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GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 15 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, con l'av- v i c i n a r s i d e l g i o r n o d i S a n V a l e n t i n o , h o pensato agli anni '40, quan- do le frecce di Cupido lascia- vano facilmente i loro segni sui tavoli delle sale da pran- zo e, per centinaia di ragazze italo-americane, gli "sposi di guerra" diventavano il "rive- s t i m e n t o a r g e n t e o " a l l e nuvole di guerra che incom- bevano sul "fronte interno". N e l s u o l i b r o I t a l i a n P r i s o n e r s o f W a r i n America 1942-1946, l'au- tore Louis E. Keefer registra la storia dei 15.000 prigio- nieri di guerra italiani cattu- rati in Nord America durante i combattimenti nel deserto e spediti negli Stati Uniti come POW. Dopo che l'Italia si arrese agli Alleati e dichiarò guerra alla Germania, i pri- gionieri di guerra lavorarono con l'esercito come "coope- ratori" nelle Service Unites, servendo le postazioni dell'e- sercito in tutti gli Stati Uniti. I 15.000 cooperatori rimase- ro fino al loro rilascio nel 1946. Il testo è basato su interviste a ex prigionieri di guerra, alle loro famiglie e al personale militare america- no che ha lavorato con loro. *** La fidanzata americana del signor A. A., venne in Italia nel 1947 e per la luna di miele trascorse sei setti- mane in visita ai parenti. A n c h e s e n o n h a d o v u t o aspettare una quota per tor- nare negli Stati Uniti, è stato n e c e s s a r i o p e r l a c o p p i a andare all'Ambasciata ame- ricana di Genova una decina di volte per firmare tutti i documenti necessari. Il signor E.F. ha ricordato che quando tornò in Italia nel 1945 le condizioni erano pessime, il cibo e i vestiti scarsi e il lavoro impossibile da trovare. L'unico punto l u m i n o s o n e l l a s u a v i t a erano i ricordi felici degli a m i c i c h e s i e r a f a t t o a Providence, RI, e una fami- glia molto affascinante che era stata molto ospitale con lui e i suoi compagni. Si era innamorato di una delle loro figlie e lei di lui, perché nel 1947, lei andò in Italia dove si sposarono e sette mesi dopo tornarono in America. L a f u t u r a m o g l i e d e l signor M.C. andò in Italia nel 1946, e grazie al fatto che l u i e r a c r e s c i u t o a S a n Giovanni Rotondo, su sua richiesta furono sposati da Padre Pio. Il signor A.M. incontrò la sua futura moglie a Seattle, q u a n d o e r a c o n u n ' u n i t à dell'I.S.U. Cercò di ottenere un visto all'Ufficio Consolare americano di Napoli, ma non ebbe successo, così la sua futura moglie venne in Italia. Fu la prima ragazza america- na a visitare la sua città nata- l e d i T a u r a s i ( v i c i n o a N a p o l i ) e l ' i n t e r a c i t t à s i m i s e i n p i e d i d a v a n t i a l posto dove lei alloggiava per darle il benvenuto. Si sposa- r o n o n e l l a c h i e s a d i S a n Marciano nel 1946 e parte- cipò persino il sindaco. L a f u t u r a m o g l i e d e l signor A.M. lasciò New York per raggiungerlo il 2 maggio 1947 sulla Marine Shark, ufficiosamente chiamata "La barca d'amore", perché a b o r d o d e l l a n a v e c ' e r a n o oltre 100 donne americane, tutte dirette in diverse città d'Italia per raggiungere i loro ex fidanzati prigionieri. *** S a l , e x p r i g i o n i e r o d i guerra, divenne ristoratore di successo. Era attivo nei circoli musicali e quando era prigioniero di guerra aveva u n g r u p p o c h e s i e s i b i v a negli spettacoli dell'USO. L'ho incontrato a San Josè, CA, quando era un membro a t t i v o d e l l a f o n d a z i o n e Italian American Heritage, e spesso cantava alla loro festa a n n u a l e . S a l è m o r t o n e l 1989, ma i ricordi felici di Sal che cantava canzoni italiane persistono. Anche prima dell'inizio della campagna di Tunisia, c'erano almeno 250.000 pri- gionieri italiani sparsi fra Inghilterra, Scozia, Egitto, Sud Africa, India e Australia. Gli inglesi chiesero agli Stati Uniti di prendere alcuni di questi prigionieri di guerra e le due nazioni concordarono c h e t u t t i i p r i g i o n i e r i dell'Asse catturati in Nord Africa dopo lo sbarco alleato del novembre 1942 sarebbe- ro stati considerati "di pro- prietà americana". L ' e s e r c i t o s t a t u n i t e n s e tenne molti prigionieri di guerra italiani nella zona di guerra. Nel settembre 1942, ne deteneva circa 82.000 in Nord Africa e Sicilia, ma solo 4 8 . 0 0 0 n e g l i S t a t i U n i t i . Molti dei prigionieri di guer- ra trattenuti in Nord Africa furono infine spediti attra- verso il Mediterraneo per sostenere le truppe statuni- t e n s i c h e i n v a d e v a n o l a Francia meridionale nell'ot- tobre 1944. Circa 15.000 pri- gionieri di guerra italiani furono trasferiti alle autorità francesi per essere utilizzati c o m e l a v o r a t o r i i n N o r d Africa. Nel libro leggiamo di Sal Davide, prigioniero di guerra e ristoratore. Sal che era sal- p a t o d a C a s a b l a n c a s u l l a M a r i p o s a ( t r a n s a t l a n t i c o americano trasformato in nave da guerra) e sbarcato a Boston a metà del 1943, andò prima a Fort Leonard Wood, e poi a Camp Carp, Missouri, d o v e l a v o r ò i n c u c i n a e d divenne responsabile dell'or- dine di tutte le forniture ali- mentari. *** In alcuni campi, i prigio- nieri di guerra si intrattene- vano organizzando gruppi teatrali ad hoc. "La Scaletta" (diminutivo di La Scala) mise i n s c e n a o p e r e t e a t r a l i a Camp Crook, in Nebraska. Dopo Pearl Harbor, 5000 prigionieri di guerra furono m a n d a t i d a i c a m p i i n A r i z o n a e U t a h a O a h u , Hawaii, dove lavorarono per scavare le fondamenta di un piccolo ospedale e per carica- re casse sulle navi piene di giovani soldati americani diretti a Iwo Jima. I prigio- nieri di guerra italiani rima- sero alle Hawaii fino al 1946.