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GIOVEDÌ 7 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Gli auguri di Mattarella agli Italiani: il Paese ha le carte in regola per ripartire ma il 2021 sarà un anno intenso Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel corso del messaggio agli Italiani (Ph Quirinale.it) I l 2021 sarà il "primo anno della ripresa", ma anche l'ulti- mo del suo mandato. Sarà un anno di anniversari ma soprattut- to di "ricostruzione" e vaccini. Di responsabilità e senso del dovere. E' il senso del messaggio con cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto gli auguri agli italiani. Eccone i punti principali: L ' I T A L I A E I L V I R U S - "Sono giorni, questi, in cui con- vivono angoscia e speranza. La pandemia che stiamo affrontando mette a rischio le nostre esisten- ze, ferisce il nostro modo di vivere. Vorremmo tornare a essere immersi in realtà e in esperienze consuete. Ad avere ospedali non investiti dall'emer- genza. Scuole e università aperte, anziani non più isolati per neces- sità e precauzione. Fabbriche, teatri, ristoranti, negozi funzio- nanti. Trasporti regolari. Normali contatti con i Paesi a noi vicini e con i più lontani, con i quali abbiamo costruito relazioni in tutti questi anni. Aspiriamo a riappropriarci della nostra vita. Il virus, sconosciuto e impre- vedibile, ci ha colpito prima di ogni altro Paese europeo. L'inizio del tunnel. Con la dram- matica contabilità dei contagi, delle morti. Le immagini delle strade e delle piazze deserte. Le tante solitudini. Il pensiero stra- ziante di chi moriva senza avere accanto i propri cari. L'arrivo dell'estate ha portato l'illusione dello scampato peri- colo, un diffuso rilassamento. Con il desiderio, comprensibile, di ricominciare a vivere come prima, di porre tra parentesi que- sto incubo. Poi, a settembre, la seconda offensiva del virus. Prima nei Paesi vicini a noi, e poi qui, in Italia. Ancora contagi – siamo oltre due milioni - anco- ra vittime, ancora dolore che si rinnova. Mentre continua l'impe- gno generoso di medici e opera- tori sanitari. IL PREZZO DELLA PAN- DEMIA E LA MEMORIA - Anche l'Italia ha pagato un prez- zo molto alto. Rivolgendomi a voi parto da qui: dalla necessità di dare insieme memoria di quel- lo che abbiamo vissuto in questo anno. Senza chiudere gli occhi di fronte alla realtà. La pandemia ha scavato sol- chi profondi nelle nostre vite, nella nostra società. Ha acuito fragilità del passato. Ha aggrava- to vecchie diseguaglianze e ne ha generate di nuove. Tutto ciò ha prodotto pesanti conseguenze sociali ed economi- che. Abbiamo perso posti di lavoro. Donne e giovani sono stati penalizzati. Lo sono le per- sone con disabilità. Tante impre- se temono per il loro futuro. Una del Paese grazie all'impegno dispiegato da tante parti. REAGIRE, E' IL TEMPO DEI COSTRUTTORI - Abbiamo avuto la capacità di reagire. La società ha dovuto ral- lentare ma non si è fermata. Non siamo in balìa degli eventi. Ora dobbiamo preparare il futuro. Non viviamo in una parentesi della storia. Questo è tempo di costruttori. I prossimi mesi rap- presentano un passaggio decisivo per uscire dall'emergenza e per porre le basi di una stagione nuova. Non sono ammesse distrazioni. Non si deve perdere tempo. Non vanno sprecate ener- gie e opportunità per inseguire illusori vantaggi di parte. E' questo quel che i cittadini si attendono. La sfida che è dinanzi a quanti rivestono ruoli dirigenziali nei vari ambiti, e davanti a tutti noi, richiama l'u- nità morale e civile degli italiani. Non si tratta di annullare le diversità di idee, di ruoli, di inte- ressi ma di realizzare quella con- vergenza di fondo che ha per- messo al nostro Paese di supera- re momenti storici di grande, tal- volta drammatica, difficoltà. L'Italia ha le carte in regola per riuscire in questa impresa. Nel momento in cui, a livello mondiale, si sta riscrivendo l'a- genda delle priorità, si modifica- no le strategie di sviluppo ed emergono nuove leadership, dob- biamo agire da protagonisti nella comunità internazionale. 2021, ANNO IMPORTAN- TE - Sarà molto importante, il G20, che l'Italia presiede per la prima volta: un'occasione pre- ziosa per affrontare le grandi sfide globali e un'opportunità per rafforzare il prestigio del nostro Paese. L'anno che si apre propo- ne diverse ricorrenze importanti. Tappe della nostra storia, anni- versari che raccontano il cammi- no che ci ha condotto ad una unità che non è soltanto di terri- torio. Ricorderemo il 7° centena- rio della morte di Dante, il 160° dell'Unità d'Italia, il centenario della collocazione del Milite Ignoto all'Altare della Patria, i 75 anni della Repubblica. Dal Risorgimento alla Liberazione: le radici della Costituzione. Memoria e consapevolezza della nostra identità nazionale ci aiuta- no per costruire il futuro. Quello che inizia sarà il mio ultimo anno come Presidente della Repubblica. Coinciderà con il primo anno da dedicare alla ripresa della vita economica e sociale del nostro Paese. La ripartenza sarà al centro di quest'ultimo tratto del mandato. Sarà un anno di lavoro intenso. Abbiamo le risorse per farcela. Auguri di buon anno a tutti voi!". larga fascia di lavoratori autono- mi e di precari ha visto azzerare o calare il reddito. Nella comune difficoltà alcuni settori hanno sofferto più di altri. La pandemia ha seminato smarrimento: pone in discussione prospettive di vita. Basti pensare alla previsio- ne di un calo ulteriore delle nascite, spia dell'incertezza che il virus ha insinuato nella nostra comunità. È questa la realtà, che bisogna riconoscere e affrontare. SENSO DI COMUNITA'- Nello stesso tempo sono emersi segnali importanti, che incorag- giano una speranza concreta. Perché non prevalga la paura e consentito di vaccinarsi gratuita- mente: perché è giusto e perché necessario per la sicurezza comune. Vaccinarsi è una scelta di responsabilità, un dovere. Tanto più per chi opera a contat- to con i malati e le persone più fragili. Di fronte a una malattia così fortemente contagiosa, che pro- voca tante morti, è necessario tutelare la propria salute ed è doveroso proteggere quella degli altri, familiari, amici, colleghi. Io mi vaccinerò appena possi- bile, dopo le categorie che, essendo a rischio maggiore, deb- bono avere la precedenza. ci di superare fragilità strutturali che hanno impedito all'Italia di crescere come avrebbe potuto. Cambiamo ciò che va cam- biato, rimettendoci coraggiosa- mente in gioco. Ognuno faccia la propria parte. La pandemia ci ha fatto risco- prire e comprendere quanto siamo legati agli altri; quanto ciascuno di noi dipenda dagli altri. Come abbiamo veduto, la solidarietà è tornata a mostrarsi base necessaria della convivenza e della società. Solidarietà inter- nazionale. Solidarietà in Europa. Solidarietà all'interno delle nostre comunità. perché le preoccupazioni possa- no trasformarsi nell'energia necessaria per ricostruire, per ripartire. Nella prima fase, quan- do erano pochi gli strumenti a disposizione, la reazione alla pandemia si è fondata sul senso di comunità. Stiamo mettendo in atto strategie più complesse, a partire dal piano di vaccinazione, iniziato nel medesimo giorno in Europa. Inoltre, per fronteggiare le conseguenze economiche sono in campo interventi europei innovativi e di straordinaria importanza. Mai un vaccino è stato realizzato in così poco tempo. Mai l'Ue si è assunta un compito così rilevante per i citta- dini. Per il vaccino si è formata, anche con il contributo dei ricer- catori italiani, un'alleanza mon- diale della scienza e della ricer- ca, sorretta da un imponente sostegno politico e finanziario che ne ha moltiplicato la velocità di individuazione. VACCINARSI E' SCELTA DI RESPONSABILITA' - La scienza ci offre l'arma più forte, prevalendo su ignoranza e pre- giudizi. Ora a tutti e ovunque, senza distinzioni, dovrà essere L'EUROPA E LE ISTITU- ZIONI - Il vaccino e le iniziati- ve dell'Unione Europea sono due vettori decisivi della rinasci- ta. L'Ue è stata capace di com- piere un balzo in avanti. Ha pre- valso l'Europa dei valori comuni e dei cittadini. Non era scontato. Alla crisi finanziaria di un decennio or sono l'Europa rispo- se senza solidarietà e senza una visione chiara del futuro. Gli interessi egoistici prevalsero. Vecchi canoni politici ed econo- mici mostrarono tutta la loro ina- deguatezza. Ora le scelte dell'Ue poggiano su basi nuove. L'Italia è stata protagonista in questo cambiamento. Ci accingiamo – sul versante della salute e su quello economico – a un grande compito. Tutto questo sollecita la responsabilità delle istituzioni, delle forze economiche, dei corpi sociali, di ciascuno di noi. Serietà, collaborazione, e anche senso del dovere, sono necessari per proteggerci e per ripartire. Il piano europeo per la ripre- sa, e la sua declinazione naziona- le – che deve essere concreta, efficace, rigorosa, senza disper- dere risorse - possono permetter- ANNO DELLA RIPRESA - Il 2021 deve essere l'anno della sconfitta del virus e il primo della ripresa. Un anno in cui cia- scuno è chiamato all'impegno di ricambiare quanto ricevuto con gesti gratuiti, spesso da scono- sciuti. Da persone che hanno posto la loro vita in gioco per la nostra, come è accaduto con tanti medici e operatori sanitari. Ci siamo ritrovati nei gesti concreti di molti. Hanno manife- stato una fraternità che si nutre non di parole bensì di umanità, che prescinde dall'origine di ognuno di noi, dalla cultura di ognuno e dalla sua condizione sociale. È lo spirito autentico della Repubblica. La fiducia di cui abbiamo bisogno si costrui- sce così: tenendo connesse le responsabilità delle istituzioni con i sentimenti delle persone. La pandemia ha accentuato limiti e ritardi del nostro Paese. Ci sono stati errori nel fronteg- giare una realtà improvvisa e sconosciuta. Si poteva fare di più e meglio? Probabilmente sì, come sempre. Ma non va ignora- to quanto di positivo è stato rea- lizzato e ha consentito la tenuta