L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-18-2021

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21 GIOVEDÌ 18 FEBBRAIO 2021 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua da pagina 19 cui il fascismo comincia la persecuzione feroce contro gli ebrei, e con cura ho comin- ciato a mettere in fila le varie storie, cercando di ricostruire il periodo storico, il clima so- ciale e politico. Infine mi sono concentrato sulle fasi chiave dell'odissea vissuta da quegli uomini e da quelle donne: la cattura, il viaggio, l'arrivo e il ritorno dal campo. Pratica- mente con le interviste e le immagini ho cercato di rivi- vere quel terribile momento che aveva colpito l'umanità intera. Che tipo di decisioni ha preso rispetto all'utilizzo di immagini d'archivio, sicuramente spesso molto disturbanti? Ci sono immagini molto forti che ogni volta che vedo mi fanno venire i brividi, ma ho scelto di usare solo quelle necessarie, perché nessuno di noi si deve scordare le cifre impressionanti di quel mo- mento terribile. L'aver per- messo che in Europa si potes- sero concepire sei milioni di morti è un monito terribile ed incancellabile per tutta l'uma- nità. Quanto è importante il discorso di Mussolini in- serito in apertura? Il discorso di Mussolini a Trieste che promulga il biso- gno delle leggi razziali in Ita- lia è terribile non solo per le parole del Duce ma anche per l'inquietante ed oceanica pre- senza degli italiani che le ac- clama; quelle immagini cer- tificano che la maggioranza degli italiani era d'accordo con il delirio del suo leader. Certo ci fu chi si oppose, per primi un gruppo di professori universitari e poi altri corag- giosi che cercarono d'impe- dire la deportazione degli ebrei nei campi ma la mag- gioranza applaudì e quella piazza lo conferma. È stato difficile recuperare quelle im- magini che sembravano di- menticate e perse nell'archi- vio dell'Istituto Luce, e per lungo tempo ho lavorato su una versione monca di alcune parti. Solo dopo una lunga ri- cerca si è arrivati alla sua ver- sione integrale necessaria per ripristinare quella scomoda verità per il nostro Paese. C'è un aspetto dell'Olo- causto del quale non era a conoscenza e che ha scoperto durante la crea- zione del documentario (e che l'ha particolar- mente colpita)? L'immagine che più mi ha colpito nel lavoro di ricerca in quelle di repertorio che ho visto e selezionato, è quella dell'esercito americano che si avvicina al campo da poco li- berato dai russi, dove si ve- dono delle abitazioni che si presentano in tutta la loro normalità, e che indicano che per molto tempo le persone normali avevano convissuto accanto all'inferno nell'indif- ferenza totale. Un'altra im- magine è presa dall'album di Auschwitz, le uniche fotogra- fie scattate all'interno del campo, dove un ufficiale na- zista con un semplice gesto della mano indirizza, con un'indifferenza mostruosa, le povere vite che si presentano davanti a lui, mandandoli o nella fila della morte cioè di chi verrà inviato direttamente nelle camere a gas, oppure nella direzione delle baracche dove sarebbe cominciata la terribile prigionia. Cosa l'ha colpita di più delle testimonianze dei sopravvissuti? Ciò che mi ha veramente impressionato nelle testimo- nianze dei sopravvissuti e che non mi sarei mai aspettato è la difficoltà nel rientrare in una vita normale, la paura di non essere creduti e il senso di colpa senza aver mai fatto niente di male. La paura di non essere accettati e soprat- tutto la consapevolezza che quel numero tatuato sulle loro braccia sarebbe rimasto inciso in maniera indelebile nelle loro anime. A noi, a me, non resta che il compito di ri- trasmettere quella testimo- nianza, quel momento in cui l'umanità intera ebbe paura di sapere e opporsi a quella atrocità progressiva che ve- niva inflitta a milioni di esseri umani per umiliarli e renderli inferiori. Perché secondo lei è ancora necessario par- lare dell'Olocausto al giorno d'oggi? Non solo non bisogna di- menticare la sofferenza di mi- lioni di esseri umani, ma an- che l'ingiustizia della persecuzione razziale, la fero- cia degli aguzzini nell'inflig- gere punizioni ed una vita di stenti a chi non aveva nessuna colpa. Tutto questo mi fa pen- sare che dimenticare sarebbe veramente indegno per una società che vuole essere rico- nosciuta come civile e che mette al primo posto l'uma- nità e la giustizia. Il documen- tario serve affinché nessuno possa dire "Io non ci credo". SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Selling Homes Throughout The Bay Area Adele Della Santina "The Right Realtor makes all the di昀erence." 650.400.4747 Adele.DellaSantina@compass.com www.AdeleDS.com DRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation!

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