L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-4-2021

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tanza di mettere l'imposta- zione lirica della voce al ser- vizio non solo di meraviglio- si brani d'opera ma della m u s i c a c o n t e m p o r a n e a e degli interpreti e dei cantau- tori di oggi. Regalare intensità, bellez- za ed emozioni al grande pubblico è in fondo l'ambi- zione a cui ogni musicista d o v r e b b e a s p i r a r e s e n z a troppe preoccupazioni per novità e sperimentazioni. Se poi la grande tradizione liri- ca e italiana non si perde per strada (per Bocelli va segna- lato il tributo a Caruso con "Viaggio Italiano" ispirato agli emigranti e agli artisti che hanno reso popolare l'o- pera italiana nel mondo o l'incisione della Tosca di P u c c i n i ) m a a l c o n t r a r i o viene valorizzata e promos- sa, allora il risultato raggiun- to vale doppio. NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO 2021 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | F u Luciano Pava- rotti a sdoganare l'idea di una lirica popolare, o meglio a restituirle la sua anima pop. Perché la lirica era estremamente popolare, apparteneva a tutti, prima di d i v e n t a r e a r g o m e n t o d a élite, da melomani raffinati. Non stava chiusa dentro i teatri, risuonava ovunque, ne i n t o n a v a n o l e a r i e a n c h e coloro che non aveva abba- stanza soldi per andare a tea- t r o . V e n i v a c a n t a t a n e l l e feste familiari, passata alla radio e non aveva nulla da invidiare alle hit. La sentivi sulle labbra di tutti. I p u r i s t i c r i t i c a r o n o i l crossover del tenore mode- nese e i dieci anni di concerti in cui pop, rap, rock e jazz d i v i d e v a n o i l p a l c o c o n Puccini, Verdi e Rossini, in c u i i n e d i t e j a m s e s s i o n mescolavano musica leggera, e cantanti da classifica della settimana, alle ispirate inter- pretazioni di Otello, del Duca di Mantova o di Alfredo. Ma al di là di collaborazioni dai risultati eccezionali, quei concerti atipici ebbero un effetto eclatante molto più importante: anche i più gio- v a n i , t o t a l m e n t e d i g i u n i della materia, scoprirono la lirica e quel mondo ovattato da intenditori di voci pure e arie malinconiche e vibranti. Ai critici musicali classici, che non vedevano di buon occhio le sperimentazioni e le contaminazioni, che difen- devano i confini tra i generi musicali, che storcevano il naso nel sentire Turandot o B o h e m e i n t e r v a l l a t e a l l e p e r f o r m a n c e d i R i c k y Martin, James Brown, Spice Girls o Bono Vox, Pavarotti rispose così in un'intervista con AP nel 2004: "Alcuni dicono che la parola 'pop' è sinonimo di 'non importan- te': io non accetto questo. Se la parola 'classica' è la parola per dire 'noioso', io non lo accetto. Esiste musica buona e cattiva". Eppure da allora, il genere è tornato popolare e, se non canticchiato ovunque, alme- n o è c o n o s c i u t o . M e r i t o anche della grossa operazio- ne musicale messa su con P l a c i d o D o m i n g o e J o s è Carreras, che forse a quei critici piaceva un pizzico di più solo perché stava alla larga da chitarre elettriche e abbigliamento casual, sebbe- ne avesse comunque il difet- to di trasformare la cultura alta della lirica in un'indu- s t r i a c a p a c e d i v e n d e r e 750mila copie del concerto alle Terme di Caracalla. Però r a g g i u n g e r e i G r a m m y A w a r d s c o n i l g e n e r e p i ù impostato e tradizionale non aveva solo portato grande notorietà ai tenori: significa- va che il messaggio musicale era arrivato là dove prima sicuramente non c'era. Questo fu sicuramente un grande merito di Pavarotti, il secondo atto dopo la meravi- gliosa carriera classica, can- tata canonicamente dentro i costumi di scena e dentro i teatri, nei panni di Tonio o Elvino, che lo aveva merito- r i a m e n t e i n c o r o n a t o n e l m o n d o d e l l a l i r i c a . E d è ovvio, naturale, che gli inten- ditori abbiano faticato a met- tere sullo stesso piano anni di conservatorio e perfezio- namento tecnico con i tor- mentoni estivi. Ma è anche v e r o c h e b r a n i n a t i c o m e canzoni facili, "leggere", si s i a n o p o i t r a s f o r m a t i i n grandi "classici" italiani. In fondo i valzer di Verdi, se pensiamo alle linee melodi- che, al ritmo orecchiabile, non sono poi tanto diversi d a l l ' i c o n i c a V o l a r e d i Modugno, che ha travalicato i confini nazionali al punto da essere il nostro inno nel mondo. In quest'ottica, riu- scire a tradurre, da parte della lirica, le convenzioni musicali in piacere fruibile anche da chi non conosce la g r a m m a t i c a d e l l a m u s i c a alta, andrebbe inteso come u n v a l o r e a g g i u n t o . Soprattutto se la massa dei fruitori musicali di oggi vive le 7 note in rete e tra i social, è evidente che quell'elegante crossover era non solo effica- ce ma un'operazione cultu- ralmente importante. Con poche eccezioni "leg- gere", come appunto Volare di Modugno, o come alcuni cantanti di musica "leggera" c o m e L a u r a P a u s i n i o A l B a n o C a r r i s i , M i n a o Zucchero, è quasi sempre toccato alla grande lirica far sognare il pubblico oltreo- ceano. La statistica dice che nel mondo Verdi è il compo- s i t o r e p i ù r a p p r e s e n t a t o , seguito da Mozart (la cui maggiore produzione operi- stica è in italiano) e Puccini. Tra i primi 30 compositori rappresentati nel mondo un terzo è italiano, ma con un numero di opere che supera i due terzi del totale. In altre parole: Italia e lirica vanno a braccetto. La lirica ha sem- pre avuto il merito di pro- muovere nel mondo la musi- ca e la cultura italiana. Ieri con Caruso o Lanza, Schipa o G i g l i , o g g i c o n A n d r e a Bocelli, Vittorio Grigolo o il t r i o I l V o l o o v v e r o P i e r o Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, primi ita- liani ad aver firmato un con- tratto diretto con una major statunitense. Ma il merito degli artisti di oggi è di aver fatto tesoro della lezione di Pavarotti. La lirica di oggi sa che deve nobilitare la canzone popolare e mettersi in gioco fuori dai teatri. La super car- riera di Bocelli lo dimostra perfettamente: per debutta- r e s c e l s e S a n r e m o , i l p i ù popolare dei festival della canzone italiana, poi ha can- tato brani scritti da autori di musica leggera e oggi vanta duetti con cantautori come Ed Sheeran o Josh Groban e c o n s u p e r p o p s t a r c o m e J e n n i f e r L o p e z o A r i a n a G r a n d e . A v e r e o g g i 9 0 milioni di copie vendute in tutto il mondo e una stella sulla Walk of Fame la dice lunga sul suo essere estre- mamente pop, sull'impor- Il valore pop dell'operistica italiana contemporanea Meranotours@att.net Direct: 818-907-8408

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