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25 GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Angeles mi sembrava quasi grigia, ma è una città che b i s o g n a c o n o s c e r e p e r a m a r l a e a p p r e z z a r l a . Quando la conosci, penso che non abbia eguali. Q u a l i s o n o i s u o i posti preferiti? Uno dei miei posti prefe- riti, che ho scoperto poco tempo fa durante la pande- mia, è una zona collinare, a nord di dove vivo a Santa Monica. Passeggiando dal M a n d e v i l l e C a n y o n a Westridge si trovano delle passeggiate straordinarie. Dall'alto si vede il golfo e tutta la città, un panorama di una bellezza unica che è stato un vero sollievo per la mia anima in questi mesi di isolamento. A l t r e p a r t i c h e l e piacciono? Il porto di Los Angeles è un'altra zona spettacolare, con tutto quello che succe- de intorno e le sue situazio- ni estreme, come le persone che scommettono sui cani. C'è sempre molta umanità, molta diversità, ci sono per- sone provenienti da tutto il m o n d o e , f o r s e , q u e s t a è una delle cose più affasci- nanti. Il suo lavoro l'ha aiu- tata a scoprire aspetti d e l l a c i t t à c h e n o n conosceva? Ho avuto la fortuna di lavorare a film come Heat e LA Confidential di Michael M a n n e q u e s t i m i h a n n o f a t t o c o n o s c e r e l a c i t t à a b b a s t a n z a b e n e . L o s Angeles ha molte facce e a s p e t t i a s e c o n d a d e l l e v a r i e a r e e . I n c e n t r o h o girato di notte con un giub- botto antiproiettile durante l a p r e p a r a z i o n e d e l f i l m Heat; affiancato da un capi- tano della polizia andava- m o a v e d e r e i s i t i d e l l a droga, la zona industriale di D o w n t o w n . L a r i c o r d o piena di falò improvvisati. Quando abbiamo girato LA Confidential, invece, siamo andati a West Adams, una zona residenziale con case storiche in stile artigianale molto popolare negli anni '30, '40, '50, ma che oggi non è più popolare. A q u a l e f i l m è p i ù affezionato? Ogni film ha cose a cui sono affezionato, e altre che non corrispondono solo a ricordi felici. L'ultimo film che ho girato qui e di cui sono orgoglioso è il thriller Fatale, con Hilary Swank, che uscirà a gennaio e gira- to da Deon Taylor, un mio c a r o a m i c o , u n r e g i s t a molto giovane e di grande t a l e n t o , e x g i o c a t o r e d i basket. Un altro film che mi è molto caro è quello che io e mia moglie abbiamo pro- d o t t o p e r n o s t r o f i g l i o Riccardo. Si intitola Where are you e nel cast c'è anche Anthony Hopkins. L'ultima versione del montaggio è davvero bella e anche que- s t a è t u t t a g i r a t a a L o s Angeles, con la scena finale girata nel deserto. Quando affronti un film come pro- duttore finisci per conosce- re la città più da vicino, per- ché vai in giro a vedere i luoghi, interagisci con le persone e con varie realtà c h e f o r s e n o n c o n o s c e v i prima. Qual è il primo ricor- do legato alla fotogra- fia? L a p a s s i o n e p e r i l m i o lavoro ha una lunga storia a l l e s p a l l e . D a b a m b i n o , quando avevo 12 - 13 anni, s v i l u p p a v o f o t o g r a f i e e n e l l a m i a c i t t à d i Lendinara, in Polesine, ero il fotografo ufficiale della squadra di calcio. Ricordo che stavo dietro al portiere per fotografare le azioni e i g o l ; l e f o t o v e n i v a n o p o i s t a m p a t e , i n g r a n d i t e e messe nei bar della città, e d i c e v a n o " F o t o g r a f i e Spinotti". E poi cosa è successo? P o i a 1 8 a n n i m i s o n o t r a s f e r i t o i n K e n y a d o v e v i v e v a i l f r a t e l l o d i m i o padre, che era un operatore cinematografico. Non sop- portavo di finire il liceo e i miei genitori, non sapendo cosa fare e conoscendo la mia passione per la fotogra- fia, decisero di mandarmi da lui. Mi occupavo di ripa- rare le macchine fotografi- che, che erano la mia pas- sione. Dopo qualche mese ho capito che quella era la m i a s t r a d a . L ì h o a v u t o delle esperienze incredibili, c o m e q u a n d o h o f i l m a t o Jomo Kenyatta che usciva dalla prigionia. T o r n a s p e s s o i n Italia? Sì, ci torno sempre alme- no un paio di volte all'anno. H o s e m p r e t r a s c o r s o i l Natale in montagna nella m i a c a s a d i f a m i g l i a , o a Roma che è la città dove ho iniziato a lavorare nel cine- ma, oltre che la città di mia moglie e di mio figlio. Spero di tornarci presto. C o s a l e m a n c a dell'Italia? Non ho mai visto le cose in questi termini. Essendo partito a 18 anni e avendo iniziato a viaggiare presto, n o n h o u n a v i s i o n e d e l mondo divisa per nazioni. Sono molto affezionata sia all'America che all'Italia, ognuna rappresenta per me cose diverse e mi sento cit- tadino del mondo. Italian Charities of America is proud to offer a new program; Italian & Italian American Studies. Join us for these Interactive online learning classes. Tel. 718-478-3100 Email: italiancharitiesofamerica@gmail.com Web: WWW.ITALIANCHARITIES.ORG Thursdays- Nov. 19, 2020 to Jan. 14th, 2021 Classes are on Zoom from 7:00pm to 9:00pm (EST). The fee for this course is $200, to regsiter go to our website www.italiancharities.org and click the Italian & Italian American Studies tab to pay. The Hardships of Early Italian Immigrants and the Italian-American Experience Course Italian Charities of America Founded 1936 501c3 non-profit organization This course will focus on the Italian-American experience from late 19th century to early-mid 20th century. At the turn of the 19th century, Italians took part in mass migration and millions journeyed to the U.S. Italians faced discrimination and endured many hardships in America. Highlighting some rather dark moments in history, such as the 1891 lynching of Italians in New Orleans, the trial of Sacco and Vanzetti, the Red Scare, city living and working condi- tions, the Labor Movement, and WWII Internment Camps. We will also explore how Italian- Americans overcame many obstacles and contributed to American society. Continua da pagina 21 LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES Un primo piano di Dante Spinotti. Foto: © Paolo Jacob