L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-10-2020

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43 GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'orafo Johannes Gutenberg può aver inventato la m a c c h i n a d a stampa a caratteri m o b i l i i n t o r n o a l 1 4 5 0 a M e i n z , i n G e r m a n i a , p e r creare le sue monumentali Bibbie, ma fu a Venezia che iniziò la rivoluzione della stampa, dando alla nascente industria una spinta impor- tante e cambiando la vita degli uomini. La Repubblica di Venezia si guadagnò pre- sto la reputazione di culla d e l l a n u o v a t e c n o l o g i a . Divenne la Silicon Valley del mondo editoriale. Il nuovo mezzo raggiunse l'Italia nel 1462 attraverso un m o n a s t e r o b e n e d e t t i n o a Subiaco nei Monti Sabini, dove San Benedetto da Norcia aveva abitato nel deserto con altri eremiti all'i- nizio del VI secolo. Il mona- stero di Santa Scolastica a Subiaco aveva uno scripto- rium molto attivo, una stanza separata per la scrittura o la c o p i a d e i m a n o s c r i t t i . I monaci scrivani o amanuensi sopportavano l'estenuante compito di copiare mano- scritti, il disagio di una luce inadeguata e la mancanza di riscaldamento in inverno. Q u a n d o a r r i v a r o n o i m o n a c i t e d e s c h i A r n o l d P a n n a r t z e C o n r a d Schweinheim, ci fu un cam- b i a m e n t o . G i à a l l i e v i d i Gutenberg a Magonza, tira- rono fuori il primo libro ita- liano a stampa dall'enclave contemplativa di Subiaco, l ' e d i t i o p r i n c e p s d e l D e Oratore di Cicerone, uno dei capolavori della prosa latina. Era l'Anno Domini (anno del Signore) 1465. Quattro anni dopo, nel settembre 1469, il Senato v e n e z i a n o c o n c e s s e a u n tipografo tedesco, Johannes di Spira (Speyer), il monopo- lio quinquennale della stam- pa nella laguna veneziana, il primo monopolio della stam- pa concesso da un governo europeo. Il manoscritto della concessione è conservato presso l'Archivio di Stato di Venezia e si legge: "L'arte della stampa dei libri è stata introdotta nel nostro rino- mato Stato, e di giorno in giorno è diventata più popo- lare e comune grazie all'im- pegno, allo studio e all'inge- gno del maestro Johannes di Speyer, che ha scelto la nostra città fra tutte le altre. Qui egli vive con la moglie, i figli e tutta la famiglia; prati- ca la suddetta arte di stam- pare libri; ha appena pubbli- cato, con successo universa- le, le Lettere di Cicerone e la nobile opera di Plinio sulla storia naturale, nel carattere più grande e con le più belle forme di lettere; e continua ogni giorno a stampare altri famosi volumi affinché [que- sto stato] sia arricchito da m o l t i , f a m o s i v o l u m i , e a basso prezzo, dall'industria e dalla forza d'animo di que- st'uomo (...)". Venezia è stata la prima città al mondo a sentire il pieno impatto della stampa in quegli anni seminali. Molti altri tipografi tedeschi fuggi- rono dalle loro case per pro- durre e vendere i loro libri. Sembra che per produrre e vendere i libri abbiano dovu- to emigrare a Venezia. Il fenomeno della stampa moderna è cresciuto dal tes- suto urbano e nel labirinto delle calli veneziane. La vita non è più stata la stessa: il ticchettio della macchina per la stampa non si è mai atte- nuato in città, poiché le tecni- che di stampa hanno irradia- to un dinamismo economico. Venezia divenne rapidamen- t e i l c e n t r o e u r o p e o d e l nuovo commercio del libro s t a m p a t o . L a d o m a n d a aumentò rapidamente, così come i processi di produzio- n e e d i d i s t r i b u z i o n e d i massa. Le navi lasciavano il porto portando con sé lette- r a t u r a , t e s t i r e l i g i o s i e manuali di ogni tipo, oltre a notizie provenienti da tutto il mondo conosciuto. "A Venezia il commercio librario nazionale e interna- zionale si sviluppò per soddi- sfare ampi segmenti della società europea. I libri vene- ziani hanno raggiunto ogni p a r t e d ' E u r o p a " , d i c e Cristina Dondi, Professore d i E a r l y E u r o p e a n B o o k Heritage presso l'Università di Oxford, Oakeshott Senior R e s e a r c h F e l l o w i n H u m a n i t i e s a l L i n c o l n C o l l e g e , e S e g r e t a r i o d e l Consorzio delle Biblioteche di Ricerca Europee (CERL). Alcuni studiosi stimano che alla fine del XV secolo un terzo dei volumi stampati nel m o n d o p r o v e n i s s e d a l l a straordinaria città insulare. All'inizio "a Venezia, non una, ma 200 tipografie ave- vano trasformato l'innovazio- ne in una nuova impresa di successo", spiega la professo- ressa Dondi, che nel 2017 è s t a t a n o m i n a t a C a v a l i e r e d e l l ' O r d i n e d e l l a S t e l l a d'Italia dal Presidente italia- no Sergio Mattarella per il suo lavoro sulla rivoluzione d e l l a s t a m p a e u r o p e a e a sostegno delle biblioteche europee e americane. Ci si può chiedere perché Venezia sia stata la prima città a trasformarsi in una capitale dell'editoria. "I veneziani avevano le competenze, le reti mercantili c o n t i n e n t a l i e l e r i s o r s e finanziarie per dominare la n u o v a i n d u s t r i a i n f o r t e espansione", spiega Dondi, che ha guidato un progetto sul commercio librario del XV secolo all'Università di Oxford che misura l'impatto economico e sociale dell'in- venzione della stampa sulla società europea moderna. Ha trovato le prove del commer- cio librario seguendo il movi- mento di 500.000 incunaboli sopravvissuti - libri stampati tra il 1450, anno dell'inven- zione di Gutenberg, e il 1500 – e generalmente ultimati con una decorazione a mano. Sono sparsi in 4.000 biblio- teche in Europa e in Nord America. "Per molti anni, in collabo- r a z i o n e c o n c e n t i n a i a d i biblioteche europee e ameri- cane, abbiamo raccolto dati dalle migliaia di libri che ancora oggi sopravvivono e li abbiamo analizzati con tec- nologie digitali innovative", spiega. Negli Stati Uniti ci sono oltre 50.000 incunaboli. "Quali sono le loro storie? Stiamo ricostruendo i loro SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO Continua a pagina 45 Quando le nuove tecnologie e le start-up fecero di Venezia la culla dell'editoria Un'edizione delle opere di Aristotele di Aldo Manuzio, del 1495 (Photo: Wikicommons)

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