L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-21-2021

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nella sua immaginaria avven- tura ultraterrena, raccoglie tutta l'eredità culturale che aveva a disposizione: quella classica greco-romana, quella giudaico-cristiana e quella arabo-islamica. Rileggere la sua opera ha molto senso oggi. Anzi, 700 anni dopo, ci aiuta a fare un viaggio bellis- simo perché non solo possia- mo riscoprire le radici della nostra cultura, dell'italianità e i suoi valori fondanti, ma grazie ai secoli che nel frat- tempo sono passati, tra subli- mi trionfi e profonde ferite, oggi possiamo ammirare la grandezza del genio italico, capire quanto il suo contri- buto sia stato determinante per quello che siamo oggi. In altre parole, Dante ci regala l a m e m o r i a s t o r i c a , l a coscienza di chi siamo stati e siamo diventati. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | " Dante è il poeta che inventò l'Italia. Non ci ha dato soltanto u n a l i n g u a ; c i h a dato soprattutto un'i- dea di noi stessi e del nostro Paese: il 'bel Paese' dove si dice 'sì'. Una terra unita dalla cultura e dalla bellezza, desti- nata a un ruolo universale: perché raccoglie l'eredità dell'Impero romano e del mondo classico; ed è la culla della cristianità e dell'umane- simo. L'Italia non nasce da una guerra o dalla diploma- zia; nasce dai versi di Dante". Aldo Cazzullo, editorialista del Corriere della Sera, ha p u b b l i c a t o m o l t i l i b r i sull'Italia. In questo anno speciale, in cui si celebrano i 700 anni della scomparsa di Dante Alighieri, ha pubblica- to 278 pagine che non si limi- tano a celebrare il Sommo Poeta, fra i maggiori autori della letteratura mondiale, ma cerca di spiegare quanto il suo contributo sia stato fondamentale per la nostra identità nazionale. La contro- copertina si apre proprio con questa descrizione di Dante "padre dell'Italia". Non lo stato che nascerà solo 540 anni dopo la sua morte, ma la terra "paradig- ma di cultura e bellezza", di cui narra, sin dal primo canto della sua Divina Commedia, la storia, gli eventi, i perso- naggi. Ce la mostra e spiega attraverso l'arte, la cultura ma anche i luoghi: da Firenze al lago di Garda, da Venezia al Monferrato, da Montaperti a l l a S i c i l i a , d a G e n o v a a Ver ona, da Siena e Roma a l l ' I s t r i a , d a R a v e n n a e Mantova a Brindisi. "La stes- s a i d e a d e l ' B e l p a e s e ' è un'immagine che si inventa Dante. Ma c'è di più, Dante si i n v e n t a p r o p r i o l ' I t a l i a . L ' I t a l i a , c h e h a q u e s t o d i straordinario rispetto alle altre nazioni, che non è nata d a u n a g u e r r a c o m e l a Francia, non è nata da un matrimonio dinastico come la Spagna, non è nata da un trattato diplomatico. L'Italia è molto più giovane come Stato, ma esisteva già grazie a Dante che si inventa l'idea d e l l a R o m a d e i P a p i e l a Roma dei Cesari. La classicità e la cristianità. Dio e l'uomo, insieme. Ecco allora - spiega C a z z u l l o i n t e r v i s t a t o d a Huffpost - che l'Italia ha una missione: custodire questa eredità classica, farla vivere. L'Italia è un sistema di bel- lezza, di arte, di cultura, di poesia". Dante non fu affatto zuc- cheroso con l'Italia, la ritras- se in tutti quei vizi (corruzio- ne, divisione, odio tra fazioni, l'incapacità di riconoscere una leadership…) che anche oggi non si fatica a ritrovare. Ed è questo che lo rende cre- dibile e sempre contempora- n e o . L e g g e r e o g g i D a n t e Alighieri non è solo un affa- scinante tuffo nel passato che ci ha resi quello che siamo ora, ma è necessario per capi- re davvero, per conoscere in profondità, cos'è il Belpaese e chi sono gli italiani. Perché certo c'è l'affresco della civiltà medievale ma subito ci si accorge che questo letterato fiorentino che visse 56 anni tra il Duecento e il Trecento, è assolutamente moderno e capace, come succede nei capolavori shakespeariani, di r a p p r e s e n t a r e l ' a n i m o umano in tutte le sue sfaccet- tature. La sua attualità sta proprio nel raccontare il complesso ventaglio dell'umanità, altez- ze e bassezze, dalle aspirazio- ni più profonde alle cadute più rovinose. Chiunque, "Nel mezzo del cammin di nostra vita", si può ritrovare in un tratto del suo percorso. Il viaggio dell'uomo dantesco è attraversamento di profon- dità oscure (Inferno), è cam- biamento, trasformazione, passaggio (Purgatorio), è rinascita, rigenerazione, pace i n t e r i o r e ( P a r a d i s o ) . L a Divina Commedia è questo: un lungo viaggio, mirabil- mente descritto, che racconta un uomo alla ricerca di sé stesso. Soprattutto, in evidenza, c'è un concetto basilare per tutti noi: ogni uomo, secondo Dante, è libero e di conse- guenza responsabile delle sue azioni. Fu esattamente per questo che per l'epoca è stato c o n i a t o i l c o n c e t t o d i Umanesimo, poi fortemente l e g a t o a l l ' i d e a d e l Rinascimento. In contrasto aperto con il pensiero medie- vale l'uomo diventa il cardine d e l l ' U n i v e r s o , i n q u a n t o capace di costruire da sé il destino, di dominare la natu- ra e di rendersi protagonista della storia senza dover ricor- rere all'intercessione divina. L ' u o m o " f a b e r f o r t u n a e suae", cioè artefice del pro- prio destino, può costruire la sua ricchezza e felicità attra- verso fatica, intelligenza e volontà. Un'idea che ribalta la precedente visione teocen- trica che vedeva Dio al centro e l'uomo sottoposto al suo volere. La seconda rivoluzione fu linguistica. Dante offrì un r u o l o d a p r o t a g o n i s t a a l modo in cui parlava il volgo, la gente comune. Le diede la dignità che fino ad allora aveva avuto solo il latino: in "volgare" si poteva fare lette- ratura. Per capirne la portata innovativa, ci basti una sem- plicissima considerazione: il 90% delle parole che usiamo oggi, nell'italiano di tutti i giorni, le troviamo già nella Divina Commedia. Vuol dire che il nostro legame con l'o- p e r a , c o n D a n t e e i l s u o tempo è estremamente vivo e vitale se è vero che la lingua altro non fa che condensare quel che ci gira in testa, il nostro essere. E qui, non dimentichiamoci il terzo ele- mento: il pensiero. Sì, perché Dante racconta l'uomo, crea la lingua italia- na ma condensa anche la cultura occidentale. Perché 700 anni di Dante, 700 anni d'Italia Meranotours@att.net Direct: 818-907-8408

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