L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-30-2013

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/133491

Contents of this Issue

Navigation

Page 10 of 23

L'Italo-Americano GIOVEDÌ  30  MAGGIO  2013 PAGINA  11 Finisce il campionato di A e per gli allenatori inizia l'altalena delle panchine DIEGo DE lucA Il campionato italiano di calcio è appena terminato e non c'è tempo di gioire per i successi raggiunti o di mordersi le mani per gli obiettivi mancati. Bisogna subito rimboccarsi le maniche e ripartire per programmare la prossima stagione. Già, programmare. All'estero diventa più semplice poterlo fare perché la figura del manager ha pieni poteri da parte della proprietà. Gran parte dei manager, nei la frenesia della vittoria ad ogni costo a scapito della programmazione a lungo termine e del bel gioco. Eppure, i nostri allenatori sono invidiati in tutto il mondo, il centro tecnico di Coverciano è "La Mecca" dei coach di tutto il globo. In Italia si sta scatenando un vero e proprio terremoto delle panchine. La Juventus è riuscita a stento a blindare Antonio Conte: l'allenatore dei due scudetti di fila ha preteso garanzie tecniche per rendere i bianconeri ancor più competitivi sia a livello nazionale tutto al lavoro di Walter Mazzarri, è alla ricerca della nuova guida tecnica dopo il commiato del tecnico di San Vincenzo: "Non ho più stimoli, la mia avventura finisce qui". Eppure, il prossimo anno, i partenopei contenderanno lo scudetto proprio alla Juventus. Aurelio De Laurentiis, presidente del club napoletano, ha ribadito a più riprese di voler vincere e, dunque, di voler rinforzare la squadra. Rafa Benitez potrebbe rappresentare l'allenatore giusto per il Napoli: esperienza internazionale, curriculum invidiabile, il tecnico Panchina della Juventus con Antonio Conte Paesi anglosassoni, hanno in dote un portafoglio da poter spendere sul mercato per rinforzare la squadra. E in Italia? No, da noi questo non succede. Nel Belpaese vince che a livello internazionale. E, c'è da scommetterci, Agnelli lo accontenterà. Il Napoli, dopo essere tornato in Champions League grazie soprat- spagnolo ha vinto Champions League ed Europa League e, per traghettare gli azzurri nell'Europa che conta, occorre un allenatore con le spalle larghe di chi ha sag- gezza ed esperienza internazionale. Il Milan è ai ferri corti con Massimiliano Allegri. L'allenatore toscano, protagonista di una cavalcata vincente che ha portato i rossoneri nuovamente in Champions League, non è mai riuscito ad instaurare un rapporto solido con Berlusconi, pur godendo della stima dell'amministratore delegato Adriano Galliani. A breve le parti troveranno un accordo per la rescissione contrattuale (il contratto di Allegri scadrà nel 2014) e, con ogni probabilità, l'allenatore livornese si accomoderà sulla panchina della Roma al posto di Andreazzoli dopo aver escluso la possibilità di sedersi su quella del Napoli (De Laurentiis ha corteggiato Allegri prima di attuare il piano-Benitez). Clarence Seedorf, bandiera del Milan e conoscitore degli equilibri di Milanello, potrebbe finire sulla panchina rossonera ma bisognerà prima abbattere le resistenze della tifoseria che reclama un coach pronto e con esperienza. In casa Inter, nonostante le dichiarazioni di facciata del presidente Moratti, Andrea Stramaccioni lascerà il testimone a Walter Mazzarri. Nella stagione dei record negativi per i nerazzurri, il lungo elenco di infortunati può far da attenuante ma sino ad un certo punto. Disputare i preliminari della prossima Coppa Italia è un'onta per un club che, appena qualche anno fa, alzava al cielo la Champions League. Mazzarri è un grande motivatore, l'uomo giusto Massimiliano Allegri per rifondare: pronto per l'ex tecnico del Napoli un biennale da 3,5 milioni euro annui e la possibilità di avere voce in capitolo sul mercato. Resteranno al loro posto Vincenzo Montella (Fiorentina) e Francesco Guidolin (Udinese). Entrambi gli allenatori hanno centrato gli obiettivi di inizio stagione facendo giocare alle proprie squadre un calcio moderno e propositivo, ricevendo anche i complimenti del commissario tecnico della Nazionale, Cesare Prandelli. A proposito: la panchina del c.t., questa volta, può definirsi ben salda. Almeno fino al prossimo Campionato del Mondo in Brasile… F1: Nel GP di Montecarlo vince Rosberg, bene le Red Bull Week-end da dimenticare per le due Ferrari Come sempre era accaduto a Montecarlo doveva essere la corsa anti-sorpassi e invece ce ne sono stati e come. A Monaco è accaduto di tutto: schianti, bandiere rosse, safety car, sorpassi e partenza bis. Il Gp del Principato è stato uno dei più intensi di sempre: 78 giri resi interminabili da una sosta durata oltre mezzora per le barriere finite sul tracciato dopo l'ennesimo incidente alla fine hanno premiato Nico Rosberg che finalmente è riuscito a portare la sua Mercedes davanti a tutti dopo essere partito in pole ma aver fallito l'obiettivo per tre gare di seguito. Dietro Rosberg le Red Bull con Sebastian Vettel e Mark Webber. Purtroppo non è stato invece un gran week-end per la Ferrari di Fernando Alonso, arrivato settimo dopo essere stato sorpassato da chiunque abbia provato. Non è andata meglio a Felipe Massa, il brasiliano si è schiantato per due volte nello stesso punto, una in prova e una in gara, sulle protezioni della curva St.Devote, finendo addirittura all'ospedale. Un colpo che ha fatto tremare il muretto della Ferrari, identico a quello che aveva tagliato fuori il brasiliano dalle qualifiche: molto spavento con la macchina ancora distrutta e il pilota subito soccorso in pista con collarino di protezione e poi portato al centro medico per accertamenti. Dopo una partenza regolare il Red Bull, perché l'altro di casa Mercedes, Lewis Hamilton è quello che ci rimette, e perde due posizioni. Per otto giri si va dietro alla macchina di sicurezza: al 42/o giro contatto tra Button e Alonso, ne approfitta Perez che Il podio di Montecarlo con da sinistra Vettel, Rosberg e Webber caos comincia dal nono giro quando la Caterham di Pic si ferma all'altezza della Rascasse: fumo nel retrotreno, auto rimossa e gara finita per il pilota. Mentre i primi alternano un giro veloce a uno più lento, arrivano i primi pit stop: si ferma Massa al 27/o, due giri dopo lo segue Alonso, partito con le supersoft come i primi dieci in griglia e le cambia con le soft. Al 30/o giro lo schianto di Massa: corsa finita per lui e prima safety car in pista. Rosberg tiene la testa, ma dietro ci sono le mette a segno uno splendido sorpasso su Button. Il pilota della McLaren scatenato prova anche a passare il ferrarista che riesce però a tenere la posizione. Poche tornate dopo (46/o) un altro incidente condiziona la gara: la Marussia di Chilton prova a chiudere Maldonado, la Williams del venezuelano finisce contro le barriere alla curva del Tabaccaio e tocca Bianchi: bandiera rossa e gara sospesa per le protezioni finite in pista. Tutti al lavoro per rimuovere quanto finito sul tracciato: tanta paura anche per Maldonado, che esce comunque sulle sue gambe. Nuova partenza dopo 35 minuti di stop. Alonso ricomincia dal settimo posto, avendo dovuto cedere una posizione a Sutil per il taglio di una chicane fatto per evitare una collisione dopo il tentativo di sorpasso all'uscita dal tunnel. 63/o giro e nuovo incidente: stavolta alla chicane tra Grosjean e Ricciardo: la Lotus del francese tampona la Toro Rosso, quest'ultima costretta al ritiro. Grosjean prova a cambiare il musetto, ma poi si ritira. Ma non è finita: a otto giri dalla fine Perez prova a superare Raikkonen, i due si toccano e vola un alettone. Il finlandese ai box per cambiare le gomme rientra sedicesimo e chiuderà solo decimo. Rosberg domina ma a cantar vittoria Vettel, che dal caos di Montecarlo rafforza il primato.

Articles in this issue

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-5-30-2013