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23 GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA Costumi Ladini. Il Ladino è una lingua romanza, parlata nel Nord-Est dell'Italia (Photo: Ermanno Iselle/Dreamstime) C irca 60 milioni di persone parla- no italiano nel Belpaese e altri 1 , 5 m i l i o n i l o parlano in tutto il mondo, tra cui Francia, Croazia, Svizze- r a , S l o v e n i a , m a a n c h e Argentina, Australia, Brasile e, naturalmente, Stati Uniti. Breve riassunto di ciò che sappiamo della nostra straor- dinaria lingua: l'italiano è una lingua romanza derivata dal latino, proprio come il francese, lo spagnolo, il por- toghese, il rumeno, il ladino e il sardo. L'italiano che parlia- mo oggi è l'evoluzione del latino volgare - il latino parlato dalla gente per strada - e delle successive lingue vernacolari volgari che sono diventate comuni nell'Alto Medioevo. Tutti sanno che l'italiano è la lingua ufficiale della peni- sola, ma non molti sanno che se ne parlano altre in tutto il Paese. Certo, è importante distinguere tra dialetti e lin- gue vere e proprie. Circa il 60% degli italiani parla un dialetto insieme all'italiano, e circa il 15% lo usa esclusiva- mente. Se si conosce il pro- prio dialetto regionale o loca- le, si tende ad usarlo in situa- zioni familiari e non ufficiali e si passa all'italiano stan- dard a scuola, al lavoro o in qualsiasi altro momento della giornata in cui è richiesto. Spesso le persone capiscono il loro dialetto ma non riesco- no a parlarlo, fatto comune tra le giovani generazioni. C'è stato molto lavoro, soprattut- to in quelle regioni d'Italia dove i parlanti dialettali sono molti, per proteggere la ric- chezza culturale e linguistica. I d i a l e t t i p i ù p a r l a t i i n Italia sono il napoletano, il siciliano, il veneto, il lombar- do e il piemontese. Alcuni annoverano il sardo tra que- sti, ma, in realtà, il sardo è considerato ufficialmente una lingua, perché deriva direttamente dal latino, senza alcuna influenza da nessun volgare. Lo stesso vale per il ladino, lingua romanza par- lata soprattutto nelle valli alpine del nostro Nord-Est. P e r q u a n t o r i g u a r d a l e "lingue straniere", in Italia ci sono grandi comunità che parlano ufficialmente il fran- cese (soprattutto in Valle d ' A o s t a ) , i l t e d e s c o ( i n Trentino Alto-Adige) e lo sloveno (in Friuli Venezia- Giulia): costituiscono il 5% della popolazione e hanno circa 2,5 milioni di parlanti. Le zone in cui si parla più dif- fusamente hanno uno statuto speciale che le rende bilin- gue, dando a questi idiomi lo stesso valore sociale e cultu- rale dell'italiano, vale a dire che vengono insegnati anche a scuola. I linguisti possono cono- scere un'altra lingua parlata in Italia, il franco-proven- zale, che viene dal francese e dall'occitano. È comune in a l c u n e v a l l i a l p i n e d e l P i e m o n t e e d e l l a V a l l e d'Aosta, mentre nella Valle Argentina della Liguria le variazioni sono più frequenti. D i l i n g u a t e d e s c a c i sono anche 300.000 italiani. La maggior parte di loro vive nella provincia di Bolzano e il loro tedesco non è la lingua standard parlata a Berlino, m a p i u t t o s t o u n d i a l e t t o austro-bavarese. Lo sloveno è utilizzato in Val di Resia, e i n a l t r e z o n e d e l F r i u l i Venezia-Giulia, e raggiunge un totale di circa 50.000 par- lanti. Spostandoci verso Sud, i n c o n t r i a m o c o m u n i t à d i serbo-croatiani in Molise; in questa regione, che è la più giovane del Paese, c'è anche una minuscola minoranza di lingua croata di circa 2000 persone: un'altra lingua da aggiungere alle tante parlate in Italia! L'albanese è stori- camente presente in Sicilia e Calabria, ma ci sono piccole comunità di lingua albanese anche in Abruzzo, Molise, B a s i l i c a t a , P u g l i a e Campania. Tra queste, alcune parlano in realtà un dialetto albanese chiamato Arbëresh, che probabilmente hanno ereditato dai mercenari alba- n e s i d e l X V s e c o l o . I n Calabria e in Puglia si trova- no anche piccole comunità che parlano dialetti greci. La bella Sardegna, come detto, è speciale in fatto di lingue, come è il suo stesso i d i o m a . N e l l a z o n a d i Alghero, nella parte nord- occidentale dell'isola, però, si possono trovare anche perso- ne che parlano il catalano, a testimonianza dei tempi in cui gli Aragona governavano queste terre, a metà del XIV secolo. F o r s e n o n v e n e s i e t e accorti prima ma anche il latino - sì, il latino! - è una lingua ufficiale della Penisola (anche se, in senso stretto, non dell'Italia come Stato), perché è la lingua ufficiale del Vaticano e della Chiesa catto- lica. Curiosità italiane: lo sapevate che l'italiano non è l'unica lingua d'Italia? P azienza (pah- t s e e - e h n - t s a h ) viene dal latino patire, soppor- tare, e dal greco paskein, sentire o sopporta- r e q u a l c o s a . H a l a s t e s s a radice di un'altra parola ita- liana comune, paziente , che significa "essere pazien- te" ma indica anche persone che soffrono di una patolo- gia, di solito quando sono r i c o v e r a t e i n o s p e d a l e . È semplice vedere che pazien- te è la stessa parola inglese "patient", e pazienza equiva- le a "patience ". Ma in italiano, pazienza è usata in alcune espressioni i n t e r e s s a n t i c h e p o t r e s t e aver sentito e su cui vi siete interrogati. Per esempio: Non sono riuscita a incon- t r a r e m i o c u g i n o p e r u n caffè: pazienza, sarà per un'altra volta, dove "pazien- z a " è s i n o n i m o d i " n o n importa", di "never mind" o "it doesn't matter" in ingle- se. Forse, pazienza ha un leggero pizzico di rammari- co, a volte, che gli omologhi inglesi non hanno. Ci sono anche espressioni speciali con pazienza che dovreste conoscere: santa pazienza è un'esclamazione comune che si usa quando si è esasperati per qualcosa, p r o p r i o c o m e i n s a n t a pazienza, fai silenzio, sto cercando di lavorare! oppu- r e p e r d e r e l a p a z i e n z a , c o m e i n " H o p e r s o l a pazienza e ho alzato troppo la voce". Si dice che la pazienza sia anche la virtù dei forti. — Volevo fare una torta, ma non ho burro. Pazienza, la preparerò domani —I wanted to bake a cake, b u t I r a n o u t o f b u t t e r . N e v e r m i n d , I ' l l m a k e i t tomorrow. — Quando fai così, mi fai davvero perdere la pazien- za! — When you act this way, you really make me lose my temper! — Devi portare pazienza, non si può avere tutto subi- to. — You have to be patient: o n e c a n ' t g e t e v e r y t h i n g straight away. Parola del giorno: Pazienza... la prossima volta andrà meglio! © Fizkes | Dreamstime.com