L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-18-2021

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2021 B o l o g n a l a D o t t a , l a R o s s a e l a G r a s s a , p e r la sua univer- sità, il colore della sua archi- tettura e la sua incredibile t r a d i z i o n e c u l i n a r i a . M a Bologna è anche i suoi por- tici, dove la vita scorre indi- pendentemente dal tempo, bella e vivace grazie ai tanti s t u d e n t i c h e p o p o l a n o l a città, antica e leggendaria, c o m e c i s i a s p e t t a d a u n luogo così ricco di storia. Passeggiando nel centro d e l l a c i t t à , p r o p r i o t r a P i a z z a S a n t o S t e f a n o e Strada Maggiore, ci imbat- tiamo in Corte Isolani, un complesso architettonico del XIII secolo ristrutturato nel 1993 dagli eredi della fami- glia Isolani, una delle più antiche di Bologna, che spe- sero allora circa 6 miliardi delle nostre vecchie lire per riportare l'edificio al suo antico splendore. Oltre alla rilevanza architettonica e storica del luogo, c'è anche un'altra ragione dietro la popolarità di Corte Isolani tra i turisti e la gente del posto: una leggenda, i cui risultati sono in realtà anco- ra visibili nelle pareti e nel soffitto del suo portico. Un po' di storia prima di a d d e n t r a r c i n e l l a s t o r i a d e l l e t r e f r e c c e d i Palazzo Isolani. La famiglia Isolani si stabilì a Bologna all'inizio del XIII secolo. Erano com- mercianti specializzati in tessuti di lusso. In origine, venivano da Cipro, da cui il loro nome, "isolani", cioè provenienti da un'isola. Nel 1210, fecero costruire il loro p a l a z z o a l n u m e r o 1 9 d i Strada Maggiore, ed è lì che si trova ancora oggi, pratica- mente inalterato dai tempi della costruzione. Il palazzo comprende un piano terra, occupato oggi da negozi e da un ristorante, caratterizzato da una grande porta ad arco ogivale; un primo piano e un secondo piano con bifore a t u t t o s e s t o , e u n t e r z o piano, posato su una strut- tura di quercia alta 9 metri. Grazie ad essa, un incredibi- le, grande portico di legno p r o t e g g e l e i m p r e s e d e l piano terra e l'ingresso al palazzo: è qui che dobbiamo cercare le tre frecce della leggenda. Prima di tutto, le frecce sono effettivamente lì, con- ficcate nel soffitto di legno del portico, quindi non ci sione con la donna nuda alla finestra sembra più realisti- ca di questa. C'è, infine, una terza ver- sione, più recente. Molto meno pittoresca forse, ma certamente più credibile, soprattutto nel contesto di u n l u o g o c o m e B o l o g n a , dove cultura e stile di vita sono così intrecciati agli stu- denti. Dunque, si racconta c h e , n e l 1 8 7 7 , R a f f a e l e Faccioli aveva appena fini- t o d i r e s t a u r a r e P a l a z z o Isolani. Un gruppo di stu- denti, esuberanti e bohé- mien come ci si aspettereb- be da dei ragazzi che magari vivono da soli per la prima v o l t a n e l l a l o r o v i t a - c i siamo passati tutti, no? - hanno deciso di fargli uno scherzo incollando tre frecce finte sul soffitto del portico del palazzo. L'idea era quel- la di prendere bonariamente in giro l'architetto, anche se il vero motivo rimane sco- n o s c i u t o : c o s a g l i a v e v a fatto? Come l'avevano cono- sciuto? Come avevano fatto vuole nessuna abilità specia- le o connessione alchemica per trovarle, solo un paio di sguardi. La loro presenza è b e n a t t e s t a t a d a m o l t o tempo, come ci dice la topo- nomastica locale, insieme a un ristorante chiamato "Le Tre Frecce", situato lì fino a un paio di anni fa. Se guar- date attentamente potete vederle, 30 piedi sopra il vostro naso, con la loro testa medievale che sporge dal legno, ma come sono finite lì? Come ci si aspetterebbe da qualcosa di così leggen- dario, ci sono molte versioni della storia. La prima dice che, una volta, Palazzo Isolani ospita- v a u n a b e l l a d o n n a e s u o marito geloso. Quando l'uo- mo seppe che sua moglie lo tradiva, pagò un gruppo di arcieri per ucciderla. Più f a c i l e a d i r s i c h e a f a r s i , soprattutto quando il bersa- glio non è solo uno schianto ma anche piuttosto intelli- gente: quando la donna vide i c a r n e f i c i a v v i c i n a r s i , s i mise alla finestra e - ops! - lasciò cadere a terra il suo n e g l i g é m e d i e v a l e e s i mostrò loro completamente nuda. A quanto pare, questo fu sufficiente a far perdere a i k i l l e r p r o f e s s i o n i s t i l a capacità di mirare verso il bersaglio designato, tanto che tutte le loro frecce fini- rono conficcate nel soffitto del portico. Così la nostra bella donna è stata rispar- miata - e un gruppo di arcie- ri ha perso la faccia nel pro- cesso. U n a s e c o n d a v e r s i o n e c o i n v o l g e g l i a r c i e r i e u n c o m b a t t i m e n t o c h e p a r e abbia avuto luogo sotto il portico di Palazzo Isolani, tra due nobili locali e i loro fedeli combattenti. Le tre frecce della nostra leggenda t e s t i m o n i a n o , a q u a n t o pare, l'evento. U n a d o m a n d a s o r g e s p o n t a n e a , p e r ò : p e r c h é qualcuno dovrebbe duellare sotto un portico, nel centro di una città? Chi erano que- s t i a r c i e r i e d o v e h a n n o imparato a colpire, perché l'altezza media di un uomo medievale era ben al di sotto del metro e ottanta e loro miravano circa cinque volte più in alto. Non so cosa ne pensiate voi ma, per quanto sia incredibile, la prima ver- a infilare quelle frecce lassù senza che nessuno li vedes- se? E che tipo di colla aveva- no usato: sono passati più di 100 anni, nonostante la gra- vità ancora non sono cadute. Qualunque sia la versione della leggenda che preferia- te, la parte migliore è che le frecce sono ancora lì e, se s i e t e a B o l o g n a , p o t e t e andare a controllare di per- sona. Ci sono anche molte f o t o o n l i n e , m a a q u a n t o pare non tutte e tre sono facili da individuare... SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Bologna è anche conosciuta per i suoi portici (Photo: Naten/Dreamstime) Bologna e la leggenda delle tre frecce

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