L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-21-2021

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1332145

Contents of this Issue

Navigation

Page 6 of 39

GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2021 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | 1000. Ho parlato di vernacoli perché ogni zona d'Italia ne aveva uno, un po' come suc- cede oggi con i nostri dialetti. In ogni regione il latino era cambiato e si era evoluto sulla base di contaminazioni linguistiche e culturali che erano uniche per ogni zona, e sulla base delle lingue parla- t e p r i m a d e l l ' a r r i v o d e i Romani e dopo la loro par- tenza. Anche le influenze straniere avrebbero lasciato il segno e creato ulteriori v a r i a z i o n i t r a i v o l g a r i d'Italia. Ma quando si trattò di abbracciarne solo uno, vinse il fiorentino, e ci si può domandare perché. La spie- gazione è semplice e chiara: nel XIII e all'inizio del XIV secolo, cioè negli anni in cui l'italiano divenne una lingua comune tra i poeti, Firenze era il cuore della cultura e dell'economia italiana, era una città che, grazie alla sua centralità geografica, era d i v e n t a t a f o n d a m e n t a l e anche nel campo del com- mercio. Inoltre, il volgare fio- rentino era, tra tutti quelli che si parlavano allora, quel- lo che più assomigliava al latino. Tutto questo non significa che l'italiano sia diventato subito la lingua dell'Italia. Anzi, al contrario. Per secoli i vernacoli e i dialetti locali hanno continuato ad essere molto più diffusi e le cose non sono cambiate molto neanche dopo l'Unità del Paese nel 1861, quando l'ita- liano è diventato la lingua ufficiale della nazione: anche il nostro primo re, Vittorio Emanuele II, preferiva il suo dialetto, il piemontese, all'idioma ufficiale del suo regno. A dire il vero, l'italiano è diventato la nostra lingua nazionale solo quando mezzi di comunicazione come la radio e soprattutto la televi- sione - e qui parliamo del s e c o n d o d o p o g u e r r a - l o hanno portato nelle case di tutti, da Nord a Sud, da Est a Ovest, indipendentemente dalla posizione sociale e dallo status professionale. Sì, l'ita- liano ha compiuto un lungo viaggio prima di diventare la lingua dell'Italia. Oggi è riconosciuta come lingua ufficiale in Italia, a San Marino, in Svizzera e nella Città del Vaticano. È riconosciuta come tale anche in alcune parti della Croazia e della Slovenia. È parlata comunemente da un gran n u m e r o d i p e r s o n e i n A l b a n i a , A r g e n t i n a , Australia, Belgio, Bosnia Erzegovina, Canada, Costa Rica, Malta, Egitto, Eritrea, Francia, Germania, Israele, L i b i a , L i e c h t e n s t e i n , L u s s e m b u r g o , P a r a g u a y , F i l i p p i n e , P o r t o R i c o , Romania, Arabia Saudita, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Regno Unito, Stati Uniti e V e n e z u e l a . I n t o t a l e , n e l m o n d o c i s o n o c i r c a 6 3 milioni di persone che parla- no l'italiano come prima lin- gua (60 milioni solo in Italia) e circa 3 milioni come secon- da lingua. Secondo lo US C e n s u s B u r e a u , c i r c a 709.000 americani parlano l'italiano a casa, cosa che lo rende la quinta lingua più studiata nel Paese. Gli Stati più italiani? Secondo le stati- s t i c h e , i l p o d i o v a a N e w York e al New Jersey, rispet- tivamente con 294.000 e 116.000 madrelingua. L'importanza di Dante per l'evoluzione e lo sviluppo della nostra lingua per quello che è diventata oggi, è evi- dente e immensa, eppure, ci s i p u ò c h i e d e r e p e r c h é dovremmo ancora celebrarlo come facciamo noi, perché l'Italia si sente così legata al suo Sommo Poeta. Ci si può a n c h e c h i e d e r e c o m e u n p o e t a m e d i e v a l e r i e s c a a essere una tale "icona pop". Perché lo è, credetemi: tutti conoscono Dante. Vedete, Dante, per noi ita- liani, non è semplicemente u n a f i g u r a p o l v e r o s a c h e abbiamo conosciuto a scuo- la, per quanto ci sia difficile a m m e t t e r l o . N o n v o g l i o addolcire la pillola: Dante non ci piaceva a quei tempi. P o i p e r ò s i c r e s c e e s i riprende in mano la Divina Commedia - tutti ne hanno una copia a casa: la Divina Commedia e la Bibbia - e all'improvviso, la sua bellezza ti colpisce: non si tratta nem- m e n o d i c a p i r e c o s a d i c e Dante, è solo la sua musica- lità, al punto che anche chi non conosce una sola parola di italiano la percepirebbe allo stesso modo. E sapete cos'è ancora più sorprenden- te? Che Dante faccia parte della vita quotidiana anche di persone che non vivono mai questa romantica, teatrale, epifania dantesca, perché ogni volta che parlano, ogni volta che usano l'italiano per comunicare con gli altri, per esprimere amore, amicizia, rabbia, paura, felicità, è il suo linguaggio che usano. Dobbiamo a Dante una parte integrante della nostra identità, un mezzo per creare la nostra arte e arricchire la nostra vita, giorno dopo gior- no. Dante è il nostro patri- monio, è uno dei migliori ambasciatori che l'Italia e la lingua Italiana possano avere al mondo. N o n s o r p r e n d e , e n o n deve sorprendere, quindi, che l'Italia abbia deciso di celebrare il suo Poeta nel 700° anniversario della sua morte, che cade quest'anno. I prossimi dodici mesi sono pieni di eventi, commemora- zioni e mostre, soprattutto nelle città a lui più legate: F i r e n z e , V e r o n a , F o r l ì , R a v e n n a . C o n s a p e v o l i d i come la nostra vita, probabil- mente, sarà ancora influen- zata dalla pandemia per i prossimi mesi, anche le piat- t a f o r m e d i g i t a l i s i s o n o impegnate con la creazione di canali YouTube, progetti basati su libri dedicati ai viaggi di Dante in Italia e bellissime mostre fotografi- che online. L'inizio simbolico di tutte le celebrazioni? Il 25 marzo che, dal 2019, è il Giorno di Dante in Italia, o Dantedì, come lo chiamia- mo noi: è il giorno in cui gli s t u d i o s i r i t e n g o n o c h e i l p o e t a a b b i a i n i z i a t o , n e l 1300, il suo viaggio immagi- nario nell'aldilà, un viaggio al cui termine era di fatto nata la lingua italiana. Ecco perché, se ancora non l'abbiamo fatto, dovrem- m o , c o n o s c e r e D a n t e Alighieri. Non solo per un anniversario, ma perché c'è solo da guadagnarci a incon- trarlo e a renderlo parte della nostra vita. Perché ci ha dato la nostra lingua mostrandoci come la sua bellezza possa rasserenare l'anima e ripara- re ciò che si è rotto. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ G Continua da pagina 5 Il 90% delle parole che usiamo oggi era già presente all'interno della Divina Commedia di Dante (Photo: Juan Ci/Shutterstock) Selling Homes Throughout The Bay Area Adele Della Santina "The Right Realtor makes all the di昀erence." 650.400.4747 Adele.DellaSantina@compass.com www.AdeleDS.com DRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-1-21-2021