L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-7-2021

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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 33 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C'era una volta: storie e leggende italiane N on c'è niente di meglio di una bella storia. Dall'alba del- l'umanità, sto- rie e leggende hanno divertito e affascinato le culture da cui sono nate. Soddisfano anche il bisogno umano di sapere perché una cosa è così com'è. Se è noto che l'Italia è un arazzo di bellezza, di meravi- glie e di esperienze, è proba- bile che si conoscano meno le leggende ricche e fantasio- se che fanno parte del tessu- to della cultura italiana tanto quanto ciò che è più tangibi- le. Sedetevi con me per un po' mentre esploriamo alcu- ne di queste affascinanti leg- gende. C'era una volta... La leggenda del Lago Arcobaleno Le sue acque color sme- raldo scintillano e danzano, la luce del sole solletica i colori gioiello dell'arcobale- no dell'incantevole lago di Carezza. Ma come ha fatto questo piccolo lago in Alto Adige a meritare simile bel- lezza? La leggenda narra che molto tempo fa, una splendi- da ninfa di nome Ondina abitava nel lago. Le sue can- z o n i l u n g o l a r i v a e r a n o ammalianti. L'orecchio di uno stregone di passaggio fu affascinato dalle sue melo- die; dichiarò subito il suo a m o r e , i l s u o d e s i d e r i o implacabile di conquistarla. Quando anche la sua magia non riuscì a sedurla, cercò il c o n s i g l i o d i u n a s t r e g a : "Costruisci un arcobaleno per attirarla, travestiti da venditore di gemme per por- tarla a te! Ma ahimè, lo stre- g o n e n e l l ' e c c i t a z i o n e s i dimenticò di indossare il tra- vestimento e Ondina scappò nelle profondità del lago. Sconvolto, lo stregone fran- tumò l'arcobaleno, gettando- ne i resti insieme alle gemme n e l l e a c q u e . N é l u i n é l a ninfa furono mai più visti, i colori prismatici del lago sono gli unici ricordi del tra- gico racconto. I l m i t i c o B a d a l i s c della Val Camonica L a t r a n q u i l l a b e l l e z z a a l p i n a d e l l a L o m b a r d i a n o r d - o c c i d e n t a l e c a m b i a radicalmente aspetto ogni gennaio, quando l'imponen- t e e c o r n u t a b e s t i a d a g l i occhi rossi e luminosi, nota come Badalisc, arriva in città. A differenza della mag- gior parte delle altre leggen- de, questa viene evocata dav- vero ogni Epifania! Il minac- cioso Badalisc si annida nel vicino bosco, per poi essere catturato ogni anno e con- dotto nel paese della Val Camonica da un corteo di cittadini in costume, musici- s t i . . . e u n a s i g n o r i n a c h e agita la testa: è l'esca per attirare le attenzioni della creatura. E poi? Il paese si riunisce per ascoltare l'orato- ria del Badalisc, opportu- namente interpretato come se fosse muto, che espone tutti i pettegolezzi dell'anno, i p e c c a t i e i m i s f a t t i . . . i n rima... oh mio Dio! Il tutto in allegria e divertimento, con festeggiamenti, canti e balli. Il giorno dopo, il 6 gennaio, il Badalisc viene liberato p e r s c o m p a r i r e f i n o a i festeggiamenti dell'anno suc- cessivo. Il tesoro di Alarico Tutte le belle storie con- tengono elementi di verità, come nella leggenda del re Alarico dei Visigoti. Nel 4 1 0 d . C . A l a r i c o i n v a s e R o m a , r i v e n d i c a n d o n e i tesori come propri. Ma non si trattenne: radunò le trup- pe e la ritrovata fortuna nel giro di pochi giorni, per poi puntare al Nord Africa. Una terribile tempesta ne bloccò il passaggio, causando la riti- rata dell'entourage verso la C a l a b r i a . S o p r a f f a t t o d a quella che probabilmente fu una febbre, Alarico esalò l'ul- t i m o r e s p i r o s u l s u o l o d i Cosenza. I suoi uomini volle- ro onorarlo con una tomba, ma non una normale. Si dice c h e l e a c q u e d e l f i u m e Busento furono deviate alla confluenza con il Crati, e lì f u s c a v a t a u n ' i m p o n e n t e tomba. Alarico, il suo cavallo e tutti i suoi tesori vi furono sepolti. Il corso del fiume fu r ipr istinato, l e sue acque ricoprirono il luogo oscuran- dolo per sempre. Un tesoro c o s ì p r e z i o s o n o n p o t e v a però essere ignorato per l'e- ternità. Una grande esplora- zione iniziò a metà del XVIII secolo con la speranza di ria- v e r e i t e s o r i s e p o l t i d a t e m p o . I r i s u l t a t i f u r o n o deludenti: non si trovò nulla. I teorici del tesoro oggi ipo- tizzano che la tomba si trovi in un luogo diverso, e si sup- pone che ci siano prove a sostegno dell'idea. Il tempo lo dirà! Il drago a sette teste Cosa sarebbe una raccolta di miti e leggende senza una storia di draghi? Le leggende italiane ne offrono diverse, ma forse la più feroce è quel- la del drago a sette teste di O l t r e i l C o l l e , i d i l l i a c o b o r g o s i t u a t o a n o r d d i Bergamo. Vivendo in una grotta vicina, il minaccioso drago faceva regolarmente i suoi pasti con il bestiame del posto e custodiva gelosa- mente le acque di una sor- gente che si diceva portasse l'immortalità. Nonostante gli sforzi degli abitanti del vil- laggio, nessuno era riuscito a fermare la bestia e le sue sette teste. Una batteria di soldati si prese la briga di cacciare il drago. Anche se non ferita mortalmente, la creatura squamosa scompar- ve nelle acque magiche, ren- dendole per sempre pessime e imbevibili. Una mia perso- nale ricerca non rivela alcu- na notizia sullo stato attuale delle acque, ma state tran- quilli: da allora il drago non è più stato visto. La sua leg- genda continua però a vivere in Oltre il Colle, attraverso la gente del paese che ne riflette il nome "Il Drago". C a s c a t a d e l l e Marmore A n c o r a u n a v o l t a , u n a bella ninfa è al centro di una tragica storia d'amore per- duto. Una bellezza conosciu- ta come Nera cedette all'a- m o r e e s t a t i c o c o n u n b e l p a s t o r e , l a l o r o g i o i a i n m o s t r a a l m o n d o . L a d e a Giunone, che forse si sentiva offesa da suo marito Giove, d i v e n n e s e l v a g g i a m e n t e gelosa degli amanti. Nella s u a r a b b i a , t r a s f o r m ò l a ninfa in un fiume destinato a scorrere perennemente e a n o n r i p o s a r e m a i . L'inconsolabile pastore non poteva però sopportare la vita senza la sua amata; si gettò dalle colline umbre c o l o r s m e r a l d o v i c i n o a Marmore. Il suo gesto fina- le era però destinato a ripe- tersi più e più volte sotto forma di una cascata d'acqua che scorre, che corre sempre sui pendii delle colline cer- cando di raggiungere la sua Nera. E' romantica, ma esiste una storia vera per queste splendide cascate, interes- sante di per sé. A seguito dell'ordine del console roma- no Curio Dentato del 271 a.C. di deviare le acque sta- g n a n t i e m a l a r i c h e d a l l e comunità vicine, fu scavato un enorme canale per dirige- re l'umidità dell'affluente sopra le scogliere. In effetti, ciò creò la più grande cascata artificiale del mondo, titolo detenuto ancora oggi. Ora a t t r a z i o n e t u r i s t i c a , c o s ì come l'impianto idraulico di una vicina centrale elettrica, le cascate si animano due volte al giorno per deliziare spettatori ed escursionisti... e, si spera, i che i due giovani innamorati si uniscano nella sua nebbia. Se questi racconti e leg- g e n d e h a n n o s u s c i t a t o i l vostro interesse, perché non approfondire? E se il Lago di Como ospitasse davvero una versione italiana del mostro d i L o c h N e s s ? P e r c h é u n umile ma leggendario pesca- tore viene immortalato sotto i l P o n t e d e i S o s p i r i d i Venezia? La vita perduta di u n a f a n c i u l l a s c o n v o l t a potrebbe spiegare l'insidiosa t e m p e s t a a n n u a l e , l a Sarneghera, che ogni autun- no si abbatte sul lago d'Iseo? Chissà... chi lo sa... ma tutti amiamo una bella storia! E' questo il Badalisc della Val Camonica? (Copyrighted work available under Creative Commons Attribution — Author:Luca Giarelli. License: CC-BY-SA 3.0) LOS ANGELES ITALIAN COMMUNITY

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