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17 GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Q uando vivevo i n L i g u r i a , c'era un posto c h e a m a v o p a r t i c o l a r - mente. Non era una spiag- gia, né un lungomare, come forse ci si può aspettare, in una regione nota per la sua b e l l e z z a c o s t i e r a . E r a u n convento. A Loano, in cima a una collina che domina la città e il mare, il Convento dei Frati Carmelitani Scalzi, o M o n t e C a r m e l o p e r l a gente del posto, è un luogo dove è possibile trovare la pace, fare il punto sulle prio- rità e rasserenare l'anima. Appena fuori dal chiostro, si t r o v a u n n e g o z i e t t o , u n o speziale pieno di vasi antichi e mobili in legno scuro: lì i Frati vendono prodotti natu- rali fatti con i frutti della terra che lavorano. Vecchie ricette, profumi che riporta- no alla mente ricordi d'in- fanzia, aria fresca e sempli- cità. Guarigione dell'anima, attraverso la preghiera e la meditazione, guarigione del corpo attraverso la natura. L e v i s i t e a l M o n t e Carmelo mi hanno sempre lasciato un desiderio di più pace e di più spiritualità. Ma, da storica, ero anche curiosa: è noto il legame tra il monachesimo e la medici- na erboristica e i suoi rime- di, ma dove è cominciato tutto e perché? Qual è la filo- sofia che sta alla base e come si inserisce nella nostra tra- dizione culturale e religiosa questo approccio, che unisce la cura del corpo con la cura d e l l ' a n i m a , q u a l c o s a c h e oggi chiameremmo "olisti- ca"? Non ho avuto bisogno di guardare lontano per trovare il posto giusto e la persona giusta per rispondere alle mie domande. Mi è bastato spostarmi ad est da Loano – appena 45 minuti di macchi- n a - e v i s i t a r e G e n o v a . Badate, siamo ai tempi di Covid e io, nel frattempo, mi sono trasferita in Piemonte, quindi il mio viaggio è stato virtuale più che fisico. In un angolo pittoresco di Genova, dicevamo, si trova l a p i ù a n t i c a d i t u t t e l e c o m u n i t à d e i Carmelitani scalzi della r e g i o n e , q u e l l a d e l Convento di Sant'Anna. Con quattro secoli di storia alle spalle, questa comunità religiosa è nota anche per la s u a r i n o m a t a t r a d i z i o n e erboristica, una tradizione fondata sulla conoscenza e sul rispetto della natura e sull'importanza della "guari- gione" come processo che deve abbracciare la mente, il corpo e l'anima. La farmacia d e l c o n v e n t o , l ' A n t i c a Farmacia Sant'Anna, è conosciuta in tutto il paese per i suoi rimedi e per la sua incredibile storia, che testi- m o n i a s i a l a f o r z a d e l l e nostre tradizioni - è operati- va dalla fine del XVII secolo - sia l'accurata conoscenza della natura e della scienza da parte dei nostri antenati - come leggerete qui di segui- to. Nelle ultime settimane ho avuto la fortuna e l'onore, a n o m e d e L ' I t a l o - Americano, di entrare in contatto e di chiacchierare con Frate Ezio, il chimico d e l l ' A n t i c a F a r m a c i a Sant'Anna. Con immensa cordialità e grande cono- scenza, mi ha fatto conosce- re la storia e i segreti della farmacia, la scienza che sta dietro ai rimedi e una realtà dove scienza e spiritualità non hanno bisogno di esclu- d e r s i l ' u n l ' a l t r a a t u t t i i costi. Un viaggio affascinan- te, che siamo felici di condi- videre con i nostri lettori. L a c o m u n i t à d e i C a r m e l i t a n i S c a l z i d i Genova risale alla fine del XVI secolo. Le prime notizie sulla sua spezie- ria (una prima versione di farmacia) risalgono al 1650, e sono associate all'opera di Fra Martino di S. Antonio, il "primo" chimico di Sant'Anna. C o m e è n a t a q u e s t a u n i o n e t r a l a v o s t r a c o m u n i t à e i l m o n d o delle erbe officinali? Il legame tra erboriste- r i a e m o n a c h e s i m o è antico quanto il monachesi- mo stesso, quindi il legame tra il potere curativo degli i n g r e d i e n t i n a t u r a l i e l a nostra comunità esiste da ben più tempo della farma- cia stessa. Soprattutto nei primi secoli della loro storia, i monasteri erano chiusi, erano realtà autosufficienti, q u i n d i e r a n a t u r a l e p e r i monaci prendersi cura della propria salute con ciò che veniva prodotto in loco, nel- l'orto dei semplici e nel giar- dino dei semplici : frutta, verdura ed erbe aromatiche. Per quanto riguarda la far- macia, non sappiamo esatta- mente quando ha aperto al pubblico, ma possiamo fare un'ipotesi colta sul motivo per cui lo ha fatto: offrire rimedi e assistenza sanitaria ai poveri, che non potevano p e r m e t t e r s i d i v e d e r e u n medico, e alla comunità agri- cola intorno al monastero. La vostra è una tradi- zione antica e bellissi- m a . A l l o r a m i c h i e d o : come si diventa farmaci- sta dell'Antica Farmacia Sant'Anna e come si tra- m a n d a t u t t o q u e s t o sapere da una genera- zione all'altra? Beh, prima di tutto biso- gna essere un confratello carmelitano scalzo della pro- vincia ligure, naturalmente. Poi, la scelta è fatta da un superiore, in base a specifi- che caratteristiche: disponi- bilità, educazione formale, empatia... Nel mio caso, io sono laureato in ingegneria chimica e quando l'ex chimi- co della Farmacia stava per a n d a r e i n p e n s i o n e , m i è stato chiesto di prendere il suo posto, anche per i miei studi. Spiegai che essere un ingegnere chimico non era la stessa cosa che essere farma- cista e, a questo proposito, il mio superiore mi disse sem- plicemente: "Bene, allora, laureiamoci in farmacia!" Ma il vero tesoro è l'im- menso sapere tramandato nei secoli, di padre in padre, come ci piace dire qui, inve- ce che "di padre in figlio" come si dice di solito. Quello che ho imparato all'univer- sità è stato incredibilmente utile, e mi ha permesso di apportare qualche migliora- mento qua e là nelle nostre ricette, ma la vera scuola, quello che fa davvero la dif- ferenza, è quello che ho rice- vuto dal fratello responsabile della farmacia prima di me. E le sue ricette, cosa ci può dire a riguardo? T u t t e l e n o s t r e r i c e t t e appartengono alla tradizio- ne. Si basano sui principi della medicina curativa, un concetto ideato dal dottor Louis Le Roy tra la fine del XVIII e l'inizio del XIX seco- lo, con il quale la farmacia aveva contatti. La sua idea e r a b a s a t a , i n r e a l t à , s u l m o d e l l o d e l l ' u o v o d i Colombo (è buffo dirlo, per un genovese come me!): lo scopo della medicina non dovrebbe essere quello di curare i sintomi, ma la causa di una malattia. Le nostre ricette si sono basate sul lavoro del dottor Le Roy e, anche se sono state apportate, ovviamente, alcu- ne modifiche sulla base di Guarire il corpo, guarire l'anima: la missione secolare dell'Antica Farmacia Sant'Anna SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Continua a pagina 19 Un disegno di Frate Ezio al lavoro nella farmacia del Convento di Sant'Anna. Photo: Antica Farmacia Sant'Anna.