anche la b e l l a r a g a z z a c h e a v e v a baciato il viso del soldato in lacrime mentre la liberava, stava già facendo amicizia con un corrispondente di guerra. *** "Grazie" a Bill Mauldin, che attraverso le sue vignet- te editoriali ci ha lasciato un forte ricordo dei sacrifici f a t t i d a g l i u o m i n i e d a l l e donne che combattono le nostre guerre, che si svolga- no in Italia, in Francia, in Corea, in Vietnam, nel Golfo Persico o in Iraq. Dio bene- d i c a l ' A m e r i c a e t u t t i g l i uomini e le donne che faran- no di nuovo quei sacrifici... "Nessuno ha vinto l'ulti- ma guerra e nessuno vincerà la prossima". Eleanor Roosevelt

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