L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 4 FEBBRAIO 2021 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT I l Napoli avrebbe davvero tutto per lottare ai vertici dell'attua- le Serie A. Una rosa forte e ampia, anzitutto: tra le fila degli Azzurri militano alcuni dei cal- ciatori più importanti della Serie A, andando a comporre una squadra completa in tutti i repar- ti. Il Napoli ha due portieri di alto livello (Meret e Ospina), almeno tre difensori centrali di grande forza (Koulibaly, Manolas e Maksimovic), terzini dal buon rendimento (Mario Rui oltre a Di Lorenzo, la grande sor- presa della scorsa stagione, in cui arrivò anche in Nazionale), un centrocampo folto e ben assortito (alla tecnica di Elmas e Lobotka, si aggiungono la forza di Bakayoko, il senso tattico di Demme e il ritmo e la verticalità di Zielinski) e un attacco che ha pochi rivali per abbondanza e qualità (Mertens, Insigne, Osimhen, Politano, il ritrovato Lozano e lo stesso Petagna potrebbero giocarsi un posto da titolare in quasi tutta la Serie A). Alla guida di questo 'squadro- ne' c'è Gennaro Gattuso: un tec- nico serio e preparato, che ha costruito la carriera da allenatore (dopo un passato da calciatore eccellente) con equilibrio, facen- do tanta gavetta e guadagnandosi tutto sul campo. Nel suo curricu- lum da allenatore spiccano gli ottimi trascorsi al Milan che - con una rosa tutt'altro che irresi- stibile - seppe condurre a un passo dalla Champions League. Eppure il Napoli sta disputando una stagione contraddistinta da un incedere poco costante. Come sia possibile, vista la forza della squadra e la serietà della guida tecnica, resta un mistero che cer- cheremo di svelare. LE DIFFICOLTÀ DEL - L'ATTACCO - Uno dei proble- mi principali del Napoli 2020/21 riguarda l'attacco, nonostante si tratti di un reparto rafforzato. L'acquisto di Osimhen (il calcia- tore più costoso della storia par- tenopea) sembrava poter far compiere il definitivo salto in avanti al gioco offensivo azzur- ro: era da tempo che non si vede- va una punta con doti fisico-atle- tiche simili a quelle del nigeria- no e la sua presenza avrebbe dovuto consentire al Napoli di fare un passo oltre al tiki-taka dei 'piccoletti', divertente e spet- tacolare, ma non sempre in grado di risolvere le partite più complesse o delicate. Gattuso si è messo al lavoro per far coesistere il giovane ex- Lille con almeno altri tre calcia- tori offensivi (passando dal 4-3- 3 al 4-2-3-1), facendo giocare Mertens qualche metro più indietro rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Il progetto sembrava funzionare, anche per- ché, sulla destra, si è riusciti a recuperare la qualità di Lozano: il messicano, dopo una prima stagione difficilissima, è oggi uno dei calciatori più importanti e positivi del Napoli (già a 9 gol stagionali). Sul più bello, però, la situa- zione è precipitata: Osimhen si è infortunato in Nazionale (un pro- blema alla spalla molto serio, che lo ha tenuto lontano dai campi per molti mesi) e poi ha situazione non è rosea: Di Lorenzo sta faticando a ripetere il fenomenale Campionato 2019/20 e Mario Rui, per quanto dotato di un ottimo sinistro, non è difensivamente irreprensibile. Dietro di loro c'è poco: Ghoulam non riesce a ritrovare la giusta condizione, mentre Hysaj non si può considerare più di un rincalzo affidabile. CONFUSIONE IN MEZZO - Il passaggio dal 4-3-3 al 4-2-3- 1 ha costretto Gattuso a rivedere interpreti e compiti del centro- campo. Si è reso necessario arri- vare ad un mediano (e, in chiu- sura di mercato, si è trovato l'ec- cellente Bakayoko) e le tante mezz'ali hanno dovuto riadattar- si. Manca un regista: l'esperi- mento Fabian Ruiz in quel ruolo può considerarsi fallito. Il centrocampo è un cantiere aperto, composto da grandi cal- ciatori a cui si chiedono compiti non sempre in linea con le pro- prie caratteristiche (prova ne sia il continuo cambio degli inter- preti operato da Gattuso). QUESTIONE DI TESTA - Tutte queste ragioni tecniche hanno contribuito alle fatiche del Napoli, ma non sembrano suffi- cienti per spiegare il 'mistero Napoli'. Forse, la componente più importante dei problemi è una 'questione di testa', che può essere ben rappresentata dal ren- dimento di Insigne. Il capitano è da anni uno dei calciatori più rappresentativi del Napoli e la sua poca costanza, in questa sta- gione, pare evidente: il '10' Azzurro, dopo prestazioni di alto livello, ha spesso avuto passaggi a vuoto in momenti chiave (in particolare il rigore fallito in Supercoppa, contro la Juve, ma anche una serie di gol clamoro- samente sbagliati in partite che il Napoli ha perso, dopo aver spre- cato tantissimo) e ha tradito un'evidente fragilità emotiva. Tutto il Campionato del Napoli sta seguendo l'andamento della stagione del suo capitano: dopo grandi prestazioni, arrivano improvvisi blackout, che rimetto- no tutto in discussione. Lo spo- gliatoio non sembra un posto tranquillo: come dimenticare il clamoroso ammutinamento (con- tro Ancelotti e la società dello scorso anno)? Facile pensare che abbia lasciato strascichi, che si ripresentano alle prime difficoltà. Anche l'atteggiamento della società desta perplessità: dopo la partita col Parma, Gattuso si è reso protagonista di un pesantis- simo sfogo contro i vertici che, a suo dire, hanno "gestito male" i momenti difficili, proteggendo poco squadra e tecnico e alimen- tando critiche e polemiche con la telenovela legata al rinnovo con- trattuale dello stesso Gattuso (che ancora non ha firmato pro- lungamenti), aggravando il tutto non stroncando le voci a proposi- to della ricerca di un nuovo tec- nico. CHE FUTURO? Ancora una volta la situazione del Napoli è delicata: i risultati non sono par- ticolarmente buoni, ma c'è anco- ra tempo per 'raddrizzare la barra' (il Napoli è ancora in corsa su tutti i fronti), a patto che si trovi una definitiva compattez- za e comunione di intenti tra tutte le anime del mondo azzur- ro. sione della 'stellina' Diaw al Monza, essere in scia delle prime, è un bel risultato. La gara è aperta e combattuta, con i padroni di casa che, dopo un avvio difficile, si fanno a lungo preferire: Musiolik e Butic sem- brano più in palla di Coda e soprattutto Stepinski. Ma, nel primo quarto d'ora, il Lecce gioca meglio e passa in vantag- gio con una grande azione perso- nale di Coda (11esimo sigillo per il capocannoniere). Il Pordenone, però, non perde le distanze e, sotto 0-1, comincia SEGUE DA PAGINA 38 contratto il CoVid. Quasi in con- temporanea sono cominciati gli acciacchi di Mertens (continui problemi non gravi, che però sono stati caratterizzati da conti- nue ricadute). Qualsiasi squadra senza i due centravanti titolari faticherebbe, eppure il Napoli ha potuto contare su una terza scelta di valore - Petagna, per quanto non al livello di Mertens e Osimhen, è comunque un calcia- tore importante. PROBLEMI DI TENUTA DIFENSIVA - La coppia Koulibaly-Manolas, sulla carta, è una delle più forti della Serie A. Eppure il rendimento dei due, per quanto non veramente nega- tivo, è stato a lungo al disotto delle aspettative. Marcatori ecce- zionali, dotati di grande fisicità e atletismo, i due centrali parteno- pei, però, non risultano un duo ben assortito: i loro pregi e i loro difetti sono troppo simili e nes- suno dei due sembra essere quel leader difensivo che il Napoli, dopo l'addio di Raul Albiol, sta cercando. Anche sulle fasce la Il tecnico del Napoli Rino Gattuso (Ph Agenzia LiveMedia | Dreamstime.com) la partita. Il pareggio arriva pre- sto (20'), con Musiolik lesto ad approfittare di una corta respinta di Gabriel, dopo la conclusione di Butic. Gli uomini di Tesser calano solo nel secondo tempo: quando sale la stanchezza, tecni- ca e qualità fanno la differenza e, da questo punto di vista, il Lecce è davvero strabordante: nel finale il Lecce va meglio e sfiora il vantaggio (palo di Mancosu), ma il Pordenone non è comunque scomparso, avendo anche - all'ultimo respiro - l'occasione per centrare la vittoria (con Musiolik). IL PISA RESPIRA, LA REGGIANA NON SI SBLOC- CA - Il Pisa vince di misura (gol rocambolesco di Marconi, al 45') e riprende a respirare, riscattando il recente tonfo con l'Entella. La Reggiana, invece, cade ancora nonostante una partita comples- sivamente giocata meglio. Ancora una volta i Granata devono fare il mea culpa per la sterilità di un attacco che - nono- stante gli innesti di Laribi e Ardemagni - non riesce a trovare la via del gol con buona regola- rità. Questa volta, però, va detto che ci sono abbondanti meriti di Gori, il portiere dei padroni di casa, tornato in Toscana, in pre- stito dalla Juventus. Il Pisa, approfittando dello Obiettivo Serie A. Il Napoli non convince: cosa frena gli Azzurri? sbilanciamento degli ospiti in cerca del pari, nel finale ha anche avuto occasioni importanti (di nuovo con Marconi e con Vido), legittimando in qualche modo il risultato. L'ENTELLA SI FA SOR- PRENDERE DAL COSENZA CHE, COSÌ, SI RIALZA. L'Entella interrompe il filotto positivo tra le mura amiche (3 vittorie consecutive) e lo fa nell'occasione peggiore, cioè uno scontro diretto per la salvez- za. Eppure le cose si erano messe bene per gli uomini di Vivarini che, sull'onda dell'entusiasmo, hanno aggredito il Cosenza dal 1', passando meritatamente in vantaggio con la bella galoppata di Costa (27'). Poi, però, è salito in cattedra Tremolada: il fantasista del Cosenza ha preso per mano i suoi, risultando imprendibile per gli avversari. Al 52' proprio il trequartista serve un assist per- fetto per il colpo di testa di Gliozzi, che firma l'1-1. Incassato il pari, l'Entella si perde, lasciando campo agli avversari e, al 56', un evitabilis- simo fallo di Toscano su Sciaudone, ha concesso a Tremolada di presentarsi sul dischetto: il leader del Cosenza non ha fallito, firmando così il definitivo e importantissimo 1-2. STEFANO CARNEVALI

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