L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-7-2021

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17 GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | È vero, il caffè è arrivato in Italia attraverso Vene- zia, dove è stato prodotto per la prima volta e dove sono stati creati i primi caffè. Ma in Ita- lia non c'è un luogo legato alla cultura del caffè all'ita- liana più di Napoli. Il caffè è arrivato qui nel XVIII se- colo, quando fu introdotto alla corte reale da Maria Ca- rolina Asburgo-Lorena, mo- glie del re Ferdinando Bor- bone. Per i napoletani il caffè è uno stile di vita: ha delle regole, è un rito, più che in ogni altro luogo del paese, e non è un caso che i migliori chicchi di caffè e le migliori miscele di caffè in Italia pro- vengano da lì. Alcune delle abitudini della città legate al caffè, come l'iconico "caffé sospeso", pagare un caffè in più quando lo si prende in modo che chi non può per- m e t t e r s e l o p o s s a a v e r n e uno, si sono diffuse in tutto il paese. Napoli e il caffè, è anche un binomio popolare nella nostra musica tradi- zionale, come simboleggiato da Domenico Modugno che n e l 1 9 5 8 c a n t a v a : " A h , caffè! Solo a Napoli si sa fare, e nessuno sa perché è una vera specialità!". Molti dicono che il caffè napoletano è davvero spe- ciale per via dell'acqua della città, mentre altri pensano che tutto si riduca al fatto che i chicchi vengono tostati in modo diverso, producen- do una tostatura più scura rispetto a quella usata altro- ve. Anche il caffè fa parte del folklore napoletano, natu- ralmente, delle sue tradizio- ni, delle sue cucine, perché è d i f f i c i l e p e n s a r e a u n a casa napoletana senza la moka sulla stufa e l'aroma dell'infuso perfetto che si d i f f o n d e t r a l e s t a n z e . Tuttavia, se vogliamo essere storicamente precisi, non dovremmo chiamarla moka, q u i , m a c u c c u m e l l a : l a storica caffettiera che ha cambiato il modo in cui la città - e il mondo - hanno preparato la miscela. La cuccumella è stata introdotta a Napoli circa 100 anni dopo la comparsa del caffè in città. Non è stata inventata lì, ma in Francia dove, nel 1819, un uomo di nome Morize produsse il primo modello. La cuccu- mella, però, troverà popola- rità a Napoli, dove si svilup- perà ulteriormente e dove d i v e n t e r à b e n p r e s t o u n o g g e t t o d i u s o c o m u n e : i napoletani amavano fare il caffè in casa. La cuccumella poetica prende il nome dalla parola cuccuma, usata per indicare un contenitore di terracotta o di rame, materiali con cui erano fatti i primi modelli, e si compone di cinque parti che si incastrano perfetta- m e n t e l ' u n a n e l l ' a l t r a . L'acqua viene versata in una parte, che ha un foro per far uscire il vapore, e che viene poi inserita in un'altra, dove viene posto il caffè: questa s e z i o n e d e l l a c u c c u m e l l a viene aperta da un lato per f a r p a s s a r e l ' a c q u a . U n a volta riempita con il caffè, si aggiunge un filtro e, infine, la parte superiore della caf- fettiera, dove l'infuso sale quando è pronto. In questa parte c'è anche un beccuccio p e r v e r s a r e i l c a f f è n e l l a tazza. Fare il caffè con la cuccu- mella non è così semplice c o m e p u ò s e m b r a r e . P e r cominciare, bisogna assicu- rarsi che i manici delle sue due parti principali siano allineati e si può essere sor- presi nel sapere che, mentre l'acqua bolle, la parte da cui il caffè verrà versato nella tazza è in realtà al di sotto di quella dove si trova il caffè macinato. Quando l'acqua comincia a bollire, il vapore uscirà dalla parte della caf- fettiera che contiene l'ac- qua; a questo punto, la cuc- cumella viene afferrata dai suoi due manici e rapida- mente capovolta, in modo che l'acqua - ora è caffè! - raggiunga la sezione con il b e c c u c c i o e p o s s a e s s e r e versata. Tuttavia, possono essere necessari fino a dieci minuti per far gocciolare il l i q u i d o , q u i n d i u n c a f f è veloce fatto in casa con la cuccumella non è proprio una cosa fattibile. Per quanto rivoluzionaria fosse stata la cuccumella per gli amanti del caffè, fu pre- s t o s o s t i t u i t a d a u n ' a l t r a invenzione, destinata a tro- vare un posto più duraturo n e l l e n o s t r e c u c i n e : l a moka Bialetti. Che cosa ha fatto la differenza? La sua semplicità. Infatti, fare il caffè con la cuccumella richiede più tempo, perché ci sono più pezzi da mettere insieme e perché il processo di preparazione è più lungo. F o r s e l a p a r t e p i ù l u n g a della procedura è la percola- zione del caffè che, diceva- mo, richiede da sola almeno 10 minuti, perché l'eroga- z i o n e d e l l a c u c c u m e l l a è fatta sfruttando la gravità, lasciando gocciolare l'acqua attraverso il caffè, mentre in una moka è fatta grazie alla pressione, che "spinge" l'ac- qua verso l'alto e attraverso di essa, il che significa che il caffè è pronto più veloce- mente. S ì , l a c u c c u m e l l a p u ò essere un ricordo del passa- t o , m a r i m a n e u n ' i c o n a amata del caffè alla napole- t a n a . E s e l o c h i e d e t e a i napoletani, niente è parago- nabile al gusto e al profumo di una cuccumella. La cuccumella è formata da 5 parti a incastro, una delle quali dotata di un beccuccio per servire il caffé (Photo: Antonio Li Piani/Dreamstime) HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA Non chiamatela moka a Napoli: è una cuccumella!

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