L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-10-2020

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GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2020 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | D i t e z a m p o - gna e vengono in mente buco- liche immagini n a t a l i z i e d i pastori vestiti in modo tradi- zionale che camminano nella c a m p a g n a i n n e v a t a o n e l cuore di bellissimi villaggi rurali. In realtà, le zampogne - strumenti a pipa tipici del- l'Italia centrale che ricorda- no, nella forma e nell'aspetto, la più famosa cugina scozze- se: la grande zampogna delle Highland - sono più di un oggetto di scena natalizio. I n n a n z i t u t t o , h a n n o u n a lunga storia, se è vero che erano già in uso nella Roma i m p e r i a l e e c h e a n c h e Nerone le suonava. Ci sono persino leggende che dicono che Giulio Cesare riuscì a sconfiggere i Britannici spa- ventandoli con il suono della zampogna. La cosa più importante, però, è che le zampogne rap- presentano una parte signifi- cativa del patrimonio italia- no, soprattutto in Molise e nel caratteristico borgo di Scapoli, la capitale italiana d e g l i z a m p o g n a r i e d e i costruttori di zampogne. Ed è proprio a Scapoli che voliamo oggi, idealmente, per incon- t r a r e e c h i a c c h i e r a r e c o n Fabio Ricci, costruttore e suonatore di zampogne, che ha raccontato a L'Italo- Americano la bellezza di uno strumento caratterizzato da una grande complessità tecnica e musicale, che non è facile né da realizzare né da suonare, ma che rappresenta un immenso patrimonio cul- turale e storico per la sua regione e, di fatto, per l'Italia nel suo complesso. Fabio e la sua storia rap- presentano bene l'importan- za delle zampogne nel conte- sto della tradizione molisana, dove non sono un semplice strumento musicale, ma una vera e propria espressione del patrimonio locale: "Vengo da una famiglia di zampogna- ri, sia di costruttori che di musicisti", ci racconta. "Mio p a d r e c o s t r u i s c e e s u o n a z a m p o g n e . A n c h e i m i e i nonni suonavano. Quindi, posso davvero dire di essere nato e cresciuto zampognaro. Ho dei bei ricordi dei miei nonni che suonavano e la mia infanzia è piena di immagini di mio padre che suonava e faceva lo zampognaro. Lui è ancora un costruttore profes- sionista ed è lui che mi ha p o r t a t o s u q u e s t a s t r a d a . Ancora oggi mi aiuta". Molti pensano che la zam- p o g n a e l a c o r n a m u s a s c o z z e s e siano la stessa cosa, ma non è così. In realtà, sono abbastanza diverse. Abbiamo chiesto a Fabio per- ché: "Le differenze tra questi due strumenti sono tecniche: l e z a m p o g n e h a n n o d u e canne melodiche e un bordo- ne, che fa una nota fissa. Le d u e c a n n e s i c h i a m a n o manca e ritta. Il manca pro- duce la nota di basso, mentre il ritta fa il 'canto', la linea m e l o d i c a . L e c o r n a m u s e scozzesi, invece, hanno una sola canna, ma tre bordoni, ognuno dei quali produce una nota fissa specifica". Le zampogne sono uno strumento profondamente associato alla cultura rura- le e, per molto tempo, questo è s t a t o i l l o r o t a l l o n e d'Achille in quanto "sono state considerate uno stru- mento minore per il legame con il contesto pastorale, minore se paragonate ad altri strumenti musicali", spiega Fabio. Per fortuna le cose sono cambiate e oggi le zam- pogne si sono guadagnate il rispetto che meritano: "Si sono evolute molto negli ulti- mi decenni, anche perché sono state aggiunte nuove note e nuovi registri. Oggi non sono più considerate solo ed esclusivamente uno s t r u m e n t o f o l c l o r i s t i c o " . C e r t o , h a n n o a n c o r a u n ruolo importante nella musi- c a t r a d i z i o n a l e , m a s o n o sempre più numerosi i musi- cisti del conservatorio che i m p a r a n o a s u o n a r l e . L e zampogne sono passate dal- l'essere uno strumento relati- vamente semplice, che pote- va suonare solo una manciata di note, a uno molto più com- pleto e complesso". Se da un lato i cambiamenti tecnici e l'evoluzione consentono oggi un uso più eclettico, dall'altro il legame tra zampogne e la tradizione rimane forte. Continua Fabio: "I miei clien- ti, le persone che si appassio- nano alle zampogne, sono un gruppo variegato. Ci sono zampognari di vecchia scuo- la, ma anche musicisti più giovani, soprattutto quelli coinvolti nella scena popola- r e . N o n s o n o m o l t i , d e v o ammettere, ma ce ne sono alcuni e questo è importan- te". Per tutti noi, però, il lega- me tra le zampogne e la tra- dizione sta soprattutto nel fatto che ricordano il Natale, così abbiamo chiesto a Fabio di raccontarcelo: "Le zampo- gne, come abbiamo detto, h a n n o u n ' o r i g i n e r u r a l e . Erano gli strumenti dei con- tadini e dei pastori. Durante i mesi invernali, quando c'era m e n o l a v o r o d a f a r e n e i campi, prendevano la loro zampogna e andavano in giro per i villaggi e le città vicine suonando musica per fare un po' di soldi, soprattutto per la NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua a pagina 7 Zampognari in costume tradizionale (Photo: Pasquale Senatore/Shutterstock.com) Fra tradizione ed evoluzione: Fabio Ricci e il mondo delle zampogne

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