L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-26-2020

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35 GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'America avrebbe vinto la guerra di rivoluzione senza la straordinaria abilità politica e di persuasione di Benjamin Franklin? Come sarebbero andate le cose se l'eclettico americano, decimo figlio di un povero fabbricante di can- dele e sapone originario del- l ' I n g h i l t e r r a , n o n a v e s s e imparato a praticare la scien- za della diplomazia a Parigi? Sarebbe stato in grado di m o b i l i t a r e l ' i n e s t i m a b i l e aiuto finanziario e militare della Francia? Lodato come la personificazione del Nuovo I l l u m i n i s m o M o n d i a l e , i l poliedrico Franklin divenne il primo diplomatico america- no (1776-1785) - il primo ambasciatore americano in Francia - e uno dei diploma- tici di maggior successo di tutti i tempi. La sua effigie apparve su anelli, medaglioni, orologi e t a b a c c h i e r e l a c c a t e n e l decennio in cui visse a Passy, appena fuori Parigi, trasfor- matosi nel centro della diplo- mazia americana in Europa. Le donne francesi alla moda cominciarono a modellare i loro capelli in acconciature à la Franklin imitando il ber- retto in pelliccia di castoro che Franklin indossava al posto della parrucca - il suo copricapo, un oggetto sarto- riale che evocava la causa della giovane nazione. La diplomazia ha una sto- ria ricca e lunga e oggi rima- ne uno strumento essenziale di politica estera che permet- te alla politica mondiale di funzionare. Conta ancora, soprattutto in tempi turbo- lenti. È un metodo per influen- zare le decisioni e i com- portamenti dei governi e dei popoli stranieri attraverso il dialogo e la negoziazione. Persuade attraverso l'attra- zione piuttosto che la coerci- zione. Affronta i problemi attraverso le relazioni bilate- rali e multilaterali tra gli Stati e tante volte ha contri- buito a porre fine alla guerra o a ridurre il rischio di con- flitti militari. L a s u a p a r o l a r a d i c e diplōma (oggetto piegato in greco antico), da cui il termi- ne diplomazia si è evoluto, indica che gli antichi pratica- vano la diplomazia, dalla poleis greca classica a Roma e a Bisanzio. Tuttavia, nessu- no Stato antico aveva un'or- ganizzazione permanente incaricata di svolgere attività diplomatiche. Dove è diventata sistema- tica la scienza della diploma- zia? "La nascita della diploma- zia moderna è avvenuta nella prima metà del XV secolo nell'Italia settentrionale e centrale superiore, divisa in diverse città-stato in guerra", spiega Andrea Zagli profes- s o r e d i S t o r i a M o d e r n a a l l ' U n i v e r s i t à d i S i e n a . " N a c q u e s o p r a t t u t t o a l l a c o r t e d e g l i S f o r z a a M i l a n o , e a V e n e z i a e Firenze, entità territoriali che per prime raggiunsero una progressiva professiona- lizzazione del ruolo e della funzione degli ambasciatori". Le città-stato lottavano per l ' e g e m o n i a , c o m b a t t e n d o l'una contro l'altra. "La politica degli Stati ita- liani del Quattrocento era così complessa e delicata che il mantenimento degli equili- bri di potere richiedeva una costante interazione diplo- matica", spiega il professor Zagli. "C'era una situazione di diplomazia continua o per- manente, in cui il ruolo di ambasciatore crebbe e svi- luppò appieno le sue funzioni e caratteristiche più rilevan- ti". Il casato milanese degli S f o r z a a v r e b b e a v u t o u n ruolo di primo piano nella nascente diplomazia moder- na. "Fu Francesco Sforza a trasformare il compito dell'o- ratore di corte creando per la prima volta nella storia un sistema diplomatico stabile", commenta Folco Vaglienti, ricercatore di Storia medie- vale dell'Università di Milano e s t o r i c o d e l l ' A r c h i v i o d i Stato di Milano. Francesco Sforza (nato il 23 luglio 1401 a San Miniato, Toscana, morto l'8 marzo 1466 a Milano), fu un con- dottiero, un capitano di ven- tura che ebbe un ruolo cru- ciale nella politica italiana del XV secolo e, come duca di Milano, fu il fondatore di una d i n a s t i a c h e g o v e r n ò p e r quasi un secolo. "Francesco Sforza ha ini- ziato questo esperimento e lo ha reso sistematico grazie a l l a r e c i p r o c i t à " , d i c e Vaglienti. "Per superare la diffidenza, ha iniziato con i suoi alleati, ai quali ha detto p r a g m a t i c a m e n t e : s e v i mando il mio oratore a corte, avrete il diritto di avere un v o s t r o o r a t o r e n e l l a m i a corte". "Con lui la diplomazia è d i v e n t a t a u n s i s t e m a d i governo per il benessere dello Stato e dei suoi abitanti", sot- tolinea Vaglienti. "Dapprima, dopo la Pace di Lodi, con la f o n d a z i o n e d e l l a L e g a Italiana, sperimentò queste pratiche con i suoi più stretti alleati e in seguito guidò lo sforzo con i suoi alleati stra- nieri", osserva. "Francesco Sforza arrivò a considerare la diplomazia come un'attività coerente dello Stato. I suoi i n v i a t i e r a p p r e s e n t a n t i c o m i n c i a r o n o a s e r v i r e a l u n g o c o m e a m b a s c i a t o r i permanenti e residenti". Con il trattato di Lodi del 1455, che assicurò un periodo di relativa pace che durerà fino all'invasione francese del 1494, Firenze sarà costante- mente alleata di Milano gra- zie alla fedeltà di Cosimo Medici, banchiere attento che fu amico personale di Francesco Sforza. Gli storici concordano sul fatto che gli Stati italiani furono i pionieri delle moder- ne pratiche diplomatiche. Essi gettarono le basi per una forma d'arte che poi prese piede nel resto d'Europa. "Sia a Firenze che a Siena c'era una lunga tradizione di missioni diplomatiche presso le corti dei principi e le gran- di potenze straniere", dice il professor Zagli. "Oltre a vari agenti come banchieri e mer- canti che operavano infor- malmente sui mercati esteri - soprattutto Napoli, Roma, SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Continua a pagina 37 Diplomazia? Un regalo intuitivo dall'Italia Il Codicetto di Lodi, Codice Miniato in cui si vede, inginocchiato a sinistra, l'inventore della diplomazia, il Duca Francesco Sforza (Copyright: Archivio di Stato di Milano)

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